Concetti Chiave
- Lo sport nella religione greca era un'espressione di forza e abilità per compiacere le divinità, con un carattere sacro e competitivo.
- Il santuario di Olimpia era il centro dei giochi, associato a leggende e ricco di reliquie sacre, con il tempio di Zeus come monumento principale.
- I giochi olimpici, con origini mitiche, iniziarono ufficialmente nel 776 a.C., con gare che si evolvettero nel tempo includendo diverse discipline.
- La partecipazione ai giochi si estese progressivamente a tutti i cittadini greci, con il vincitore premiato con una corona di ulivo selvatico e una palma.
- Lo sport greco rappresentava un'importante scuola di bellezza, forza e coraggio, contribuendo alla cultura, educazione militare e ideale di kalokagathia.
Indice
Lo sport nella religione greca
Nella religione greca, lo sport aveva un po’ la stessa funzione della scultura che non a caso, spesso rappresentava atleti nudi: infatti, lo sport era un’espressione di forza, di abilità di cui gli dèi potevano dilettarsi e il suo scopo era quindi quello di far provare piacere alle divinità.
Ecco perché le attività sportive e i giochi, in particolare, avevano un carattere sacro. Naturalmente, si trattava di manifestazioni soprattutto competitive che come ricompensa avevano la fama universale e immortale. Il concetto è questo: chiunque vinca è famoso per tutta la vita e nella memoria, raggiungendo così uno status eroico. In Omero, la gloria arriva a fondersi con l’educazione, la nascita e la fortuna della famiglia.Il santuario di Olimpia
Ai giochi, è collegato l’antico santuario di Olimpia. Olimpia, per altro associato a tutta una serie di leggende, era un piccolo bosco, al cui interno sorgeva un santuario, circondato da una dozzina di altari; il santuario costituiva anche un punto di raccolta perle reliquie sacre e di un’enorme ricchezza fatta da offerte dei fedeli. Infine, era dotato di acqua in abbondanza di un vasto terreno pianeggiante, molto adatto per le manifestazioni atletiche. Il suo monumento centrale, cioè il gigantesco tempio di Zeus, fu costruito nel V secolo; oggi, esso è ormai crollato in attesa di essere restaurato anche le sue rovine restano comunque imponenti.
L'altare di Zeus e le alluvioni
L’altare fu costruito con le ceneri dei suoi antichi fuochi. Alla fine, esso diventò un’imponente costruzione che sorgeva su di una piattaforma sopraelevata, ma quest’ultima essendo fatta soltanto di ceneri solidificate, nel Medioevo fu spazzata letteralmente via dalle alluvioni del fiume Alfeo che scorre in prossimità. L’intero sito fu ricoperto da tre metri di fango e trascorse molto tempo prima che esso potesse essere identificato. Fra l’altro, pare che l’altare di Zeus fosse stato edificato su di un altro preesistente dal momento che nelle sue fondamenta sono stati trovati dei frammenti di un edificio ionico.
Origini e evoluzione dei giochi olimpici
Connesse al culto di Zeus, i giochi Olimpia erano le gare più antiche e solenni nell’età classica. Sulle loro origini leggendarie e mitica si hanno diverse versioni. Una versione, riferita da Pausania, attribuisce la prima versione ad un dio venuto da Creta. Un’altra versione fa risalire l’istituzione dei giochi all’Eracle dell’Ida, figlio di Zeus. La lista dei vincitori di Olimpia inizia con l’anno 776 a.C. con la quale si inizia la cronologia greca, anche se la celebrazione potrebbe risalire ad un tempo più antico. I giochi si tenevano ogni quattro anni e si celebravano ad Olimpia. Pare che ai primi giochi fossero ammessi soltanto gli abitanti del Peloponneso, alla 40esima Olimpiade furono accolti tutti i cittadini del Peloponneso, purché potessero provare la propria origine greca. Inizialmente si tennero solo gare podistiche e, poco a poco, furono introdotte altre specialità: pentatlon, corsa di fondo, pugilato, corsa con i cavalli. Nella 37esima Olimpiade, furono ammessi alle gare anche i giovanetti e con l’ 80esima furono introdotte le gare letterarie. Il premio previsto per il vincitore era una corona di fronte di ulivo selvatico, accompagnata da una palma che simboleggiava la vittoria. La 393esima Olimpiade fu l’ultima perché in quegli anni, l’imperatore Teodosio impose la soppressione delle gare.
Il ruolo dello sport nella società greca
In conclusione si può affermare che presso i Greci lo sporte ebbe un ruolo importantissimo nella vita sociale; costituì una scuola di bellezza, di forza e di coraggio; fu anche educazione all’euritmia delle forme, preparazione militare, sviluppo della forza fisica e degli elementi culturali, etici e religiosi riassunti nel concetto di kalokagathia (= καλοκαγαθία, in greco) cioè unione dell’ideale di bellezza fisica e morale. Esso fu anche una fonte continua di modelli per le arti plastiche.
Domande da interrogazione
- Qual era il ruolo dello sport nella religione greca antica?
- Qual era l'importanza del santuario di Olimpia nei giochi antichi?
- Come si sono evoluti i giochi olimpici nel tempo?
- Qual era il premio per i vincitori dei giochi olimpici?
- Qual era l'impatto dello sport nella società greca antica?
Nella religione greca, lo sport era un'espressione di forza e abilità che dilettava gli dèi, conferendo alle attività sportive un carattere sacro.
Il santuario di Olimpia era un luogo sacro associato ai giochi, con altari e reliquie, e ospitava il tempio di Zeus, simbolo centrale delle manifestazioni atletiche.
I giochi olimpici iniziarono con gare podistiche e si ampliarono con il tempo includendo pentatlon, pugilato, e gare letterarie, accogliendo partecipanti da tutto il Peloponneso.
I vincitori ricevevano una corona di fronte di ulivo selvatico e una palma, simboli di vittoria e gloria immortale.
Lo sport era fondamentale nella vita sociale greca, promuovendo bellezza, forza, coraggio, e valori culturali ed etici, influenzando anche le arti plastiche.