Concetti Chiave
- Alla fine del VI secolo a.C., la Palestina era sotto l'egemonia dell'Impero Persiano, entrando poi a far parte del Regno della Siria, resistendo all'ellenizzazione e fondando lo Stato indipendente della Giudea.
- Nel 64 a.C., la Palestina divenne uno stato autonomo, ma sotto il controllo romano, mantenendo il sinedrio come principale assemblea politica e religiosa, con diverse sette ebraiche che esercitavano influenza politica.
- Gesù di Nazareth, nato a Betlemme, predicava una nuova religione e venne considerato un corruttore della religione tradizionale, portando alla sua crocifissione nel 33 d.C.
- Il cristianesimo, inizialmente percepito come una setta ebraica, si diffuse grazie alle opere di evangelizzazione di Paolo di Tarso, che tradusse i principi cristiani in concetti comprensibili alla cultura greco-romana.
- Paolo di Tarso, noto come "l'apostolo dei Gentili", rese il cristianesimo una religione universale, accettata da diverse culture e classi sociali, fino alla sua morte a Roma nel 67 d.C.
Indice
L'egemonia persiana e la resistenza ebraica
Verso la fine del VI secolo a.C. la Palestina visse sotto l'egemonia dell'Impero Persiano che nel 323a.C.
Si divise ed entrò a far parte del Regno della Siria. I sovrani tentano una "ellenizzazione" dei territori conquistati ma trovarono resistenza negli Ebrei che nel 168a.C.
riescono a liberarsi.
Fondarono così lo Stato indipendente della Giudea e il principale culto divenne il tempio di Gerusalemme.
La Giudea sotto il dominio romano
Nel 64a.C. La Palestina divenne uno stato autonomo, ma sottoposto a Roma e nel 4a.C. alla morte del Re Erode la Giudea divenne prefettura di Roma. Nonostante ciò il sinedrio (la più importante assemblea politica e religiosa) venne conservato dal popolo.
Le sette ebraiche e il ruolo politico
Nella religione ebraica a quell'epoca si riconoscevano numerose sette, come i farisei, i sadducei, gli esseni e gli zeloti. Queste avevano inoltre un peso politico ed alcune appoggiavano i Romani altri meno.
Gesù e la sua missione
Il suo nome ebraico era Yeshua, ovvero "Jahvè è salvezza", chiamato Christòs dai suoi discepoli, dal greco "unto" cioè "consacrato".
Gesù nacque Gesù si rifiutò sempre di prendere posizione politica, benchè il contenuto radicale delle sue predicazioni portò molte persone a pensare Gesù come guida contro i Romani. Egli, infatti, affermava di non essere un comune profeta bensì il Messia stesso.
Non sappiamo se si riferisse esclisivamente al popolo ebraico, ma inzialmente il cristianesimo fu percepito come una delle numerose sette nel mondo ebraico.
Le prime comuità cristiane non lasciarono molte testimonianze, poichè la diffusa ostilità nei loro confronti le costrinse al culto clandestino.
Paolo di Tarso e l'evangelizzazione
Paolo di Tarso nel 34 d.C ebbe una visione di Dio che lo indusse a convertirsi. Iniziò così la sua opera di evangelizzazione: dal 46d.C. al 61d.C. visitò moltissime città contribuendo alla nascita di molte comunità cristiane. Paolo scriveva in greco e utilizzava concetti classici per spiegare i principi della nuova religione. Chiamato anche "l'apostolo dei Gentili" ovvero della gens (dal latino Gens, gentis la gente), egli era quindi il divulgatore del messaggio di Cristo non solo verso chi apparteneva al popolo ebraico ma anche a chiunque conoscesse la cultura classica, rendendo il cristianesimo una religione universale, anche per donne e schiavi.
Dopo aver girato tutto il Mediterraneo e l'Asia Minore Paolo di Tarso morì nel 67d.C. a Roma.
Domande da interrogazione
- Qual era la situazione politica della Palestina verso la fine del VI secolo a.C.?
- Qual è il significato del nome ebraico di Gesù e quale fu la sua missione?
- Come contribuì Paolo di Tarso alla diffusione del cristianesimo?
- Qual era il ruolo del sinedrio nella Giudea sotto il dominio romano?
La Palestina era sotto l'egemonia dell'Impero Persiano e successivamente entrò a far parte del Regno della Siria, resistendo all'ellenizzazione e fondando lo Stato indipendente della Giudea.
Il nome ebraico di Gesù, Yeshua, significa "Jahvè è salvezza". Iniziò la sua predicazione a trent'anni, proponendo una nuova religione e fu considerato un corruttore della religione tradizionale, portando alla sua crocifissione.
Paolo di Tarso, dopo una visione di Dio, si convertì e iniziò l'evangelizzazione, visitando molte città e fondando comunità cristiane. Utilizzò il greco e concetti classici per spiegare la nuova religione, rendendola universale.
Nonostante la Giudea fosse una prefettura romana, il sinedrio, la più importante assemblea politica e religiosa, fu conservato dal popolo e continuò a esercitare un'influenza significativa.