Concetti Chiave
- Gli Ebrei, monoteisti, vivevano come pastori nomadi in Mesopotamia e adoravano un solo dio chiamato Jahvè.
- Guidati da Abramo, lasciarono la Mesopotamia circa 3.800 anni fa per stabilirsi nella Terra promessa, la Palestina.
- A causa di una carestia, si trasferirono in Egitto, dove vissero in condizioni di semi schiavitù per circa 400 anni.
- Sotto la guida di Mosè, tornarono alla Terra promessa, uniti sotto i Dieci Comandamenti, e fondarono un regno con capitale Gerusalemme.
- La conquista della Palestina da parte dei Romani portò alla distruzione di Gerusalemme e alla diaspora ebraica, conclusa con la fondazione dello Stato d'Israele.
Indice
Origini e migrazioni degli ebrei
All’epoca dei Sumeri, in Mesopotamia, vivevano varie tribù di pastori nomadi: gli Ebrei. A differenza degli altri popoli del tempo, essi erano monoteisti, cioè adoravano un solo dio, che chiamavano Jahvè. Circa 3.800 anni fa alcune tribù, guidate dal patriarca Abramo, lasciarono la Mesopotamia alla ricerca di un nuovo territorio nel quale stabilirsi. Secondo la Bibbia, questa terra era stata promessa da Dio ad Abramo in cambio delle fedeltà al suo nome. Dopo aver vagato a lungo nel deserto del Sinai, finalmente gli Ebrei si stabilirono nella Terra promessa, la Palestina, ma una terribile carestia li costrinse presto a trasferirsi in Egitto. Qui rimasero per circa 400 anni in uno stato di semi schiavitù, pagando pesanti tributi in natura e prestando lavori obbligatori nelle cave e nei cantieri di costruzione.
Esodo e unificazione sotto mosè
Poi, sotto la guida il Mosè, gli Ebrei riuscirono a lasciare la tera dei faraoni. Le varie tribù si unirono in un solo popolo e seguirono la nuova “Legge”, cioè i Dieci Comandamenti, che Dio aveva dato a Mosè sul monte Sinai.
Regno e diaspora degli ebrei
Nella terra promessa: Raggiunta nuovamente la Terra promessa, gli Ebrei divennero agricoltori e commercianti, costruirono città e formarono un regno con capitale Gerusalemme. Saul, Davide e Salomone furono i loro re più grandi e famosi. Più tardi la Palestina fu conquistata dai Romani, che distrussero Gerusalemme e dispersero il popolo di Dio. Da quel tempo iniziò la lunga diaspora (dispersione) degli Ebrei nel mondo, durata fino a circa cinquant’anni fa, quando tornarono in Palestina e fondarono il moderno Stato d’Israele.
Lavori forzati in egitto
Affresco di una tomba di Tebe che mostra gli Ebrei mentre fabbricano mattoni per le grandi costruzioni dei faraoni. È uno dei tanti lavori cui gli Ebrei furono costretti in Egitto.
Domande da interrogazione
- Quali furono le origini e le migrazioni iniziali degli Ebrei?
- Come avvenne l'esodo degli Ebrei dall'Egitto?
- Cosa accadde agli Ebrei dopo la conquista romana della Palestina?
Gli Ebrei erano tribù di pastori nomadi monoteisti che vivevano in Mesopotamia. Guidati da Abramo, lasciarono la Mesopotamia circa 3.800 anni fa per stabilirsi nella Terra promessa, la Palestina, ma una carestia li costrinse a trasferirsi in Egitto.
Sotto la guida di Mosè, gli Ebrei riuscirono a lasciare l'Egitto, unendosi in un solo popolo e seguendo i Dieci Comandamenti dati da Dio a Mosè sul monte Sinai.
Dopo la conquista romana, Gerusalemme fu distrutta e gli Ebrei furono dispersi, iniziando una lunga diaspora che durò fino a circa cinquant'anni fa, quando tornarono in Palestina e fondarono lo Stato d'Israele.