ShadowRocket227
Habilis
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Concetti Chiave

  • I social media, pur essendo strumenti potenti, sono spesso popolati da persone che diffondono offese e negatività, influenzando negativamente la vita reale.
  • Le giovani ragazze sono particolarmente colpite dagli effetti dannosi dei social, trovandosi in un ambiente ipersessualizzato che amplifica gli insulti ricevuti.
  • Anche i ragazzi subiscono vessazioni sui social, spesso di natura differente rispetto alle ragazze, dimostrando che entrambi i sessi affrontano sfide significative.
  • La proposta di allontanarsi dai social in favore di una vita con meno competizione è considerata irrealistica, poiché il problema risiede nell'atteggiamento degli utenti, non nello strumento stesso.
  • È responsabilità degli utenti autoregolarsi per trasformare i social in piattaforme positive, anziché veicoli di contenuti offensivi e negativi.

Disagi giovanili/Il male di vivere al tempo dei social: la mia opinione

Questo è, a mio avviso, l’ennesimo articolo che tocca la tematica dei danni causati dai social e del pericolo che rappresentano per la nuova generazione.

Ho scritto poco tempo fa un testo riguardante questo argomento, e trovo quindi molto interessante confrontarmi con questo articolo, che commenterò inserendo i punti più interessanti.

Parlando delle cose con cui concordo con l’autore dell’articolo, sono d’accordo sul fatto che i social abbiano causato grandi danni e sofferenze ai giovani negli ultimi anni; tuttavia, eccetto per alcune particolari piattaforme non citate nel testo, non sono i social di per sé il male, ma le persone che li “popolano”.

Le offese che circolano sui social sono probabilmente, per esperienza personale, le peggiori che io abbia mai sentito. Si manifestano davvero in tutto, dalle bestemmie al razzismo, e purtroppo dopo aver usato certe parole sui social, le persone le usano anche nella vita reale: i leoni da tastiera non sono “cattivi” solo dietro il loro schermo, come si pensa comunemente.

Inoltre, l’autore afferma che i più colpiti dagli “effetti collaterali” dei social sono le ragazze più giovani, ancora più dei giovani in generale. Effettivamente è un ragionamento sensato: i social sono notoriamente un ambiente ipersessualizzato e purtroppo sembra che gli unici contenuti messi in rete dalle ragazze che destano un po’ di interesse siano proprio quelli a sfondo erotico.

Ma proprio come in quasi tutte le forme di comunicazione su internet, anche qui non mancano gli insulti, e in questo caso fanno comprensibilmente più male.

Tuttavia, a mio parere, è sbagliato considerare le ragazze molto più danneggiate rispetto ai ragazzi dalla bolgia dei social: anzi, in molti casi, mentre le vessazioni subite dalle ragazze (purtroppo, di nuovo) sono quasi sempre a sfondo sessuale, i maschi vengono invece oltraggiati per qualsiasi cosa.

Molte volte “l’aggredito” non è certo un santo e risponde a tono, ma su internet una piccola percentuale di persone normali e sensibili c’è, e sentire certe cose può essere davvero scioccante, e non riuscire neanche a rispondere può portare in futuro a dover subire un vero calvario.

E ora, parlando di ciò con cui non sono d’accordo, anticipo il mio commento con una citazione dal testo:

«Esiste anche la felicità di mettersi al riparo dalla macchina infernale dei social, una scelta audace che da tempo si usa chiamare JOMO, Joy of Missing Out, la gioia di restarne fuori (ne ha indirettamente parlato la giovane scrittrice Francesca Manfredi nel suo romanzo “Il periodo del silenzio”, appena uscito). Una scelta controcorrente, che però si può compiere anche in modo equilibrato e saggio, riscoprendo i telefoni tradizionali, che costano pochissimo, ci risparmiano la competizione sui social e, forse non casualmente, stanno tornando di moda.»

Reputo questo blocco di testo una vera idiozia, per dirla in termini schietti: certo, stare lontani dalle male parole della gente che popola i social network ha di sicuro i suoi effetti positivi, ma la verità è che anche questo è colpa nostra: basterebbe essere persone più impassibili e meno impressionabili e potremmo usare i social nel modo più corretto e, se vogliamo, nobile: creare una piccola bacheca pubblica dove “affiggere” alcune nostre idee che vogliamo esternare al mondo. Un piccolo piedistallo da cui fare un discorso.

Eppure no: usiamo i social solo per postare battute offensive, contenuti osé, insultare casualmente le altre persone e diffondere negatività.

Il concetto di social messo in pratica, ad esempio, da Zuckerberg per Instagram e Facebook ha purtroppo messo in conto tutto questo, ma dovrebbe stare a noi, gli utenti dei social, autoregolarci e chissà, riformare queste piattaforme e crearne di nuove dove sono davvero gli utenti a regnare.

Domande da interrogazione

  1. Qual è l'opinione dell'autore riguardo ai danni causati dai social ai giovani?
  2. L'autore concorda sul fatto che i social abbiano causato grandi danni e sofferenze ai giovani, ma sottolinea che il problema non sono i social in sé, bensì le persone che li utilizzano in modo offensivo.

  3. Chi sono i più colpiti dagli effetti collaterali dei social secondo l'articolo?
  4. Secondo l'articolo, le ragazze più giovani sono le più colpite dagli effetti collaterali dei social, a causa dell'ambiente ipersessualizzato e degli insulti che ricevono.

  5. L'autore ritiene che le ragazze siano più danneggiate rispetto ai ragazzi sui social?
  6. L'autore non è d'accordo con l'idea che le ragazze siano molto più danneggiate rispetto ai ragazzi, poiché anche i ragazzi subiscono oltraggi per vari motivi.

  7. Cosa pensa l'autore della scelta di allontanarsi dai social per evitare i loro effetti negativi?
  8. L'autore considera l'idea di allontanarsi dai social una "idiozia", sostenendo che il problema risiede nel modo in cui le persone reagiscono e utilizzano i social, piuttosto che nei social stessi.

  9. Qual è la visione dell'autore sull'uso corretto dei social?
  10. L'autore crede che i social dovrebbero essere usati in modo corretto e nobile, come una piattaforma per esprimere idee e non per diffondere negatività, e che gli utenti dovrebbero autoregolarsi per migliorare l'ambiente online.

Domande e risposte