Concetti Chiave
- L’epopea di Gilgamesh narra la storia di un sovrano sumero che cerca l'immortalità, rivelando il suo carattere egoista e crudele.
- La storia, risalente al terzo millennio a.C., è stata preservata grazie alla scrittura inventata dai sumeri.
- Gli dei inviano una creatura, Eridu, per trasformare Gilgamesh attraverso l'amicizia, rendendolo una persona migliore.
- Gilgamesh e Eridu uccidono un mostro che minacciava le foreste, ma Eridu muore, lasciando Gilgamesh affranto.
- Gilgamesh abbandona la ricerca dell'immortalità e si dedica ai suoi sudditi, diventando un sovrano gentile e disponibile.
L’epopea di Gilgamesh racconta di un sovrano sumero molto crudele col popolo che va alla ricerca della mortalità.
Questa epopea risale attorno al terzo millennio avanti Cristo ed è stata trasmessa fino ad oggi grazie alla scrittura, cosa che proprio i sumeri avevano inventato.
Questo racconto inizia narrando l’egoismo e la perfidia di Gilgamesh, quindi gli dei decidono di cambiarlo facendogli vivere un esperienza particolare, decisero di mandare un umano che poi Gilgamesh avrebbe conosciuto e con cui avrebbe socializzato.
L'incontro con Eridu
Quest’essere inizialmente era una specie di bestia, che fu notata per la prima volta da un cacciatore, che segnalò il fatto a Gilgamesh.
Gilgamesh incuriosito lo volle vedere e ne rimase colpito, divenne amico di quest’essere che si chiamava Eridu e fece di tutto per farlo andare in città.
Quando ci riuscì egli diventò il suo migliore amico e rese Gilgamesh migliore.
La trasformazione di Gilgamesh
In quell’epoca nelle foreste c’era un mostro che minacciava le foreste e, un giorno Gilgamesh e Eridu lo uccisero.
Purtroppo però Eridu morì e Gilgamesh rimase affranto.
Allora egli andò alla ricerca dell’immortalità, ma poi capì che non era la cosa più importante e quindi decise di dedicarsi ai suoi sudditi, diventando gentile con le persone e molto disponibile, a differenza di com'era prima.