Concetti Chiave
- La mummificazione egizia iniziava con la purificazione del corpo e l'estrazione del cervello attraverso il naso con uncini di bronzo.
- Gli organi interni, escluso il cuore, venivano rimossi e conservati in vasi canopi dopo un'incisione sul lato sinistro del ventre.
- Il corpo veniva disidratato in una vasca di natron per circa 40 giorni, poi riempito con paglia e stoffa per mantenere la sua forma.
- Il cadavere era cosparso di resine, oli e profumi, bendato con lino e adornato con gioielli e amuleti per il viaggio ultraterreno.
- Dopo 70 giorni, la sepoltura avveniva con il rito dell'"apertura della bocca" per "riattivare" le funzioni vitali del defunto.
Il processo di mummificazione
La mummificazione era il procedimento con cui gli Egizi preparavano il corpo del defunto per il suo sonno eterno, al fine di preservarlo dalla distruzione. Il metodo "tradizionale" prevedeva le seguenti operazioni: il corpo veniva prima di tutto lavato e purificato. Poi, attraverso il naso, si estraeva il cervello, tramite uncini di bronzo.
Quindi, mediante un'incisione sul lato sinistro del ventre, si estraevano gli organi interni: intestino, stomaco, fegato e polmoni; tali organi, appositamente trattati, erano poi riposti in quattro vasi, chiamati "canopi". L'unico organo lasciato all'interno del corpo era il cuore, che rappresentava la sede dell'intelletto, delle passioni e delle facoltà umane. A questo punto il cadavere, nuovamente lavato, veniva immerso in una vasca piena di "natron", un sale e proprietà disidratanti, dove veniva lasciato circa 40 giorni.Preparazione e conservazione del corpo
A questo punto gli imbalsamatori riempivano il corpo, ormai completamente secco, con paglia e stoffa, per restituire al cadavere la sua forma naturale. Alcune parti, come il naso, venivano riplasmate, mentre gli occhi erano sostituiti con pietre preziose. Il corpo veniva poi cosparso di resine, oli e profumi, e quindi bendato con metri e metri di lino. Tra i vari strati di tessuti i sacerdoti infilavano gioielli e amuleti, per proteggere il defunto nel suo viaggio ultraterreno. Il volto veniva ricoperto da una maschera funebre. L'intero procedimento durava 70 giorni, terminati i quali il defunto veniva sepolto: prima però si celebrava il rito noto come "apertura dea bocca", con cui i sacerdoti ne "riattivavano" le funzioni vitali.