Concetti Chiave
- La Grecia antica non disponeva di un sistema postale organizzato; le comunicazioni avvenivano tramite ambasciatori o messaggeri.
- La monarchia seleucidica della Siria e quella tolemaica d'Egitto adottarono il sistema persiano dei corrieri, con stazioni a un giorno di distanza per il cambio dei cavalli.
- Gli Spartani utilizzavano la "scitala", un metodo crittografico per trasmettere messaggi segreti durante le guerre, assicurando la sicurezza delle informazioni.
- Le segnalazioni ottiche, come catene di fuochi accesi, venivano utilizzate per comunicare eventi importanti su lunghe distanze, come descritto da Eschilo.
- Per scopi familiari o commerciali, si inviavano messaggeri con testi scritti su tavolette, papiro o cocci di terracotta, riflettendo la varietà dei materiali di scrittura disponibili.
Indice
Comunicazione nell'antica Grecia
I Greci del periodo classico non avevano un sistema di servizio postale organizzato, nemmeno a favore dello Stato e dei pubblici uffici, come invece succedeva per i Romani. Per comunicare, le città greche non avevano altro che la possibilità di inviare ambasciatori o messaggeri mentre la monarchia seleucidica della Siria o quella tolemaica d’Egitto, ripresero l’angareion dall’impero persiane, cioè l'istituzione dei corrieri. I messaggeri, si alternavano in stazioni, che avevano una distanza di un giorno, collocate lungo le strade di grande comunicazione, potendo così disporre, ogni volta di cavalli riposati. Lo stesso sistema fu adottato dai due grandi paesi ellenistici dell’oriente mediterraneo. I corrieri venivano chiamati bibliaphoroi. Il servizio veniva affidato a dei soldati di cavalleria i quali, però, ne potevano essere esonerati, pagando una tassa speciale che serviva allo Stato per retribuire gli addetti. In Egitto, il servizio veniva anche assolto dai cammelli, che comunque aveva sempre un carattere amministrativo e statale e non risulta dai reperti archeologici, che esso fosse anche usato da privati come invece avveniva a Roma. La Grecia si serviva esclusivamente di messaggeri anche perché il territorio non era vasto e quindi i bisogni erano molto più ridotti rispetto a quelli persiani o egiziani. Inoltre, anche i privati che avevano la disponibilità finanziaria per permetterselo, ricorrevano a messaggeri.
Sistema di trasmissione spartano
Gli Spartani avevano un loro speciale sistema di trasmissione, la “scitala”. Esso ci viene descritto con ricchezza di particolari da Plutarco, nella Vita di Lisandro ed era utilizzato dagli efori (= sorta di magistrati). Il messaggio, era scritto dagli efori su di una striscia di pergamena lunga e stretta che, successivamente, veniva avvolta a spirale attorno ad una bacchetta, della stessa lunghezza e di ugual diametro, ad un'altra bacchetta che i magistrati avevano precedentemente fornito al destinatario. Le strisce di pergamena venivano fatte aderire perfettamente alla bacchetta, facendo in modo che nessun lembo si sovrapponesse. Successivamente gli efori scrivevano il messaggio ed infine, srotolavano la striscia dalla bacchetta che veniva inviata al destinatario tramite un messaggero. Il destinatario aveva a disposizione una bacchetta identica a quella del mittente e riavvolgendo intorno ad essa la striscia di pergamena, le lettere riacquistavano la loro posizione originaria e quindi il contenuto del messaggio diventava leggibile. Se durante il viaggio, la striscia di pergamena fosse stata intercettatam il messaggio sarebbe stato illeggibile perché, senza riavvolgimento sulla bacchetta della stessa lunghezza e diametro, le lettere risultavano non collegabili fra di loro ed il messaggio non poteva essere letto. La “scitala” serviva soprattutto in tempo di guerra per trasmettere informazioni fra le autorità del governo centrale e i comandanti degli eserciti. Durante il viaggio, la striscia di pergamena veniva compressa fra due tavolette, tenute insieme da alcuni anelli. Esse erano poi legate e sigillate in modo da nascondere completamente il testo scritto all’interno.
Segnalazioni ottiche e altri metodi
Esistevano anche le segnalazioni ottiche; fra di esse, la più semplice e la più primitiva è quella che ci viene descritta da Eschilo nell’Agamennone. Si trattava di una catena di fuochi accesi sulle cime delle montagne, per annunciare la caduta di Troia, partendo dal monte Ida, in Asia Minore, per arrivare fino all’Acropoli di Micene.
Esistevano anche altri sistemi di comunicazione più o meno artificiosi, ma comunque sempre utilizzati per scopi militari. Di conseguenza, l’unica soluzione per motivi di famiglia o commerciali era l’invio dei messaggeri con testi scritti su tavolette. Quando, più tardi, si ebbero dei contatti commerciali regolari con l’Egitto, si utilizzarono pezzi di papiro e mai fu esclusa la scrittura su pezzi di pelle disseccata o su cocci di terracotta.
Domande da interrogazione
- Qual era il metodo principale di trasmissione delle notizie nella Grecia antica?
- Come funzionava il sistema di corrieri adottato dai paesi ellenistici?
- In cosa consisteva il sistema di trasmissione spartano chiamato "scitala"?
- Quali altri metodi di comunicazione esistevano oltre ai messaggeri?
- Perché la Grecia non sviluppò un sistema postale come quello romano?
Nella Grecia antica, il metodo principale di trasmissione delle notizie era l'invio di ambasciatori o messaggeri, poiché non esisteva un sistema postale organizzato come quello romano.
I paesi ellenistici adottarono il sistema di corrieri persiano, l'angareion, che prevedeva stazioni a un giorno di distanza lungo le strade principali, permettendo ai messaggeri di cambiare cavalli e proseguire rapidamente.
La "scitala" era un sistema spartano in cui un messaggio veniva scritto su una striscia di pergamena avvolta a spirale attorno a una bacchetta; il destinatario poteva leggere il messaggio solo riavvolgendolo su una bacchetta identica.
Oltre ai messaggeri, esistevano segnalazioni ottiche come catene di fuochi sulle montagne e altri sistemi militari, mentre per scopi familiari o commerciali si usavano tavolette scritte, papiri, pelli disseccate o cocci di terracotta.
La Grecia non sviluppò un sistema postale come quello romano perché il suo territorio era meno vasto e i bisogni di comunicazione erano più ridotti rispetto a quelli di imperi come quello persiano o egiziano.