Concetti Chiave
- Le imprese di Alessandro Magno ispirarono leggende persiane e indiane, mantenendo vivo il suo ricordo in queste culture.
- Alessandro fu spesso idealizzato da artisti e letterati, con rappresentazioni che lo raffiguravano come un eroe divino.
- I critici moderni sono divisi sulla sua figura: alcuni lo considerano uno dei più grandi sovrani della storia, altri lo vedono come fortunato.
- Nel breve periodo dal 334 al 323 a.C., Alessandro riuscì ad unire diverse strutture politiche e culturali greche, macedoni e asiatiche.
- La morte prematura di Alessandro a 33 anni interruppe la sua politica di ricostruzione, lasciando incompiuto il suo progetto di unificazione.
Indice
L'eredità leggendaria di Alessandro
Le numerose imprese di Alessandro Magno e l’imponenza delle sue vittorie e delle sue conquiste impressionò molto la fantasia dei popoli del tempo e dei secoli successivi a tal punto che della sua figura si impadronire le leggende popolari persiane o indiane e in queste regioni il suo ricordo è ancora vivo.
Rappresentazioni artistiche e idealizzazioni
Fino dai tempi più antichi la figure e le imprese di Alessandro furono oggetto di raffigurazioni, sempre idealizzate da letterati ed artisti. Sappiamo che lo scultore Lisippo e il pittore Apelle eseguirono dei ritratti su ordine dello stesso sovrano. In queste opere e in molte altre, Alessandro Magno viene rappresentato come un eroe, ispirato dagli dei o addirittura assimilato agli dei stessi. Infatti, egli è sempre effigiato con un’aquila, con lo scudo di Zeus e con il fulmine, tutti elementi che ci, invece, come un esempio di perfetto cavaliere. Tutte queste idealizzazioni rendono difficile, per lo storico, definire nel suo insieme le azioni e i risultati di Alessandro.
Dibattito storico su Alessandro
I critici moderni non sono sempre concordi: alcuni, collocandosi nella direzione degli antichi, considerano il sovrano come una delle più grandi della storia, esaltandone quindi le imprese; altri, invece lo paragonano ad altri personaggi storici, dotati di intelligenza e baciati dalla fortuna, ma niente di più. Purtroppo,oggi non si può scindere nel personaggio ciò che è dipeso dalla sua concezione individuale e ciò che costituisce il concorso preponderante subordinato dei suoi collaboratori o dell’ambiente.
Politica e morte prematura
Sta di fatto, però che in pochissimo tempo, dal 334 al 323 a.C., Alessandro Magno riuscì ad unire le strutture politiche più disparate ed accentrare su di sé elementi greci, macedoni e asiatici. Quando ritornò dalle sue numerose conquiste, egli doveva mettere in atto una politica di ricostruzione e soprattutto risolvere il problema dei rapporti fra Grecia, Macedonia e Oriente. Egli si sentiva di non appartenere a nessuno di questi tre popoli, né, d’altra parte, orientarsi verso una, voleva dire perdere l’appoggio di tutti gli altri. La morte prematura, avvenuta nel 333, a soli 33 anni, non gli permise di iniziare effettivamente la sua politica di ricostruzione e non possiamo supporre quale sarebbero state le fasi attraverso le quali giungere al suo obiettivo. Nonostante la sua opera incompiuta, Alessandro il Grande resta una delle figure storiche più significative di tutti i tempi
Domande da interrogazione
- Quali sono le rappresentazioni artistiche di Alessandro Magno?
- Come viene percepito Alessandro Magno dai critici moderni?
- Quali furono le sfide politiche di Alessandro Magno dopo le sue conquiste?
Alessandro Magno è stato raffigurato da artisti come lo scultore Lisippo e il pittore Apelle, che hanno creato ritratti su suo ordine, rappresentandolo come un eroe ispirato dagli dei.
I critici moderni sono divisi; alcuni lo considerano uno dei più grandi sovrani della storia, mentre altri lo vedono come un personaggio storico dotato di intelligenza e fortuna, ma non eccezionale.
Dopo le sue conquiste, Alessandro doveva affrontare la ricostruzione e risolvere i rapporti tra Grecia, Macedonia e Oriente, senza appartenere a nessuno di questi popoli per mantenere il loro appoggio.