Concetti Chiave
- La confederazione sannitica rappresentava il principale ostacolo all'espansione romana, portando Roma a fondare Fregellae e stringere un'alleanza con Napoli.
- Le guerre sannitiche, divise in Seconda e Terza, furono caratterizzate da scontri durissimi, tra cui l'umiliante sconfitta romana alle Forche Caudine.
- Roma introdusse innovazioni tattiche militari, adottando manipoli su uno schieramento a scacchiera, adattandosi al terreno appenninico.
- La battaglia decisiva a Sentino nel 295 a.C. segnò una vittoria romana che consolidò il dominio fino alla costa adriatica.
- Le infrastrutture romane si ampliarono con la costruzione della via Flaminia, collegando Roma alla costa adriatica dopo la Terza Guerra Sannitica.
Indice
L'espansione romana e la confederazione sannitica
Il maggiore ostacolo ad un’ulteriore espansione territoriale era costituito dalla confederazione sannitica; nel 328 a.C. Roma fondò la colonia di Fregellae in una posizione strategica e nel 326-325 a.C. strinse un foedus con Napoli, bloccando così in sostanza l’espansione dei Sanniti verso il mare (l’intento prioritario di questa confederazione).
Le guerre sannitiche e le Forche Caudine
Ne nacque un nuovo conflitto, convenzionalmente diviso in due momenti: una Seconda ed una Terza Guerra Sannitica, caratterizzate da scontri durissimi durati circa quarant'anni e segnati nel racconto di Livio da episodi memorabili . La Seconda e la Terza Guerra Sannitica riservarono momenti durissimi, anche non particolarmente memorabili, per i Romani, come ad esempio le Forche Caudine: i due consoli romani del 321 a.C. (durante la Seconda Guerra Sannitica) si addentrarono in un’area compresa fra Caserta e Benevento, in mezzo agli Appennini, e presso le Forche Caudine furono circondati e costretti ad una resa umiliante, perché dovettero passare chini sotto i ferri incrociati delle spade del nemico.
Innovazioni tattiche e vittorie romane
A lungo andare, tuttavia, i Romani riuscirono ad avere la meglio (sebbene la tradizione liviana elenchi vittorie mai avvenute) perché introdussero una forte innovazione nella tattica militare: l’esercito romano, coniato sul modello dell’esercito oplitico greco , era incapace di contrastare un popolo che abitava in mezzo agli Appennini dal momento che Roma non riusciva ad organizzare una battaglia campale; furono ora organizzati manipoli di uomini secondo uno schieramento a scacchiera. Questa innovazione permise a Roma di vincere nonostante nel corso della Seconda e della Terza Guerra Sannitica, accanto ai Latini, si fossero schierati anche Lucani, Umbri, Sabini, Sanniti, Etruschi e Galli Senoni.
La vittoria a Sentino e le vie romane
Lo scontro decisivo si verificò nel 295 a.C. a Sentino, in Umbria, e fu una grande vittoria per Roma: una dopo l’altra, tutte le comunità che avevano partecipato alla Terza Guerra Sannitica decrebbero (spontaneamente o meno) e il dominio romano raggiunse la costa adriatica. Se alla fine della Seconda Guerra Sannitica era già stata costruita la via Appia, da Roma a Capua, alla fine della Terza Guerra Sannitica venne aperta la via Flaminia (dal console Gaio Flaminio) per connettere Roma alla costa adriatica.
Domande da interrogazione
- Qual era il maggiore ostacolo all'espansione territoriale di Roma nel 328 a.C.?
- Quale innovazione tattica permise a Roma di prevalere nelle Guerre Sannitiche?
- Quali furono le conseguenze della vittoria romana nella Terza Guerra Sannitica?
Il maggiore ostacolo era la confederazione sannitica, che Roma cercò di bloccare fondando la colonia di Fregellae e stringendo un foedus con Napoli.
Roma introdusse manipoli di uomini secondo uno schieramento a scacchiera, superando così le difficoltà del terreno appenninico e le limitazioni del modello oplitico greco.
La vittoria a Sentino nel 295 a.C. portò al declino delle comunità avversarie e all'espansione del dominio romano fino alla costa adriatica, con la costruzione della via Flaminia.