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Concetti Chiave

  • Nel V secolo a.C., Atene sviluppò un sistema politico nuovo, creando un nuovo tipo di cittadino attivo nella vita politica.
  • La partecipazione politica ad Atene richiedeva abilità oratorie per influenzare l'assemblea pubblica, più che il valore militare tradizionale.
  • I pilastri della democrazia ateniese erano l'isegorìa e l'isonomìa, garantendo pari diritti di parola e giuridici a tutti i cittadini.
  • Il sistema democratico ateniese necessitava di un approccio diverso rispetto alle pòlis aristocratiche, trattando la cittadinanza come un mestiere per alcuni.
  • Critiche aristocratiche vedevano la democrazia ateniese come il dominio dei peggiori, con figure emergenti percepite come avventurieri e capipopolo.

Indice

  1. La nascita del cittadino ateniese
  2. I cardini della democrazia ateniese
  3. Critiche alla democrazia ateniese

La nascita del cittadino ateniese

Nel corso del V secolo a.C. la pòlis ateniese produsse, dunque, non solo un sistema politico nuovo, ma anche un nuovo tipo di cittadino. Poiché ora la vita politica si svolgeva non più in circoli ristretti di potenti, ma sotto gli occhi di tutti nelle assemblee, maturò un nuovo modo di partecipare alla vita politica, che richiedeva una speciale “tecnica”: saper parlare davanti agli altri e convincere il mobile e volubile pubblico delle assemblee, saperne cogliere gli umori e dominarne i sentimenti contradditori erano doti più necessarie del tradizionale valore militare.

I cardini della democrazia ateniese

I cardini del sistema democratico ateniese erano due: i cittadini avevano pari diritti di parola nelle assemblee e nei tribunali (isegorìa) e godevano tutti di pari diritti giuridici (isonomìa). Ma il sistema democratico funzionava attraverso una serie di procedimenti che richiedevano un approccio alla realtà assai diverso che in una pòlis aristocratica. Si può dire che quello del cittadino fosse, per una certa parte della popolazione almeno, un mestiere. La partecipazione alle varie fasi della vita civile era sentita come un obbligo piuttosto che come un diritto.

Critiche alla democrazia ateniese

Un anonimo oppositore dell’epoca (che scrisse un libro sulla costituzione ateniese) lamentava il fatto che “gli Ateniesi in tutti i campi diano più spazio ai più miserabili anziché alla gente perbene, per rafforzare la democrazia”. Per chi la pensava come lui la democrazia era effettivamente il dominio dei peggiori; nella prospettiva di un aristocratico, legato ai valori tradizionali che avevano ancora così potentemente operato durante i Periodi eroici delle Guerre Persiane, i personaggi che la vita democratica portava alla ribalta erano vergognosi: avventurieri, capipopolo “guide del popolo), capaci di dominare la tumultuosa assemblea e di dirigere gli umori di una folla numerosa e instabile, che deteneva la sovranità.

Domande da interrogazione

  1. Quali erano le caratteristiche principali del cittadino ateniese nel V secolo a.C.?
  2. Il cittadino ateniese del V secolo a.C. doveva saper parlare in pubblico e convincere l'assemblea, abilità più importanti del valore militare tradizionale.

  3. Quali erano i cardini del sistema democratico ateniese?
  4. I cardini erano l'isegorìa, il diritto di parola nelle assemblee e nei tribunali, e l'isonomìa, l'uguaglianza dei diritti giuridici tra i cittadini.

  5. Quali critiche venivano mosse alla democrazia ateniese?
  6. Alcuni critici, come un anonimo oppositore, ritenevano che la democrazia favorisse i più miserabili e fosse il dominio dei peggiori, portando alla ribalta avventurieri e capipopolo.

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