Concetti Chiave
- Lucio Cornelio Silla, proveniente da una nobile famiglia decaduta, si affermò come leader grazie al sostegno della potente famiglia patrizia dei Metelli.
- Silla fu eletto console nell'88 a.C. e incaricato di guidare la spedizione contro Mitridate, nonostante la preferenza degli equites per il veterano Mario.
- Gli equites desideravano un leader che proteggesse i loro interessi economici in Oriente, temendo il predominio dell'oligarchia senatoriale.
- La crisi finanziaria di Roma, con la svalutazione monetaria, aumentava il malcontento verso la nobiltà senatoria, considerata responsabile della situazione.
- La tensione sociale era aggravata dall'esilio di cittadini per la Lex Varia e dal malcontento degli Italici, limitati politicamente nonostante la cittadinanza romana.
L'ascesa di Lucio Cornelio Silla
Lucio Cornelio Silla, appartenente a una nobile famiglia decaduta e impoverita della gens Cornelia, e perciò imparentato alla lontana con gli Scipioni, colto, ambizioso e privo di scrupoli, era apparso alla nobilitas come il leader che cercava. In particolare era entrato nelle grazie della potente famiglia patrizia dei Metelli, al punto da ottenere in sposa una sua donna, Cecilia. Grazie appunto a questi appoggi Silla era divenuto console nell’88 a.C. e ora riceveva l’incarico di guidare la spedizione contro Mitridate.
Le tensioni politiche a Roma
Però non era il candidato gradito agli equites: a capo della spedizione avrebbe preferito il vecchio Mario, che aspirava al settimo consolato e che a 68 anni riprese a compiere ogni giorno pesanti esercizi ginnici al campo Marzio. I cavalieri erano convinti che un uomo appartenente alla loro classe avrebbe esercitato la sua autorità tutelando i loro interessi in Oriente, dove soprattutto trattavano i propri lucrosi e non sempre limpidi affari. Del resto, essi non tolleravano che Roma continuasse ad essere un’oligarchia , nella convinzione di essere gravati dalla nobiltà senatoria dal peso maggiore della crisi finanziaria in cui versava lo stato e che aveva determinato la svalutazione monetaria per loro tanto dannosa. Inoltre il clima sociale era arroventato anche dall’irritazione per l’esilio di tanti cittadini a causa della Lex Varia e al tensione era aggravata dal malcontento degli Italici, i quali pur avendo ottenuto la cittadinanza romana, potevano esercitare il diritto di voto solo a Roma. Essi si sentivano ingiustamente trattati, poiché il loro peso politico era stato ulteriormente limitato dal fatto di essere iscritti in sole otto nuove tribù create allo scopo, cosicché la loro volontà restava minoritario, dal momento che ogni tribù esprimeva un solo voto equivalente alla maggioranza degli aventi diritto.
Domande da interrogazione
- Chi era Lucio Cornelio Silla e quale ruolo ha avuto nella politica romana?
- Quali erano le tensioni politiche a Roma durante l'ascesa di Silla?
- Perché gli Italici erano insoddisfatti della loro situazione politica?
Lucio Cornelio Silla era un membro di una nobile famiglia decaduta della gens Cornelia, noto per essere colto, ambizioso e privo di scrupoli. Grazie al supporto della famiglia patrizia dei Metelli, divenne console nell'88 a.C. e fu incaricato di guidare la spedizione contro Mitridate.
Le tensioni politiche a Roma erano causate dal disaccordo tra la nobilitas e gli equites riguardo alla leadership della spedizione contro Mitridate. Gli equites preferivano Mario, che rappresentava i loro interessi economici in Oriente. Inoltre, c'era malcontento per l'esilio di cittadini a causa della Lex Varia e per la limitata influenza politica degli Italici, nonostante avessero ottenuto la cittadinanza romana.
Gli Italici erano insoddisfatti perché, nonostante avessero ottenuto la cittadinanza romana, potevano esercitare il diritto di voto solo a Roma e il loro peso politico era limitato. Erano iscritti in sole otto nuove tribù, il che rendeva la loro volontà minoritaria, poiché ogni tribù esprimeva un solo voto.