Concetti Chiave
- I Greci appresero dell'esistenza di un continente africano chiamato Libia e ridefinirono i confini tra i continenti includendo corsi d'acqua come il Nilo e il Don.
- Erodoto contestò l'idea di una Terra piatta e inesplorata, basandosi su viaggi personali e racconti, ampliando la conoscenza geografica dell'Europa e dell'Asia.
- Le opere di Scilace di Carianda e Pitea di Marsiglia fornirono importanti dati geografici, influenzando le conoscenze romane.
- Eratostene di Cirene contribuì alla geografia scientifica con calcoli astronomici e matematici, misurando il meridiano e la dimensione della Terra.
- Nonostante le critiche, l'idea di un oceano unico e ininterrotto attorno alla Terra rimase un concetto accettato.
Indice
Conoscenze geografiche dei greci
In base ai racconti dei viaggiatori e alle notizie che giungevano dall’Egitto, i Greci presero conoscenza dell’esistenza un continente africano che, di solito, veniva chiamato Libia. Inoltre, si accorsero anche che i confini fra i continenti non potevano essere costituiti soltanto dai mari per cui si cominciò a pensare che per la ripartizione delle terre era possibile ricorrere ai corsi d’acqua. Pertanto mentre da sempre il Mediterraneo, il Bosforo, il Ponto Eusino (odierno Mar Nero) e l’Egeo separavano l’Europa dall’Asia, tali confini vennero integrati da corsi d’acqua come il Tanai (odierno Don) e il Nilo.
Teorie geografiche di Erodoto
Questo sistema geografico, descritto dal geografo Ecateo di Mileto rimase accettato fino alla metà del V secolo quando Erodoto negò il concetto della terra considerata come un disco piatto intorno al quale non esistevano soltanto delle acque, aggiungendo che i viaggi compiuti fino ad allora non provavano l’esistenza di un oceano ininterrotto intorno alla terra.
Viaggi e scoperte di Erodoto
Le teorie geografiche di Erodoto derivavano sia dai numerosi viaggi compiuti personalmente, sia da informazioni di viaggiatori con i quali era entrato in contatto. Oltre all’Egitto, la Fenicia, il Bosforo, i paesi bagnati dal Mar Nerio e le regioni babilonesi, Erodoto aveva anche visitato la penisola italiana di cui, però non ci ha lasciato notizie. Per Erodoto, l’Europa si estendeva fino al Caucaso e quindi ben oltre il fiume Tanai. Per quanto riguarda l’Asia, egli conosceva l’esistenza della penisola arabica e degli abitanti dell’India senza sapere, però, che la terra da loro abitata aveva una forma triangolare e che si protendeva nel mare come una grande penisola. Per quanto riguarda l’Africa, oltre all’Egitto, egli parla di popolazioni libiche, indica nella catena dell’Atlante il luogo di origine del Nilo e conosce anche le popolazioni etiopiche, collocandole però ad occidente e non a sud dell’odierno Egitto. Per quanto riguarda l’Occidente, abbiamo scarse informazioni; sappiamo soltanto dell’esistenza dei Celti e degli Iberi; fra il corso del Danubio e quello del Don, Erodoto colloca gli Sciti a nord dei quali egli indica un’imprecisata popolazione chiamata gli Iperborei; la loro regione era un paese perfetto, illuminato dal sole splendente per sei mesi all'anno.
Fonti e viaggi di Scilace
Fra tutte le fonti a cui attinge Erodoto abbiamo la relazione di viaggio di Scilace di Carianda che aveva compiuto per conto di Dario, re di Persia, un lungo viaggio che lo aveva condotto fino in India ed in altri paesi asiatici. Si tratta del primo esempio di opere descrittive, una sorta di “guida” che i Greci chiamavano “periplo”. Quello di Scilace è andato perso, ma ce ne è stato tramandato un rifacimento risalente al IV secolo. Sono andati perduti anche gli appunti di viaggio di Pitea di Marsiglia che, dopo essere uscito dal Mediterraneo, costeggiò le coste atlantiche per spingersi fino ai paesi della Scandinavia. Le informazioni di Pitea sono importanti perché hanno costituito la base dei dati geografici ancora in uso in età romana.
Altre informazioni ci provengono da Ctesia, un greco che esercitava la funzione di medico alla corte del re di Persia.
Contributi di Eratostene alla geografia
In età alessandrina, cioè nel III a.C. ,si ebbero notevoli progressi nella geografia scientifica, grazie ad Eratostene di Cirene che scrisse un trattato sulla misura della terra ed un altro di storia e sistema della geografia. Partendo dalla dottrina di Aristotele sulla sfericità della terra, Eratostene attinse anche ai calcoli astronomici e matematici fatti dagli Egiziani; si accorse, così, che durante il solstizio d’estate, gli obelischi non facevano ombra e che i pozzi venivano illuminati fino in fondo con dei raggi di luce perpendicolari. Da questo, dedusse che in quel momento dell’anno e nella città in cui lo studioso si trovava, il sole si trovava allo zenit; invece ad Alessandria, molto distante, l’ombra era inclinata di 7 ° rispetto allo zenit. Queste osservazioni gli permisero di misurare l’intera lunghezza del meridiano, la lunghezza e la larghezza della terra (per il momento dall’India alla Spagna). In seguito, i calcoli della terra eseguiti da Eratostene furono molto criticati anche se continuò ad esistere il principio dell’esistenza di un unico oceano ininterrotto intorno alla terra.
Domande da interrogazione
- Quali furono le principali scoperte geografiche dei Greci riguardo ai confini dei continenti?
- Come Erodoto contribuì alla comprensione geografica del mondo antico?
- Quali furono le fonti principali di Erodoto per le sue teorie geografiche?
- Quali progressi furono fatti nella geografia scientifica durante l'età alessandrina?
- Quali critiche furono mosse ai calcoli di Eratostene?
I Greci scoprirono che i confini tra i continenti non erano costituiti solo dai mari, ma anche dai corsi d'acqua come il Tanai e il Nilo, integrando così il sistema geografico esistente.
Erodoto negò il concetto di una terra piatta circondata da un oceano ininterrotto, basandosi sui suoi viaggi e informazioni raccolte, ampliando la conoscenza delle regioni come l'Europa, l'Asia e l'Africa.
Erodoto si basò su viaggi personali e informazioni da viaggiatori come Scilace di Carianda e Pitea di Marsiglia, che esplorarono regioni lontane come l'India e la Scandinavia.
Eratostene di Cirene fece progressi significativi, misurando la lunghezza del meridiano e la dimensione della terra, basandosi su osservazioni astronomiche e matematiche.
I calcoli di Eratostene sulla terra furono criticati, ma il principio di un unico oceano ininterrotto intorno alla terra continuò a essere accettato.