Concetti Chiave
- Il concetto di ceto è stato introdotto nella letteratura sociologica da Max Weber, distinguendolo dalle classi marxiane.
- Weber descrive il ceto come un gruppo che condivide stile di vita, prestigio e modelli culturali comuni.
- Nel Medioevo e nell'età moderna, il ceto era associato a diritti e privilegi giuridici, con una certa rigidità di accesso.
- Società per ceti caratterizzavano l'Europa pre-assolutista, con rilevanza politica esplicita.
- Weber osserva che le classi medie moderne condividono alcuni tratti dei ceti precapitalistici, basando la loro posizione su cultura e occupazione.
Il termine ceto è entrato nella letteratura sociologica grazie a Max Weber.
Indice
Weber e la teoria delle classi
Weber condivideva alcuni aspetti della teoria marxiana delle classi, ma la riteneva
nel complesso riduttiva; le linee di classe infatti non possono da sole dar ragione delle divisioni e dei
comportamenti sociali. L'appartenenza a una classe è solo di fatto, è una "situazione" che non
genera in modo automatico un certo tipo di scelte e di comportamenti. Esiste invece quello che
Weber definisce "agire collettivo o di comunità", cioè il comportamento fondato sul sentimento
soggettivo di appartenenza a una comunità, a un gruppo d'uomini con un comune sentire; i ceti
costituiscono sempre una comunità di questo tipo.
Definizione e caratteristiche del ceto
Un ceto allora è l'insieme di coloro che hanno un medesimo stile di vita, godono dello stesso prestigio,
si comportano secondo gli stessi modelli culturali relativamente al consumo e a tutti gli altri aspetti
del vivere, esercitano professioni simili, si distinguono per determinati livelli di istruzione, ecc.
Evoluzione storica del ceto
Nel Medioevo e nell'età moderna il ceto era inteso in senso prevalentemente giuridico, e significava
un certo tipo di diritti, privilegi e capacità pubblicamente riconosciuti. Un ceto siffatto presentava una
certa rigidità; l'entrare a farvi parte richiedeva in altre parole l'acquisizione e il rilascio di un titolo (si
pensi alla nobiltà e al clero). Esso possedeva un'esplicita rilevanza politica; società per ceti
(Ständestaat) viene infatti definita la realtà "statuale" che ha preceduto in Europa l'affermazione
dell'assolutismo.
Influenza di Weber sui ceti moderni
Weber nella definizione di ceto si è ispirato ai gruppi precapitalistici che godevano di onori sociali,
come i nobili, alcune professioni liberali, i funzionari delle burocrazie regie. Ma è un fatto che "le
nuove classi medie nelle società industriali avanzate rivelano almeno alcuni degli stessi tratti, in
quanto fondano il loro diritto ad una certa posizione sociale su caratteristiche di cultura e di
educazione, sulla natura delle loro occupazioni, e sul loro particolare stile di vita"
Domande da interrogazione
- Qual è la differenza tra classe e ceto secondo Max Weber?
- Come veniva inteso il ceto nel Medioevo e nell'età moderna?
- In che modo le nuove classi medie delle società industriali avanzate riflettono i tratti dei ceti precapitalistici?
Weber riteneva che l'appartenenza a una classe fosse una "situazione" che non determinava automaticamente comportamenti specifici, mentre il ceto si basa su un "agire collettivo o di comunità" fondato su un comune sentire e stile di vita.
Nel Medioevo e nell'età moderna, il ceto era inteso in senso giuridico, associato a diritti e privilegi riconosciuti pubblicamente, con una certa rigidità nell'accesso, spesso legato a titoli come la nobiltà e il clero.
Le nuove classi medie fondano la loro posizione sociale su cultura, educazione, occupazioni e stile di vita, rivelando tratti simili ai ceti precapitalistici che godevano di onori sociali, come i nobili e i funzionari delle burocrazie regie.