Fabrizio Del Dongo
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Concetti Chiave

  • Nel I secolo a.C., la Repubblica Romana era divisa tra Optimates, che difendevano le tradizioni, e Populares, che spingevano per il rinnovamento.
  • Cesare, sebbene nobile, si schierò con i Populares e formò un triumvirato con Crasso e Pompeo per spartirsi il potere senza l'approvazione del Senato.
  • Dopo essere diventato console, Cesare conquistò la Gallia, aumentando il suo prestigio e potere, preoccupando il Senato e Pompeo.
  • La guerra civile iniziò quando Cesare attraversò il Rubicone con il suo esercito, sfidando il Senato e Pompeo, che fu infine sconfitta a Farsalo.
  • Nonostante il suo governo moderato, Cesare fu assassinato nel 44 a.C. da congiurati temendo la sua crescente influenza monarchica.

Indice

  1. Conflitto tra optimates e populares
  2. Triumvirato e ambizioni di Cesare
  3. Cesare e la conquista della Gallia
  4. Guerra civile e ascesa di Cesare
  5. Cesare dittatore e la sua politica
  6. Congiura e morte di Cesare

Conflitto tra optimates e populares

Nel I secolo a.C. la Repubblica è minacciata da scontri fra due fazioni: gli Optimates e i Populares

Gli Optimates: senatori che volevano limitare il potere della plebe, estendere il potere del Senato e difendere le tradizioni e i privilegi esistenti

I Populares sostenevano le esigenze della plebe o comunque esigenze di rinnovamento. Fra di essi erano numerosi i senatori divenuti recentemente nobili.

Alcuni generali molto ambizioni approfittano di questi scontri per aumentare il proprio potere personale. Fra questi, abbiamo Crasso, Pompeo e Cesare.

Triumvirato e ambizioni di Cesare

Grasso e Pompeo appoggiavano il partito degli optimates mentre Cesare, esponente della nobiltà, era schierato con i populares. Fra i tre, alla fine del I secolo, Cesare riscosse molto successo mettendo in ombra gli altri due a tal punto che nel 60 a.C. Crasso, Pompeo e Cesare si allearono e costituirono un triumvirato cioè un accordo privato che impegnava i tre alleati ad aiutarsi reciprocamente per raggiungere i rispettivi obiettivi ed in pratica per ottenere e spartirsi il controllo delle più importanti cariche senza che il Senato avesse deliberato nulla. A Cesare interessava il consolato, Pompeo voleva le terre per i veterani e Crasso richiedeva alcuni vantaggi per la classe dei cavalieri di cui faceva parte.

Cesare e la conquista della Gallia

L’anno dopo (59 a.C.), Cesare, con l’appoggio degli altri due, diventa console, iniziando così la sua marcia verso il potere, e ordinò che ai veterani di Pompeo fossero distribuite gratuitamente delle terre, anche se il Senato era contrario. Al termine del consolato, Cesare scelse di governare due province: la Gallia Cisalpina (al di qua delle Alpi, Italia settentrionale odierna) e la Gallia Narbonense (Francia meridionale odierna). Scelse queste due regioni per i motivi seguenti: la Gallia Cisalpina era vicina a Roma e quindi gli avrebbe permesso di tenere sotto controllo la situazione della capitale, la Gallia Narbonense costituiva un punto di appoggio per iniziare la conquista di tutta la Gallia. Infatti dal 58 al 57 a. C Cesare sottomise tutta la Gallia, dimostrandosi così un grande condottiero.

Guerra civile e ascesa di Cesare

A questo punto, il Senato temeva che Cesare, rientrando da vincitore in Italia con le sue legioni, volesse impadronirsi del potere con la forza e contava sulla presenza di Pompeo (Crasso nel frattempo era morto nella guerra contro i Parti che lo avevano ucciso versandogli in gola dell’oro fuso). Pompeo suggerì al Senato di dire a Cesare che se voleva essere eletto console, avrebbe dovuto rientrare a Roma senza esercito, cioè come un cittadino privato qualsiasi. Cesare, invece, attraversò il fiume Rubicone con il suo esercito, pronunciando la famosa frase “Alea jacta est”. Era l’inizio della guerra civile.

Nel 48 a.C., Cesare sconfisse Pompeo nella battaglia di Farsalo che fuggì in Egitto dove fu catturato dal re Tolomeo ed ucciso. Dopo aver deposto il re Tolomeo, Cesare nominò regina d’ Egitto Cleopatra di cui si innamorò e da cui ebbe un figlio, Cesarione, quindi proseguì nelle sue guerre in Asia contro Farnace, figlio di Mitridate ed in Africa contro il re della Numidia che aveva accolto gli ultimi optimates seguaci di Pompeo.

Cesare dittatore e la sua politica

A questo punto, ormai, Cesare era il padrone di Roma. La Repubblica esisteva ancora, ma solo formalmente perché Cesare era il capo politico, militare e religioso e dopo le vittorie si fece nominare dittatore a vita facendosi anche attribuire l’inviolabilità che fino ad allora era riservata ai tribuni della plebe. Bisogna però riconoscere, che il suo governo fu moderato; infatti permise agli esiliati di rientrare a Roma, concesse la cittadinanza romana agli abitanti della Gallia Cisalpina, cercò di eliminare la miseria e lottò contro la disoccupazione.

Congiura e morte di Cesare

Cesare era molto amato dal popolo, tuttavia la sua politica gli aveva procurato anche tanti nemici fra cui gli aristocratici e i repubblicani. I primi, che avevano perso i loro poteri di un tempo, temevano che Cesare volesse trasformare Roma in una monarchia di tipo orientale, come quella di Egitto; i secondi accusavano Cesare di aver privato Roma delle libertà ed è per questo che ordirono una congiura per ucciderlo. Infatti, il 15 marzo del 44 a.C. (per il calendario romano le idi di marzo), Cesare fu affrontato in Senato da un gruppo di congiurati capeggiato da Bruto e da Cassio e cadde sotto ventitré colpi di pugnale.

I congiurati furono costretti a fuggire e le loro case bruciate ; i disordini aumentarono quando si seppe che Cesare, nel testamento, aveva lasciato una somma di denaro ad ogni membro del proletariato urbano e ai legionari. A questo punto era chiaro che la Repubblica non avrebbe potuto essere restaurata.

Domande da interrogazione

  1. Quali erano le due fazioni principali che minacciavano la Repubblica nel I secolo a.C.?
  2. Le due fazioni principali erano gli Optimates, che volevano limitare il potere della plebe e difendere le tradizioni, e i Populares, che sostenevano le esigenze della plebe e il rinnovamento.

  3. Qual era l'obiettivo del triumvirato formato da Crasso, Pompeo e Cesare?
  4. L'obiettivo del triumvirato era aiutarsi reciprocamente per ottenere e spartirsi il controllo delle più importanti cariche senza l'approvazione del Senato.

  5. Perché Cesare scelse di governare la Gallia Cisalpina e la Gallia Narbonense?
  6. Cesare scelse queste regioni perché la Gallia Cisalpina era vicina a Roma, permettendogli di controllare la capitale, mentre la Gallia Narbonense era un punto di appoggio per la conquista della Gallia.

  7. Come reagì il Senato al crescente potere di Cesare?
  8. Il Senato temeva che Cesare volesse impadronirsi del potere con la forza e, su suggerimento di Pompeo, gli chiese di rientrare a Roma senza esercito, ma Cesare attraversò il Rubicone con le sue legioni, iniziando la guerra civile.

  9. Quali furono le conseguenze dell'assassinio di Cesare?
  10. Dopo l'assassinio di Cesare, i congiurati furono costretti a fuggire, le loro case furono bruciate, e i disordini aumentarono, rendendo chiaro che la Repubblica non avrebbe potuto essere restaurata.

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