Concetti Chiave
- Gli hittiti, originari del Caucaso, si stabilirono nell'Anatolia interna, sfruttando risorse come ferro e legname.
- La società hittita era governata da un re eletto tra i guerrieri più valorosi, sostenuto dall'assemblea dei nobili chiamata pankus.
- Conosciuti come abili guerrieri e diplomatici, gli hittiti usavano carri leggeri e armi di ferro per espandere il loro impero.
- La religione hittita venerava numerose divinità, con lo stato e la monarchia sotto la protezione del dio della tempesta.
- L'espansione hittita fu segnata da conquiste in Siria e Palestina, ma l'impero declinò a causa dei popoli del mare.
Indice
Origini e insediamento degli hittiti
Gli hittiti erano nomadi provenienti dalle regioni del Caucaso e si stabilirono negli altopiani interni dell’Anatolia. Tali territori erano caratterizzati prevalentemente da un paesaggio montano; abbondavano di legname, metalli, rame, argento e soprattutto di ferro. Questa popolazione si trasformò da un popolo di montagna a una potenza politica e militare.
Gli hittiti parlavano una lingua indoeuropea e venivano detti: popolo dalle mille divinità.
Struttura politica e militare
Il re governava il regno, amministrava la giustizia e in guerra era il supremo comandante militare.
Veniva eletto tra i guerrieri più valorosi ed esercitava il proprio potere con il consenso delle’assemblea degli uomini in armi, il cosiddetto pankus, alla quale partecipavano esclusivamente i nobili.
I nobili erano vincolati da un giuramento, che era nello stesso tempo un patto di fedeltà, in quanto dovevano rimanere leali al re; un obbligo di carattere finanziario e militare, in quanto dovevano fornire mezzi e uomini in caso di guerra; un privilegio, in quanto ricevevano delle terre.
Espansione e diplomazia
Gli hittiti erano un popolo di grandi guerrieri e conquistatori, si distinguevano dagli altri popoli per le loro capacità diplomatiche. I territori che conquistavano furono organizzati in province affidate a governatori, che venivano scelti tra i membri della famiglia reale e della nobiltà.
Ciò che gli permetteva di vincere le guerre era il carro leggero e le armi in ferro, molto più resistenti di quelle usate dagli avversari.
Religione e divinità
Gli hittiti trasformavano le forze della natura in divinità. La monarchia e lo Stato erano posti sotto la protezione del dio della tempesta.
Il processo di espansione del regno hittita iniziò con una coppia regale e continuò con il re Hattusilis I e con il figlio Mursilis I.
Conflitti e declino
Tra il 1400 e il 1500 a.C., l’Anatolia e la Siria furono caratterizzate da grande instabilità. Di questa situazione ne approfittarono gli hurriti e i mitanni, che per un breve periodo dominarono l’Asia minore occidentale. La situazione cambiò con l’ascesa al potere Shuppiluliuma che conquistò la Siria ed estese l’influenza hittita nella Palestina. Con i successori di quest’ultimo, l’impero hittita poté godere di pace e prosperità.
Sorsero nuovi problemi quando i faraoni egiziani volevano riprendersi il controllo della Siria. Le due potenze si scontrarono a Kadesh, ma non ci furono né vinti né vincitori.
Lo splendore dell’Impero hittita fu però di breve durata, a causa dei popoli del mare.
Domande da interrogazione
- Quali risorse naturali erano abbondanti nei territori hittiti?
- Come veniva scelto il re degli hittiti e quale era il suo ruolo?
- Quali furono le cause della fine dello splendore dell'Impero hittita?
Gli altopiani dell'Anatolia, dove si stabilirono gli hittiti, erano ricchi di legname, metalli, rame, argento e soprattutto ferro.
Il re hittita veniva eletto tra i guerrieri più valorosi e governava il regno, amministrava la giustizia e comandava l'esercito in guerra, con il consenso del pankus, l'assemblea dei nobili.
Lo splendore dell'Impero hittita fu di breve durata a causa delle incursioni dei popoli del mare.