Concetti Chiave
- Roma si espande verso sud, entrando in contatto con popolazioni italiche e città della Magna Grecia, provocando preoccupazione a Taranto.
- Taranto chiede aiuto a Pirro, re dell'Epiro, per contrastare l'espansione romana, portando Pirro in Italia con un esercito e elefanti.
- Pirro ottiene vittorie ad Eraclea e Ascoli d’Apulia, ma a caro prezzo, coniando il termine "vittoria di Pirro" per descrivere successi effimeri.
- Dopo trattative fallite e un infruttuoso tentativo in Sicilia, Pirro affronta i Romani a Malevento, ma viene sconfitto grazie alle strategie romane.
- Dopo la sconfitta di Pirro, Taranto e città della Magna Grecia si arrendono, consolidando il dominio romano dall'Arno allo stretto di Messina.
Indice
Confini e alleanze di Roma
Roma confinava ora a sud con altre popolazioni italiche, i Lucani e i Bruzi sulle montagne dell’Appennino, e con le città della Magna Grecia, distribuite lungo le coste.
L'invito di Taranto a Pirro
Alcune di queste città si rivolsero a Roma per essere difese dai Lucani; ciò preoccupò Taranto, una fiorente colonia greca, che si rivolse per aiuto contro l’espansione romana a Pirro, re dell’Epiro, presso la Macedonia.
Costruì era valente condottiero che sperava di emulare le gesta di Alessandro Magno, unendo sotto il suo scettro le città greche d’Italia.
Per far questo occorreva liberare la Sicilia dai Cartaginesi, che vi avevano fondato le loro colonie, e l’Italia Meridionale dalla minaccia romana.Le vittorie di Pirro
L’invito di Taranto offrì a Pirro l’occasione per iniziare l’impresa; egli sbarcò in Italia con un esercito ben equipaggiato e con elefanti, che i Romani non avevano mai visto. Questi grandi animali contribuirono a far riportare a Pirro due successive vittorie, ad Eraclea (280 a. C.) e ad Ascoli d’Apulia (279 a. C.). Queste vittorie rimasero famose perché furono pagate a caro prezzo.
Si dice che Pirro, vedendo il numero dei caduti esclamasse “ancora una di queste vittorie e tornerò solo in Epiro!”. Ancor oggi si dice “una vittoria di Pirro” per indicare una vittoria effimera, che costa più di quanto vale.
La sconfitta finale di Pirro
Pirro iniziò trattative di pace con Roma e si recò in Sicilia per liberare le città greche dal dominio di Cartagine, che frattanto aveva stretto un patto di alleanza con Roma. Ma i Romani respinsero le sue proposte di pace e neppure l’impresa di Sicilia ebbe successo.
Tornato dalla Sicilia Pirro affrontò di nuovo a Malevento i Romani (275 a. C.). questa volta però i suoi elefanti non bastarono a dargli la vittoria: i tenaci Romani avevano preparato frecce incendiarie che, scagliate contro i pachidermi, lì spaventarono e lì misero in fuga. La vittoria romana fu decisiva: Malevento da allora fu chiamata Benevento.
Pirro tornò in patria, Taranto e le città sue alleate dovettero chiedere la pece; dall’Arno allo stretto di Messina l’Italia era ormai romana.
Domande da interrogazione
- Quali furono le conseguenze delle vittorie di Pirro contro i Romani?
- Come reagirono i Romani alle proposte di pace di Pirro?
- Quale fu l'esito finale della guerra tra Pirro e i Romani?
Le vittorie di Pirro ad Eraclea e ad Ascoli d’Apulia furono ottenute a caro prezzo, tanto che si dice che Pirro abbia esclamato che un'altra vittoria simile lo avrebbe lasciato solo in Epiro. Questo ha portato all'espressione "una vittoria di Pirro", che indica una vittoria effimera e costosa.
I Romani respinsero le proposte di pace di Pirro, continuando a combattere contro di lui. Nonostante le sue vittorie iniziali, Pirro non riuscì a ottenere un accordo di pace favorevole.
L'esito finale fu una vittoria decisiva per i Romani a Malevento, dove riuscirono a spaventare gli elefanti di Pirro con frecce incendiarie. Dopo questa sconfitta, Pirro tornò in patria e Taranto, insieme alle città alleate, dovette chiedere la pace, segnando l'espansione romana fino allo stretto di Messina.