Concetti Chiave
- L'Impero persiano, fondato da Ciro il Grande, si estendeva su Anatolia, Mesopotamia, Palestina e Lidia, e iniziò con la rivolta contro i Medi.
- Con Cambise, l'Impero si espanse ulteriormente includendo l'Egitto, mentre Dario ampliò il territorio fino alla valle dell'Indo e alla Libia.
- Dario suddivise l'Impero in venti satrapie, ciascuna guidata da un satrapo, un comandante militare e un funzionario per la riscossione dei tributi.
- Una rete stradale efficiente collegava le città principali e unificava l'Impero, supportato da una moneta comune, il darico d'oro.
- Lo zoroastrismo, una religione monoteista promossa da Zarathustra, divenne la fede principale, mentre il Gran re esercitava un potere assoluto, rispettando le culture dei popoli sottomessi per mantenere la pace.
Indice
L'ascesa dell'impero persiano
L’impero persiano venne governato inizialmente da Ciro il grande (dal 559 al 522 a.C): il grande imperatore riuscì a fondare un impero cristiano che comprendeva Anatolia, Mesopotamia, Palestina e Lidia e riuscì a guidare la rivolta contro i Medi.
Alla sua morte, l’Impero venne governato da Cambise, (dal 525al 522 a.C), ricordato soprattutto per aver invaso e conquistato l’Egitto.
Espansione e amministrazione sotto Dario
Dopo Cambise ci fu Dario, (dal 522 al 486 a.C), che riuscì a estendere il suo Impero per un territorio immenso, in particolare dalla valle dell’Indo alla Libia.
Inoltre divise l’Impero in venti satrapie, ognuna di esse governate da un satrapo: a ciascuno di essi, inoltre, venne affiancato un comandante militare e un funzionario, per la riscossione dei tributi.
All’interno del regno inoltre c’era una fitta rete di informatori, detti “gli occhi e le orecchie dell’Imperatore” che riferivano tutte le notizie al loro sovrano.
Le satrapie, come accennato prima, dovevano versare ogni anno dei tributi per il mantenimento del gran re, della corte e della guardia reale (la guardia reale non era fissa, ma aveva due mete principali, Susa e Persepoli).
Era presente inoltre una fitta rete stradale che collegava le grandi città per permettere degli spostamenti rapidi.
Tutto l’impero era una sorte di grande mercato comune, dove i popoli di lingua diversa erano uniti da un’unica moneta, il darico d’oro.
Religione e cultura nell'impero
Per quanto riguarda la religione, inizialmente credevano in più divinità legate alle forze della natura, ma con l’arrivo del profeta Zarathustra, tra il VII e il VI secolo a.C, che promosse una religione religiosa, si diffuse un libro che divenne sacro l’Avesta, (ovvero sapere): nacque lo zoroastrismo, una religione monoteista.
Inoltre, il Gran re, nonostante vivessero nel lusso, non venivano identificati come un dio: avevano un potere assoluto, ma rispettavano la cultura dei popoli sottomessi, questo perché credevano che solamente la tolleranza avrebbe potuto garantire la pace all’interno di un grande impero.
Domande da interrogazione
- Chi fu il fondatore dell'Impero persiano e quali territori riuscì a conquistare?
- Come era organizzato amministrativamente l'Impero sotto il regno di Dario?
- Quale religione si diffuse nell'Impero persiano e chi fu il suo promotore?
L'Impero persiano fu fondato da Ciro il Grande, che riuscì a conquistare Anatolia, Mesopotamia, Palestina e Lidia.
Dario divise l'Impero in venti satrapie, ognuna governata da un satrapo, affiancato da un comandante militare e un funzionario per la riscossione dei tributi.
Si diffuse lo zoroastrismo, una religione monoteista promossa dal profeta Zarathustra, con l'Avesta come testo sacro.