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Concetti Chiave

  • Il Libro dei Morti dell'Antico Egitto fungeva da guida per i defunti, contenendo testi magico-religiosi per superare le prove nell'aldilà e raggiungere Osiride.
  • L'evoluzione del Libro dei Morti ha visto i testi trasferirsi da pareti e sarcofagi a papiri, collocati con i defunti a partire dalla XVIII dinastia.
  • La Stele di Rosetta, con testi in greco, geroglifico e demotico, ha permesso a Champollion di decifrare i geroglifici nel 1822, svelando i contenuti del Libro dei Morti.
  • Nelle tombe egizie, affreschi e rilievi illustravano la vita quotidiana e rituali funebri, con scene di pasti e celebrazioni per sostenere l'anima nell'aldilà.
  • Le stele funerarie garantivano cibo e beni per i defunti tramite la "formula dell'offerta", spesso raffigurando il defunto con famiglia e divinità come Osiride e Anubi.

Indice

  1. Il libro dei morti
  2. Evoluzione del libro
  3. Decifrazione della Stele di Rosetta
  4. Riti funerari egizi
  5. Funzione delle stele funerarie

Il libro dei morti

Il libro dei morti è un particolare oggetto appartenente alla cultura dell'Antico Egitto. Scopo del libro dei morti era quello di accompagnare i defunti attraverso delle istruzioni nel lungo viaggio che, dalla vita terrena, li avrebbe "traghettati" nell'aldilà.

Al suo interno erano contenuti testi funerari di varia natura: sia formule magico-religiose, che racconti con i quali il defunto avrebbe potuto superare le innumerevoli prove che avrebbe incontrato sul lungo e tortuoso cammino al termine del quale sarebbe giunto al cospetto di Osiride. I testi, quindi, l'avrebbero aiutato sia a raggiungere senza troppi problemi il Dio della Morte sia a preparare la cosiddetta testimonianza della sua vita terrena, il cui giudizio spettava proprio a Osiride.

Evoluzione del libro

Il libro dei morti ha assunto molte forme nel corso del tempo. Inizialmente, infatti, le formule e i racconti venivano incisi sulle pareti della camera sepolcrale, per poi arrivare ad essere incise direttamente sul sarcofago. Giungendo all'epoca della XVIII dinastia, (alla quale apparteneva anche Tuthankamon e che durò dal 1543 al 1292 a.C.) il Libro dei Morti cambiò nuovamente forma: i testi funerari furono affidati ad un papiro, poi chiuso nel sarcofago insieme al defunto e a tutti quegli oggetti che gli sarebbero stati utili nel suo ultimo viaggio.

Decifrazione della Stele di Rosetta

La Stele di Rosetta è servita per decifrare i testi presenti nel libro dei morti. La stele contiene lo stesso testo, scritto in tre lingue diverse: il greco, il geroglifico e il geroglifico demotico. La presenza del greco contribuì alla decifrazione della stele. Fu così che nel 1822, tramite accurati confronti con altri testi, Champollion, (vero genio linguistico che cominciò lo studio delle lingue orientali ad undici anni) fu in grado di decifrare i geroglifici basandosi sia sul greco sia su un’altra lingua utilizzata nel tardo egizio, il copto.

La Stele di Rosetta, di cui una copia fedele si trova murata nella grande sala del pianterreno del Museo Egizio del Cairo, è tuttora nel possesso del British Museum di Londra.

Riti funerari egizi

Per gli antichi egizi l’anima dopo la morte continuava a vivere nell’aldilà, ma per continuare a vivere era necessaria: la conservazione del corpo, un’anima giusta e la pietas. L’interno delle cappelle funerarie era completamente decorato con rilievi e pitture, che riproducevano scene di vita quotidiana, iscrizioni che venivano scolpite o dipinte accanto alle immagini. Assistiamo soprattutto a scene di preparazione di cibi e di tutto ciò che serve all’anima per continuare a vivere nell’aldilà, compresa la scena del funerale e anche le scene di banchetti, danze e giochi per allietare il defunto. Il culmine di tutte queste rappresentazioni era la raffigurazione del pasto funerario, scena che di solito appare anche sulle stele funerarie, che venivano incastrate su una parete della cappella della tomba.

Funzione delle stele funerarie

La stele funeraria aveva lo scopo di assicurare il cibo, le bevande e tutto ciò di cui poteva aver bisogno l’anima per continuare a vivere, mediante la “formula dell’offerta”. Sul lato frontale del sarcofago si trovano formule funerarie dedicate a Osiride mentre ad Anubi è riservato il lato opposto e il coperchio; questi dei venivano evocati affinché provvedessero nel caso di Osiride alle offerte di pane e birra e, nel caso di Anubi alla buona sepoltura del defunto. Sulla stele compare il defunto, spesso accompagnato dalla moglie e dai figli, di fronte a una tavola colma di pani, verdure, pezzi di carne di bue, ecc. La forma delle stele può essere semplicemente rettangolare (le più antiche), oppure a forma di “falsa porta”, attraverso la quale poteva uscire l’anima, o, infine, centinata cioè arcuata in alto. Dal Nuovo Regno in poi compaiono spesso anche scene di adorazione da parte del defunto a varie divinità. Le stele di solito erano in pietra, ma in Epoca Tarda prevalgono invece quelle in legno dipinto.

Domande da interrogazione

  1. Qual era lo scopo del libro dei morti nell'Antico Egitto?
  2. Lo scopo del libro dei morti era quello di accompagnare i defunti nel loro viaggio nell'aldilà, fornendo loro istruzioni, formule magico-religiose e racconti per superare le prove e raggiungere Osiride.

  3. Come è cambiata la forma del libro dei morti nel corso del tempo?
  4. Inizialmente, le formule e i racconti erano incisi sulle pareti delle camere sepolcrali o sui sarcofagi. Dalla XVIII dinastia, i testi funerari furono scritti su papiro e collocati nel sarcofago con il defunto.

  5. Come è stata possibile la decifrazione dei testi del libro dei morti?
  6. La decifrazione dei testi è stata possibile grazie alla Stele di Rosetta, che conteneva lo stesso testo in greco, geroglifico e demotico. Il confronto con il greco e il copto ha permesso a Champollion di decifrare i geroglifici nel 1822.

  7. Quali erano le condizioni necessarie per la vita nell'aldilà secondo gli antichi egizi?
  8. Per gli antichi egizi, per continuare a vivere nell'aldilà era necessaria la conservazione del corpo, un'anima giusta e la pietas, oltre alla presenza di cibo, bevande e oggetti utili forniti tramite le stele funerarie.

  9. Che tipo di rappresentazioni si trovavano all'interno delle cappelle funerarie?
  10. Le cappelle funerarie erano decorate con rilievi e pitture che riproducevano scene di vita quotidiana, preparazione di cibi, banchetti, danze e giochi, oltre alla scena del pasto funerario, per assicurare tutto ciò che serve all'anima per vivere nell'aldilà.

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