Concetti Chiave
- Il carro da guerra fu introdotto dagli hittiti e mitanni, diffondendosi in tutto l'antico Oriente come potente strumento bellico.
- Utilizzato per inseguimenti, attacchi mobili e cariche di massa, il carro da guerra era una piattaforma leggera e veloce trainata da cavalli.
- Questo innovativo mezzo militare permise agli hittiti di costruire un impero, sottolineando la sua importanza strategica.
- L'uso dei carri da guerra portò a una società hittita con una classe di guerrieri professionisti, i maryannu, che formarono l'élite governativa.
- Il carro da guerra contribuì a creare l'ideale eroico del cavaliere, considerato nobile rispetto al fante, e la sua evoluzione portò all'uso diretto della cavalleria.
Indice
Origini e diffusione del carro da guerra
Probabilmente furono i popoli nomadi dell’Asia meridionale a domare i cavalli. Tuttavia furono gli hittiti e i mitanni a diffonderne l’uso in tutto l’antico Oriente. Esso era essenzialmente un compagno di battaglia: veniva impiegato per trainare un carro molto leggero, a due ruote, sul quale prendevano posto due combattenti: un auriga per condurre il carro e un arciere per colpire i nemici.
Impieghi strategici del carro da guerra
Il carro da guerra aveva impieghi molteplici: poteva servire per inseguire rapidamente i fuggiaschi; essere usato, spostandolo rapidamente in diversi punti del campo di battaglia, come piattaforma mobile per scagliare frecce contro il nemico, oppure per caricare in massa compatta la fanteria avversaria, che non poteva resistere all’urto di una catena di carri affiancati.
Fu appunto il carro da guerra l’arma segreta che consentí agli hittiti di creare il loro impero. Solo in seguito esso si diffuse anche tra gli altri popoli antichi.Conseguenze sociali e ideologiche della cavalleria
Lo sviluppo della cavalleria ebbe importanti conseguenze anche dal punto di vista sociale. Il cavaliere (o meglio carrista) doveva fare dell’uso delle armi la propria professione, perciò i sovrani dovevano distribuire grandi lotti di terra (coltivati da servi) in cambio del servizio militare prestato. La società hittita per la prima volta nella storia appare quindi costituita da una classe di guerrieri di professione (in lingua hittita erano chiamati maryannu, «giovani combattenti»), che insieme a scribi, sacerdoti e mercanti formava la classe dirigente dello stato. Dal punto di vista ideologico, inoltre, il combattente, che carica arditamente i nemici dominando un animale selvaggio sino a farne il suo compagno di pericoli, inizia a costituire una sorta di ideale eroico, che si conserverà sostanzialmente immutato nel tempo. Il cavaliere è, secondo quest’ideologia, di gran lunga piú nobile e generoso del fante, che fatica sotto il peso delle armi e combatte in modo anonimo nelle schiere. L’uso del carro da combattimento si conservò per circa mille anni, in seguito fu sostituito dal cavaliere che montava direttamente l’animale.
Domande da interrogazione
- Qual è stato il ruolo del carro da guerra nella creazione dell'impero hittita?
- Quali furono le conseguenze sociali dello sviluppo della cavalleria nell'antico Oriente?
- Come veniva percepito il combattente a cavallo rispetto al fante nella società hittita?
Il carro da guerra fu l'arma segreta che permise agli hittiti di creare il loro impero, grazie alla sua capacità di spostarsi rapidamente e di caricare la fanteria avversaria.
Lo sviluppo della cavalleria portò alla formazione di una classe di guerrieri di professione, i maryannu, che ricevevano terre in cambio del servizio militare, costituendo parte della classe dirigente insieme a scribi, sacerdoti e mercanti.
Il combattente a cavallo era visto come un ideale eroico, nobile e generoso, in contrasto con il fante che combatteva in modo anonimo e faticava sotto il peso delle armi.