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Concetti Chiave

  • La tetrarchia fu una risposta alla crisi politica dell'Impero, con la divisione in quattro aree per gestire invasioni e ribellioni.
  • Formazioni politiche autonome come il regno di Palmira e l'Impero delle Gallie evidenziavano la disgregazione dell'Impero.
  • Il dominio dell'esercito indebolì l'autorità imperiale, causando anarchia e secessioni frequenti nelle province.
  • Diocleziano introdusse il dominatus per rafforzare il carisma imperiale, ma la distribuzione del potere ne limitò l'efficacia.
  • La sovranità fu divisa tra due Augusti, ciascuno assistito da un Cesare, in un sistema di successione basato su legami familiari.

Indice

  1. La crisi politica dell'Impero
  2. Esempi di strutture politiche
  3. Il dominatus e la sacralizzazione

La crisi politica dell'Impero

Lo smembramento dell’Impero con la costituzione, alla fine del III secolo d.C., della tetrarchia fu il segno di una profonda crisi politica.
La riforma di Diocleziano prevedeva di fatto la divisione dell’Impero in quattro aree governate da altrettanti reggenti e si proponeva di moltiplicare e distribuire i centri di controllo per far fronte alle invasioni slave e germaniche e controllare i sempre più frequenti fenomeni di secessione e ribellione nelle province. All’interno dell’Impero tesero, infatti, a formarsi delle strutture politiche che ne testimoniavano la debolezza e il processo di lenta disgregazione economica e amministrativa.

Esempi di strutture politiche

Tale fu il caso, per esempio, del ricco regno di Palmira (che giunse a controllare Siria, Mesopotamia, parte dell’Asia Minore, Fenicia e Arabia settentrionale), o del forte ben organizzato Impero delle Gallie (comprendente Spagna, Francia e Britannia), formatosi sul modello romano, con strutture e cariche amministrative e un Senato composto di Galli. Rivolte, secessioni, anarchia militare e soprattutto il determinante ruolo dell’esercito nella scelta e nella rimozione degli imperatori indeboliscono la figura di questi ultimi che persero progressivamente carisma e autorità.

Il dominatus e la sacralizzazione

L’istituzione in epoca diocleziana del dominatus, che portò alla sacralizzazione dell’Imperatore, delle funzioni di governo e successivamente dello stesso palazzo imperiale, intese proprio restituire carisma e solidità al potere del sovrano con forme di assolutismo teocratico, rese peraltro velleitaire dalla stessa distribuzione del potere tra individui.
La sovranità venne, infatti, divisa fra due Augusti. Ciascuno di essi era assistito da un Cesare, scelto dall’augusto, al quale, nelle intenzioni di Diocleziano, doveva succedere automaticamente. Il matrimonio del Cesare con una figlia dell’Augusto e la sua adozione da parte di questi suggellava il sistema con una tipica forma di solidarietà famigliare.

Domande da interrogazione

  1. Quali furono le cause principali della crisi politica dell'Impero alla fine del III secolo d.C.?
  2. La crisi politica dell'Impero fu segnata dalla costituzione della tetrarchia, una riforma di Diocleziano che divideva l'Impero in quattro aree per affrontare invasioni e ribellioni, evidenziando la debolezza e la disgregazione economica e amministrativa.

  3. Quali esempi di strutture politiche si formarono durante la crisi dell'Impero?
  4. Durante la crisi, si formarono strutture politiche come il regno di Palmira e l'Impero delle Gallie, che adottarono modelli romani con proprie strutture amministrative e un Senato, dimostrando l'indebolimento dell'autorità imperiale.

  5. In che modo il dominatus cercò di rafforzare il potere dell'Imperatore?
  6. Il dominatus, istituito da Diocleziano, cercò di rafforzare il potere dell'Imperatore attraverso la sacralizzazione e l'assolutismo teocratico, nonostante la distribuzione del potere tra più individui, con l'intento di restituire carisma e solidità al sovrano.

Domande e risposte

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