Concetti Chiave
- Caligola, nato nel 12 d.C., regnò dal 37 al 41 d.C. ed è noto per le leggende sulla sua presunta follia, molte delle quali potrebbero essere state esagerate o denigratorie.
- Al suo insediamento, Caligola dissipò rapidamente le finanze statali accumulate da Tiberio, guadagnandosi così l'appoggio dei pretori e del popolo romano.
- Nonostante le sue eccentricità, Caligola si dedicò anche a progetti utili come la costruzione di acquedotti e la gestione strategica delle frontiere orientali.
- Dopo la morte della sorella Drusilla, le sue stranezze si intensificarono, compreso il comportamento che richiamava il culto della propria persona.
- Il regno di Caligola terminò bruscamente quando fu assassinato in una congiura nel 41 d.C., all'età di 29 anni.
Indice
Le origini di Caligola
Caligola nacque nel 12 d.C. e regnò dal 37 al 41, anno della sua morte, lasciando diverse leggende sulla sua follia. Il suo vero nome era Gaio Giulio Cesare Germanico, ma veniva chiamato Caligola, a causa delle calzature militati – caliga – che era solito portare quando era bambino. Svetonio è stato il primo a ricordare la sua follia nell’ opera Vite dei dodici Cesari. Tuttavia va notato che alcuni scrittori, come Seneca, che conobbero l’imperatori e che gli erano ostili, non fanno mai riferimento ai suoi problemi mentali, pur riportando episodi di collera oppure alcune manie. Pertanto, si pensa che chi ha parlato di follia lo abbia fatto a scopo denigratorio. I critici storici concordano anche nel fatto che le eccentricità di Caligola sono forse da ricollegarsi ad un preciso programma politico che prevedeva la trasformazione dell’impero in Monarchia.
L'ascesa al potere
Appena salito al trono, Caligola non fece altro che sperperare tutto il denaro che Tiberio, con i risparmi, aveva fatto confluire nelle casse dello Stato. Per esempio, i pretoriani ricevettero l’equivalente della paga di un anno e al popolo di Roma furono destinati 45 milioni di sesterzi. Questa munificenza gli permise di ottenere l’appoggio dei militari e del popolo. Anche il Senato accolse di buon grado il nuovo imperatore, dato che, all’inizio, egli sembrava prendere come punto di riferimento augusto e il padre Germanico. Inoltre sembrava poco interessato ad assecondare le lotte di potere, né temeva la rivalità di Tiberio Gemello che l’imperatore Tiberio avena nominato successore al pari di Caligola. Questo atteggiamento sembrava confermare la volontà del nuovo imperatore di avere intenzione di mettere fine alle lotte dinastiche. Tuttavia dopo pochi mesi si ammalò; i senatori essendo convinti che sarebbe morto, cominciarono a preparare la successione di Tiberio Gemello, ma, contrariamente ad ogni aspettativa, Caligola ritrovò la salute. Venuto a conoscenza di quanto era successo, Caligola designò come successore al trono la sorella Drusilla e fece uccidere quelli che considerava come cospiratori, fra cui Tiberio Gemello. Egli aveva capito che le persone di cui si fidava erano le più pericolose. Allora, cominciò a servirsi dei liberti per svolgere alcuni compiti di governo. Di solito, essi erano di origine greca, culturalmente ed intellettualmente ben preparati ed in grado di dare buoni consigli all’imperatore. Inoltre, di solito, appoggiavano l’imperatore in carica senza aspirare a poterlo sostituire un giorni perché non ne avrebbero mai avuto i requisiti.
Le stravaganze di Caligola
Continuò a sperperare il denaro pubblico; tra le sue stravaganze più dispendiose possiamo citare la stalla di marmi pregiati fatta costruire per il suo cavallo Incitatus che nominò, in modo beffardo addirittura senatore, per far capire che i senatori erano ed umili e la loro funzione era simile a quella di un cavallo.
Le opere pubbliche e la morte
Caligola, nonostante queste stranezze, non trascurò i suoi compiti come capo del governo. Infatti, fece costruire due grandi acquedotti affinché portassero a Roma acqua in abbondanza, riorganizzo le frontiere orientali stringendo alleanze con alcuni re e preparò una grande spedizione contro i Germani. La sua attività si fermò con la morte della sorella Drusilla, a cui era molto affezionato. Addirittura la fece divinizzare, un privilegio che fino ad allora era stato riservato soltanto a Giulio Cesare e a Augusto.
Le follie finali
Dalla morte della sorella in poi, le stranezze furono sempre più frequenti: fece portare dalla Grecia delle statue affinché venisse tolta loro la testa per sostituirla con la sua; dopo aver trasformato il tempio di Castore e Polluce in vestibolo del suo palazzo era solito porsi in mezzo alle due statue affinché i visitatori lo adorassero insieme a loro. Fece anche costruire un tempio in cui era custodita una statua che lo rappresentava. Ogni giorni essa veniva vestita con abito uguale a quello indossato da Caligola e alla quale venivano sacrificati animali insoliti.
Mori, assassinato da una congiura nel 41 d.C., a soli 29 anni.
Domande da interrogazione
- Qual è l'origine del soprannome "Caligola"?
- Come veniva percepita la presunta follia di Caligola dai suoi contemporanei?
- Quali furono alcune delle azioni iniziali di Caligola come imperatore?
- In che modo Caligola gestì le minacce alla sua successione?
- Quali furono alcune delle stravaganze di Caligola durante il suo regno?
Caligola era il soprannome di Gaio Giulio Cesare Germanico, derivato dalle calzature militari – caliga – che indossava da bambino.
La follia di Caligola è stata menzionata da Svetonio, ma alcuni scrittori come Seneca, che lo conoscevano e gli erano ostili, non ne parlano, suggerendo che le accuse di follia fossero denigratorie.
Caligola sperperò il denaro accumulato da Tiberio, distribuendo ricchezze ai pretoriani e al popolo di Roma, ottenendo così il loro appoggio.
Dopo essersi ripreso da una malattia, Caligola designò la sorella Drusilla come successore e fece uccidere quelli che considerava cospiratori, tra cui Tiberio Gemello.
Tra le stravaganze di Caligola ci furono la costruzione di una stalla di marmi pregiati per il suo cavallo Incitatus, che nominò senatore, e la divinizzazione della sorella Drusilla.