Concetti Chiave
- Le guerre civili tra Mario e Silla segnarono un'epoca di crisi e mutamenti a Roma, culminando nel potere dittatoriale di Silla.
- Gaio Mario, un generale amato, introdusse la paga per i soldati, creando un legame personale tra truppe e comandanti.
- Silla, dopo aver sconfitto Mario, si fece dittatore a vita e restaurò l'autorità aristocratica, limitando il potere dei tribuni della plebe.
- Il periodo vide un declino nel teatro, mentre la storiografia e gli studi filologici-eruditi guadagnarono importanza.
- La retorica romana si arricchì con influssi greci, dividendo gli stili tra l'atticismo semplice e l'asianesimo elaborato.
Indice
Le guerre puniche e i leader carismatici
Le vittorie dei grandi generali nelle guerre puniche, in Macedonia o in Grecia, avevano fatto diventare questi uomini dei veri e propri leader carismatici, amati dalle loro truppe e dalle folle di Roma. Questa tendenza ebbe il suo culmine nella “guerra civile” tra Gaio Mario e Lucio Cornelio Silla, protagonisti di un’epoca di crisi, incertezza, mutamenti e sanguinose rivolte.
Gaio Mario e la sua influenza
Gaio Mario, grande generale, homo novus e sette volte console, collezionò prestigiose vittorie militari in Africa e riuscì a bloccare ad Aquae Sextiae e ai Campi Raudii i Teutoni e i Cimbri, due pericolosi popoli germanici in marcia verso Roma. Introdusse la paga per i soldati, spingendo all’arruolamento esponenti dei ceti inferiori che si legarono a Mario in un rapporto quasi di tipo personale diventando “soldati di Mario” e non più “soldati di Roma”. Mario e i populares dominarono la scena politica fino all’88 a.C. quando Silla, in una guerra civile per il comando della guerra contro il re del Ponto Mitridate, li sconfisse. Dopo un breve ritorno al potere durante l’assenza di Silla, Mario morì.
Lucio Cornelio Silla e la dittatura
Lucio Cornelio Silla, dopo aver combattuto contro Mitridate, si liberò degli oppositori facendo uccidere tutti i mariani. Si fece proclamare dittatore a vita e iniziò un’opera di ripristino della Repubblica aristocratica che consisteva nel ridurre le prerogative dei tribuni della plebe, irrigidire la prerogativa del cursus honorum e riassegnare ai senatori il monopolio delle corti. Si dimise nel 79 a.C. morendo l’anno successivo.
Cultura e letteratura romana
I maggiori punti di riferimento culturale di questo periodo furono il circolo degli Scipioni e il circolo di Lutazio Catulo anche se, la scarsissima quantità di documenti che ci sono pervenuti, ci lasciano pensare ad un involuzione di alcuni genere letterari, in particolar modo il teatro che riscontra un vero e proprio esaurimento di certe caratteristiche di originalità. Al contrario, molto successo riscosse la storiografia che i romani appresero dai greci e si assiste anche alla nascita di studi filologici-eruditi e all’uso costante della tecnica oratoria basata sullo studio della retorica. Ad accrescere l’importanza di quest’ultima furono l’afflusso a Roma di due opposte tendenze provenienti dalla Grecia: l’atticismo, un recupero della semplicità di stile, e l’asianesimo, che tendeva a una prosa gonfia e ampollosa.
Domande da interrogazione
- Quali furono le conseguenze delle vittorie dei generali romani nelle guerre puniche e in Macedonia?
- Come influenzò Gaio Mario l'esercito romano?
- Quali furono le tendenze culturali a Roma durante il periodo di Mario e Silla?
Le vittorie trasformarono i generali in leader carismatici, amati dalle truppe e dalle folle, culminando nella guerra civile tra Mario e Silla.
Mario introdusse la paga per i soldati, attirando i ceti inferiori e creando un legame personale con loro, trasformandoli in "soldati di Mario" piuttosto che "soldati di Roma".
Il periodo vide un declino in alcuni generi letterari come il teatro, mentre la storiografia e gli studi filologici-eruditi fiorirono, influenzati da tendenze greche come l'atticismo e l'asianesimo.