Concetti Chiave
- La pianura Padana, nota come Gallia Cisalpina, era fortemente influenzata da insediamenti celtici fino al I secolo a.C.
- Diversi gruppi celtici, come Insubri, Cenomani, Boi e Senoni, si insediarono in varie regioni dell'Italia settentrionale.
- I Celti influenzarono la metallurgia e l'arte dei popoli locali, adottando modi di vita più civili a contatto con culture più evolute.
- Le relazioni politiche e militari coinvolsero i Celti in scontri con i Romani, tra cui la battaglia del Sentino e di Talamone.
- La colonizzazione romana nel nord Italia portò all'assimilazione dei Celti, trasformando la Gallia Cisalpina in un centro fiorente.
Indice
La Gallia Cisalpina e i Celti
Fino al I secolo a.C., la pianura Padana era chiamata Gallia Cisalpina e questo prova l’esistenza di intensi insediamenti celtici nella regione. Inizialmente, i gruppi di Celti arrivarono dall’Europa centrale in ordine sparso poi sotto forma di gruppi tribali d’invasione uno dei quali fu quello che si spinse fino a Roma nel 390 a.
C.Principali tribù celtiche
Conosciamo i nomi e la localizzazione di tali gruppi; fra i principali possiamo ricordare:
• gli Insubri che si erano installati in alta Lombardia dove sembrerebbe che si fossero installati dal secondo millennio all’età del bronzo.
• i Cenomani, diffusi nell’odierna provincia di Brescia, probabilmente originari della regione intorno all’odierna Le Mans.
• i Boi, stanziati fra il Mincio e l’Oglio e tra Parma e Bologna, provenienti dall’antica Gallia dove avevamo migrato dall’Europa Centrale; pare che essi abbiamo lasciato traccia nei due termini “Boemia” e “Baviera”.
• i Senoni, fra Rimini e Ancona dove inizialmente si erano insediati sostituendo gli Etruschi della regione di Bologna. Prenderebbero il nome dalla città francese Sens, da cui pare, provenissero. Al tempo di Giulio Cesare un gruppo di Galli Senoni viveva nel territorio oggi occupato dai distretti di Seine-et-Marne, Loiret e Yonne. Il nome di questa tribù è rimasto nella città “Senigallia” da essi fondata.
Nelle Venezie la penetrazione gallica fu intensa soltanto nella parte orientale con i Carni (cfr. Alpi Carniche), mentre il resto rimase saldamente nelle mani dei Veneti.
Influenza celtica e contatti culturali
I grupppi di Galli furono ovunque spinti dalla ricerca di condizioni di vita migliori, da un forte spirito di avventura e di rapina. Esse si spinsero di prepotenza oltre le Alpi imponendo i loro modi di vita senza che si ebbe però un’apprezzabile evoluzione di una civiltà urbana con tutti i suoi aspetti. Invece, laddove entrarono in contatto con popolazioni più evolute, i Galli acquisirono modi di vita più civili senza tuttavia riuscire sopraffare i popoli di cui occuparono i territori.
Questo è il caso degli abitanti dell’Etruria Padana, sbaragliati in un secondo momento quando Felsina diventò Bononia, e dei Veneti la cui civiltà rimase pressoché intatta. Grazie a questi contatti, l’arte celtica perse il suo carattere antinaturalistico, stilizzato e astratto (bocca dritta, occhi chiusi, viso ovale) per diventare più umana, pur restando la prevalenza della rappresentazione delle armi, dato che nella metallurgia i Galli erano molto evoluti. In questo campo, i Celti influenzarono a loro volta i Veneti, gli Etruschi e gli stessi Romani.
Conflitti e alleanze con Roma
Nel corso del V secolo, gli insediamenti della Pianura Padana conobbero un certo assestamento, in concomitanza dei tentativi di inserimento delle popolazioni galliche nella vita politica della penisola italica. In questo senso si colloca il tentativo di supremazia di Dionisi di Siracusa, cui servivano nel nord dell’Italia un popolo, come i Galli Senoni, che facesse pressione contro gli Etruschi. Infatti Galli che avevano incendiato Roma, si recarono dal tiranno di Siracusa per offrirgli un trattato di alleanza e cobelligeranza, sottolineando come entrambi avessero a che fare con lo stesso nemico, cioè gli Etruschi, la cui egemonia si estendeva a nord e al centro della penisola Significativa è anche la presenza di mercenari gallici all'interno dell'esercito siracusano. Nel II secolo, quando le mire espansionistiche di Roma era divenute chiare, i Galli presero parte a coalizioni in funzione antiromana come nella battaglia del Sentino nel 295, chiamata anche battaglia della nazioni; essa vide schierati da un lato i Romani e i Piceni e dall’altro gli Etruschi, i Sanniti, i Galli Senoni e gli Umbri. La vittoria riportata dai Romani aprì a questi ultimi la strada della conquista dell’Italia centrale.
Battaglie decisive e colonizzazione romana
Negli anni seguenti, tante volte i Romani sconfissero i Galli che persero fra l’altro l’avamposto dei Senoni fra Rimini e Ancona. Da ricordare è la battaglia di Talamone del 225: come scrive lo scrittore Polibio i Celti costituirono la più grande coalizione mai realizzata contro i Romani; ai Boi, si unirono gli Insubri, e i Taurini oltre ad un consistente numero di mercenari, chiamati Gesati. La battaglia si concluse con la vittoria schiacciante delle legioni romane e l’esercito celtico fu distrutto o catturato. Pochi anni dopo, Roma, ormai apertasi la strada verso il nord, attaccò le posizioni celtiche presenti nella Valle Padana (battaglia di Clastidium, oggi Casteggio, nell’Oltrepò pavese, nel 222); la distruzione dell’esercito degli Insubri, spiano la via ai Romani in direzione di Milano. Nel II secolo, la colonizzazione di Roma nel nord Italia si fece sistematica e si avviò un processo di assimilazione di quei Celti che erano sfuggiti alle varie rappresaglie, soprattutto quella seguente alla seconda guerra punica. Ben presto la Gallia Padania o Cisalpina sarà qualificata da Cicerone come “fiore d’Italia”.
Domande da interrogazione
- Qual era il nome della pianura Padana fino al I secolo a.C. e cosa indica questo nome?
- Quali erano i principali gruppi celtici insediati nella penisola italica e dove si trovavano?
- Come influenzarono i Celti le popolazioni locali e viceversa?
- Quali furono le conseguenze delle battaglie tra i Celti e i Romani?
- Come si sviluppò la colonizzazione romana nel nord Italia dopo le guerre contro i Celti?
Fino al I secolo a.C., la pianura Padana era chiamata Gallia Cisalpina, indicando l'esistenza di intensi insediamenti celtici nella regione.
I principali gruppi celtici erano gli Insubri in alta Lombardia, i Cenomani nella provincia di Brescia, i Boi tra Parma e Bologna, e i Senoni tra Rimini e Ancona.
I Celti acquisirono modi di vita più civili dalle popolazioni più evolute, mentre influenzarono l'arte e la metallurgia dei Veneti, Etruschi e Romani.
Le battaglie portarono alla sconfitta dei Celti, come nella battaglia di Talamone e Clastidium, aprendo la strada alla conquista romana dell'Italia settentrionale.
Nel II secolo, la colonizzazione romana nel nord Italia divenne sistematica, portando all'assimilazione dei Celti e trasformando la Gallia Cisalpina in un "fiore d’Italia" secondo Cicerone.