Concetti Chiave
- Fabio Pittore, senatore della nobile famiglia Fabii, fu inviato a Delfi nel 216 per consultare l'oracolo durante la crisi della seconda guerra punica.
- Le sue opere storiche coprivano dalla storia leggendaria di Roma fino alla seconda guerra punica, ma non è noto quando furono pubblicate.
- Scegliere il greco come lingua per la sua opera fu probabilmente una decisione politica per rivolgersi a un pubblico più ampio e seguire i metodi della storiografia ellenistica.
- Fabio attribuiva la causa della seconda guerra punica ad Annibale, sottolineando la sua iniziativa personale contro il senato cartaginese.
- La sua narrazione era caratterizzata dall'attenzione alla cronologia, cifre, dettagli autobiografici, detti, personaggi illustri, prodigi e sogni profetici.
Indice
Fabio Pittore e la sua missione a Delfi
Fabio Pittore fu un senatore appartenente ad una famiglia di antichissima nobiltà, i Fabii. Nel 216, momento di massima crisi della seconda guerra punica,fu inviato a Delfi dal senato per consultare l'oracolo sul da farsi. Dopo ciò le fonti su di lui tacciono. Non sappiamo neanche quando abbia pubblicato la sua opera storica. Quest'ultima andava dalla storia leggendaria di Roma,alla seconda guerra punica.
La scelta del greco e le sue motivazioni
La scelta del greco come lingua,la possiamo spiegare ipotizzando diversi punti:
- ragione di carattere politico
- per essere rivolta non solo a Roma ma a tutto il mondo straniero
Analisi delle cause della seconda guerra punica
Sappiamo ch'egli attribuiva la causa dello scoppio della seconda guerra punica ad Annibale,che avrebbe attaccato Segunto di propria iniziativa e contro il senato(Cartaginese).
Stile narrativo e contributo alla storiografia
In tutto ciò, Fabio si impegnava in un'indagine delle cause,o comunque rifletteva sull'origine dei fatti.Dava molta importanza ed attenzione alla cronologia e alle cifre.La sua narrazione includeva anche ricordi autobiografici,detti,personaggi illustri,prodigi e sogni profetici. La sua appartenenza al ceto dell'aristocrazia romana conservò saldamente la storiografia.L'impronta filopatrizia della ricostruzione della storia arcaica di Roma è dovuta anche a Fabio Pittore.