Concetti Chiave
- Costantino si impegnò a onorare Dio e smascherare la superstizione pagana, cercando di estirpare il paganesimo attraverso le sue azioni.
- Le statue pagane in bronzo e oro furono rimosse dai templi e esposte pubblicamente a Costantinopoli come oggetti di scherno.
- L'imperatore ordinò la distruzione di strutture pagane, rendendo visibili le statue per ridicolizzare le credenze pagane.
- Il testo enfatizza l'uso dell'iperbole per descrivere l'invasione di statue bronzee a Costantinopoli, enfatizzandone la preziosità.
- Costantino intendeva far riflettere i pagani sui loro errori, trattando le statue come semplici fantocci per il divertimento pubblico.
Indice
Distinzione tra statue in bronzo e oro
Nel capitolo 54 della Vita Eusebio parla delle statue, facendo una distinzione fra il destino, la sorte delle statue in bronzo e quella delle statue in oro; «Nel portare a termine tali opere l’imperatore agiva per la gloria della potenza del Salvatore. Da una parte continuava così a onorare Dio, dall’altra si adoperava in tutti i modi per smascherare l’errore e la superstizione dei pagani».
Costantino e la lotta al paganesimo
Questo è modus operandi di Eusebio, che legge dietro alle iniziative costantiniane sia un onorare Dio e la dignità dei cristiani, sia uno smascherare l’errore e la superstizione dei pagani: Costantino intende estirpare il paganesimo.
La distruzione dei templi pagani
«Pertanto mise a nudo, spogliò i vestiboli dei templi pagani in tutte le città, dopo che per ordine dell’imperatore vi erano state divelte le porte d’ingresso; di alcuni, una volta asportate le tegole, la copertura del tetto andava in rovina, di altri, i magnifici bronzi (le statue), venerati per lungo tempo dalla prode dagli antichi, venivano esposti alla vista di tutti in ogni piazza della città imperiale, affinché giacessero dinanzi allo sguardo irriverente di quanti si fermavano ad osservarli qui il Pizio, altrove lo Sminteo, i tripodi delfici nell’ippodromo, le Muse Eliconie nel palazzo imperiale». La figura retorica usata in questo passo è chiaramente un’iperbole.
L'invasione di statue a Costantinopoli
«E così tutta Costantinopoli fu letteralmente invasa dalle statue bronzee di preziosissima fattura che un tempo ogni singola provincia aveva consacrate agli dèi: di fronte ad esse, inutilmente per lunghi secoli i pagani, nel loro insano errore, avevano tributato nel nome degli dèi una enorme quantità di ecatombi, di olocausti e di sacrifici, e ora, seppur tardi, imparavano a ragionare assennatamente grazie all’imperatore, che trattava questi oggetti alla stregua di fantocci come fonte di scherno per il riso e il divertimento di quanti le osservavano.
Domande da interrogazione
- Qual è la distinzione tra le statue in bronzo e quelle in oro secondo Eusebio?
- Come Costantino ha affrontato il paganesimo?
- Cosa accadde alle statue pagane a Costantinopoli?
Eusebio distingue tra il destino delle statue in bronzo e quelle in oro, sottolineando che l'imperatore Costantino agiva per la gloria del Salvatore, onorando Dio e smascherando l'errore dei pagani.
Costantino ha cercato di estirpare il paganesimo, smascherando l'errore e la superstizione dei pagani, e onorando Dio e la dignità dei cristiani.
Costantinopoli fu invasa da statue bronzee di preziosa fattura, che un tempo erano consacrate agli dèi, e ora venivano trattate come oggetti di scherno per il divertimento di chi le osservava.