Concetti Chiave
- L'VIII secolo a.C. fu un periodo cruciale per la civiltà etrusca, che si estese dalla Toscana alla Campania.
- Gli etruschi erano organizzati in città-stato governate da un'oligarchia con un re detto lucumone.
- La mancanza di uno stato unitario portò al declino etrusco nel V secolo a.C.
- La ricchezza etrusca derivava da una fiorente metallurgia e una vasta rete commerciale nel Mediterraneo.
- Gli etruschi esercitarono una talassocrazia e influenzarono profondamente la civiltà romana, specialmente nel culto dei morti.
Indice
La civilizzazione della penisola italiana
L'VIII secolo a.C. rappresentò un momento di svolta nella civilizzazione della penisola italiana. Si svilupparono infatti le fiorenti colonie greche nell'Italia meridionale e quelle fenicie in Sicilia e Sardegna. Ma la civiltà che caratterizzò questa fase è quella etrusca: di origine incerta, gli etruschi si estesero nell'area che va dalla Toscana alla Campania.
Organizzazione politica etrusca
Erano organizzati in città, ciascuna governata da un'oligarchia capeggiata da un re, detto lucumone; gli etruschi non costruirono dunque uno stato unitario, ma si limitarono a federazioni di città.
Questa fu probabilmente la causa principale della loro decadenza, databile intorno al V secolo a.C.Economia e cultura etrusca
Una fiorente metallurgia e una fitta rete di commerci estesa a tutto il mediterraneo occidentale, su cui gli etruschi esercitarono per alcuni secoli una vera e propria talassocrazia ("domino dei mari"), furono le basi della loro ricchezza. Su tali basi gli etruschi costruirono una raffinata civiltà, che lasciò fondamentali eredità a quella romana. Il culto dei morti aveva un a particolare rilevanza presso gli etruschi.