Concetti Chiave
- Nel VI secolo a.C., l'espansione persiana minacciò le poleis greche, portando a un contrasto tra il sistema monarchico persiano e l'autonomia greca.
- La prima guerra persiana culminò nella battaglia di Maratona, dove Atene, con il supporto di Platea, respinse le forze persiane, dimostrando la forza della giovane democrazia ateniese.
- Nella seconda guerra persiana, le principali città-stato greche, inclusi Sparta e Atene, formarono la Lega di Corinto per opporsi all'invasione persiana guidata da Serse.
- La battaglia delle Termopili vide il sacrificio del re spartano Leonida e dei suoi 300 opliti, bloccando temporaneamente l'avanzata persiana.
- La vittoria greca a Salamina, orchestrata da Temistocle, fu cruciale per distruggere la flotta persiana, mentre la successiva battaglia di Platea concluse con una vittoria decisiva contro i Persiani.
Indice
La minaccia persiana
Nel corso del VI secolo a.C molte poleis greche avevano raggiunto un livello di notevole prosperità Questo benessere finì per essere minacciato dalla pressione dell’Impero persiano, che aveva una politica espansionistica. Il re Ciro e il suo successore Cambise erano riusciti a creare un vastissimo impero, che si estendeva dal fiume Indo, sino ai confini del mondo greco a Occidente, comprendendo l’Egitto la Siria e la Mesopotamia. Nel 546 a.C. la presa di Sardi, capitale della Lidia, e la conquista di questo regno, che confinava con le poleis della Ionia, comportavano significative variazioni negli assetti politici di queste città: molte poleis ioniche furono costrette a versare tributi e fornire aiuti militari ai Persiani.
In alcune poleis i Persiani favorirono anche l’affermazione di tiranni locali, fedeli alla Persia. Il mondo greco e il mondo persiano si reggevano su due concezioni politiche opposte: il sistema politico orientale monarchico e quello greco fondato sull’autonomia. Da una parte c’era un colosso politico e militare, dall’altra una costellazione di piccole città spesso in conflitto tra loro. Eppure i Greci seppero resistere.
Conflitti iniziali in Ionia
I primi episodi di scontro tra Greci e Persiani si verificarono in Ionia. Nel 499 a.C., quando in Persia regnava Dario, le città della confederazione ionica si ribellarono ai dominatori persiani: il tiranno di Mileto, Aristagora, voleva ribaltare i rapporti di collaborazione.
I Greci ribelli ottennero aiuti solo da Atene, ma riuscirono a conquistare Sardi, l’antica capitale del regno di Lidia.
La flotta dei Fenici, sudditi dei Persiani, sconfisse quella greca. Dario fece distruggere Mileto nel 494 a. C. Alcuni città greche strinsero patti di alleanza, come Sparta e Atene.
La politica dell’impero persiano assunse un atteggiamento aggressivo nei confronti delle poleis greche. Una prima spedizione persiana, guidata da Mardonio, fallì in seguito ad una tempesta (monte Athos). Nell’estate del 490 a.c. fu organizzata una seconda spedizione che aveva come obiettivo Atene: bisognava assediare e sottomettere la città insediandovi come tiranno il figlio di Pisistrato, Ippia, che dopo la cacciata dalla città si era rifugiato alla corte del re di Persia. La flotta persiana comandata dal generale Dati sbarcò in Eubea, conquistò Eretria e ne deportò la popolazione in Asia. Poi si diresse verso l’ Attica e stabili l’accampamento nella pianura di Maratona. L’assemblea ateniese decise di inviare contro il nemico tutto l’esercito, costituito da 10.000 opliti, al comando del generale Milziade. In aiuto degli ateniesi era giunto soltanto un piccolo esercito dalla città di Platea.
La battaglia di Maratona
Ateniesi e Persiani si affrontarono a Maratona nel 490 a.C. La falange ateniese si dimostrò un’arma invincibile. Milziade aumentò le file della falange ai lati e l’assottiglio al centro. I persiani riuscirono a avanzare al centro mentre ai lati furono travolti dagli opliti. Tutto l’esercito persiano si sgretolò e moltissimi furono uccisi. La battaglia fu vinta e la flotta persiana fece vela verso Atene per entrare in città ma Milziade riportò subito indietro l’esercito e in poche ore esso era davanti ad Atene. Così i persiani ritornarono in patria.
Si dice che Fidippide fosse stato mandato in città per avvisare gli ateniesi della vittoria: egli percorse 42 km che separano Maratona ad Atene, fece in tempo a gridare che avevano vinto e crollò a terra morto.
La resistenza greca
Una città greca aveva sfidato da sola l’intero impero persiano e ne era uscita vittoriosa: la giovane democrazia ateniese aveva dimostrato forte capacità di resistenza. Dario organizzò subito una nuova spedizione, ma morì. Il potere passo allora a suo figlio Serse, vennero fatti grandi preparativi in tutto l’impero per un duplice assalto, dalla terra e dal mare. Nel frattempo ad Atene si erano definite due fazioni, una conservatrice guidata da Aristide era incline ad un accordo con la Persia, l’altra radicale guidata da Temistocle premeva per la guerra.
La fazione radicale finì per prevalere. Si decise che i proventi delle miniere fossero destinati ad attrezzare una flotta di triremi, un nuovo tipo di nave.
La seconda guerra persiana
Le principali poleis greche decisero di allearsi, Sparta e Atene insieme ad altre 29 città si riunirono a Corinto e decisero di formare una lega, che fu detta Lega di Corinto. Nel 480 a.c. l’esercito persiano attraversò il Bosforo, mentre una flotta costeggiava la Grecia: era l’inizio della seconda guerra persiana. I Greci decisero di organizzare una linea di resistenza a nord di Atene: un esercito al comando del re di Sparta, Leonida, occupò il passo delle Termopili. Le Termopili bloccavano il passaggio dell’unica strada che univa la Grecia del nord a quella centrale. Però il re Leonida aveva solo 300 opliti: per due giorni gli attacchi persiani furono neutralizzati dagli opliti spartani. Poi un persiano riuscì nella notte ad aggirare il passo. Quando gli altri Greci videro i nemici scapparono, ma gli Spartani rimasero con Leonida e combatterono fino alla fine, morendo tutti. La testa di Leonida fu portata da Serse, come segno di vittoria.
La flotta greca radunata al capo Artemisio fino ad allora aveva fermato quella nemica, ma con la perdita delle Termopili fu costretta a ripiegare in difesa di Atene, che rimaneva esposta al nemico.
La popolazione fu evacuata sull’isola di Salamina e l’acropoli venne distrutta.
La battaglia di Salamina
Mentre i Persiani era accampati ad Atene, i Greci a Salamina Temistocle convinse i Greci, che si volevano ritirare nel Peloponneso, ad attaccare il giorno successivo.
Temistocle riuscì ad attirare i Persiani in una trappola: fingendo di fuggire con le triremi verso ovest, costrinse le navi persiane a entrare da est nella baia di Salamina. Quando le navi nemiche, pesanti, si erano addentrate nello stretto braccio di mare e non avevano più vie di uscita, le navi greche si scagliarono contro quelle persiane. Così gli Ateniesi distrussero la flotta nemica.
La battaglia di Salamina non pose fine alla guerra: Serse tornò in Asia, lasciando una parte dell’esercito in Grecia, al comando del generale Mardonio. Nel 479 a.c. l’esercito greco andò incontro ai nemici, che erano accampati in Beozia, a Platea: lo comandava Pausania. L’esercito persiano fu distrutto e Mardonio morì.
I Greci riconquistarono tutta la costa asiatica dell’Egeo.
Conflitti in Occidente
Mentre i Greci combattevano i Persiani, a Occidente i Cartaginesi, Fenici che provenivano dalla colonia africana Cartagine, avevano occupato parte della Sicilia e volevano occupare tutta l’isola.
I Greci però inviarono un esercito a comando di Amilcare.
Nel 480 a.c. i Greci, sotto la guida delle città Siracusa e Agrigento, affrontarono i Cartaginesi a Imera e vinsero. Inoltre la flotta greca sconfisse gli Etruschi a Cuma nel 474 a.c.
Domande da interrogazione
- Quali furono le cause principali delle guerre persiane?
- Come si concluse la prima guerra persiana?
- Quali furono le strategie adottate dai Greci durante la seconda guerra persiana?
- Quali furono le conseguenze della battaglia di Salamina?
- Quali altri conflitti affrontarono i Greci durante le guerre persiane?
Le guerre persiane furono causate dall'espansionismo dell'Impero persiano che minacciava le poleis greche, le quali avevano raggiunto un notevole livello di prosperità nel VI secolo a.C.
La prima guerra persiana si concluse con la vittoria degli Ateniesi nella battaglia di Maratona nel 490 a.C., dove la falange ateniese sconfisse l'esercito persiano.
Durante la seconda guerra persiana, i Greci formarono la Lega di Corinto e adottarono strategie difensive come l'occupazione del passo delle Termopili e la trappola navale a Salamina orchestrata da Temistocle.
La battaglia di Salamina portò alla distruzione della flotta persiana, costringendo Serse a ritirarsi in Asia, lasciando però parte del suo esercito in Grecia.
Oltre ai Persiani, i Greci affrontarono i Cartaginesi in Sicilia, vincendo a Imera nel 480 a.C., e sconfissero gli Etruschi a Cuma nel 474 a.C.