Concetti Chiave
- La religione è vista come un fenomeno intrinseco all'essere umano, spesso considerata una proiezione delle nostre aspirazioni e desideri.
- L'alienazione religiosa può portare a una fede cieca, che si incrina quando si riconoscono gli antropomorfismi attribuiti a Dio.
- Il fanatismo religioso è spesso il risultato dell'ignoranza e della mancanza di ragionamento critico, portando gli individui a cercare protezione e guida in leader o ideali fanatici.
- La ricerca della Verità unica è considerata un atto di fede, mentre le verità plurali sono viste come obiettivi raggiungibili attraverso il dialogo e il pensiero critico.
- Il passaggio dal teocentrismo all'antropocentrismo enfatizza l'importanza dell'uomo e dei suoi valori, come la cultura e la libertà, che dovrebbero essere perseguiti attraverso un uso corretto della ragione.
Indice
L'alienazione religiosa
Vi sono varie forme di alienazione, tra cui quella religiosa. La religione è molto presente in noi, anzi è dentro di noi. La religione di solito non conosce frontiere, non conosce la sovranità. Per quanto riguarda l’alienazione religiosa, gli scrittori laici pensano che il vero soggetto delle religioni è l’uomo. Per tanti filosofi Dio è la proiezione degli attributi positivi dell’uomo, delle sue aspirazioni, dei suoi desideri. La religione non ha un contenuto particolare: diavoli, angeli , streghe, fantasmi sono state verità sacre fin da quando il sentimento religioso dominò l’umanità, ma una volta che la coscienza dell’uomo constatò che i predicati attribuiti a Dio dalla religione sono antropomorfismi, cioè rappresentazioni umane, allora in quel momento la fede cieca incominciò ad incrinarsi nel dubbio e nella incredulità. È pericoloso far uso solo dei sentimenti e non della ragione, perché facilmente possiamo essere strumentalizzati e diventare fanatici. Perciò solo chi è incoerente e vile non procede alla formale negazione degli attributi di Dio e quindi alla negazione dello stesso soggetto di tali attributi.
Il fanatismo e la ragione
Sia il Cattolicesimo che l’Islamismo sono stati soggetti al fanatismo religioso. Ma perché si diventa fanatici? Perché gli uomini, specialmente i deboli e i meno istruiti, hanno bisogno del capo, hanno bisogno di protezione e quando il capo non c’è ce lo creiamo. Quindi si diventa fanatici perché non si è il capo, perché si è ignoranti , perché non si usa la ragione. Chi diventa fanatico? Chi non conosce, chi si affida ai sentimenti e non ragiona, chi non pensa con la propria testa, chi non assume uno spirito critico anche di fronte alla religione o alle religioni. Lo scopo dello studio, di prendersi una laurea è proprio quello di formarsi uno spirito critico, di non accettare tutto ad occhi chiusi, senza ragionare, di non affidarsi al si fa e al si dice degli uomini comuni. Quindi coloro che cadano nel fanatismo sono gli ignoranti e i deboli. I fanatici sono quelli che dicono di essere gli unici a possedere la verità.
La verità e il dialogo
Esiste la Verità e le verità. La Verità unica, assoluta (quella dei fanatici) è un atto di fede, invece noi cerchiamo di conoscere le verità, perché le verità sono una meta. La verità (con la v minuscola) è data nel dialogo, come diceva Socrate, perché il dialogo è il sale della vita. Perciò bisogna passare dal teocentrismo all’antropocentrismo, cioè mettere al centro di tutto l’uomo con le sue capacità, i suoi bisogni, la sua fantasia e le sue speranze.
Il regno di Dio sulla Terra
Chi è oggi il padrone della guerra e del mondo? Non più Dio o la Provvidenza divina di manzoniana memoria, non più gli dei, ma le potenze economiche (America, Cina, Giappone, ecc.). I Greci dicevano che la paura ha fatto nascere gli dei. Quando abbiamo paura, ci sentiamo soli e afflitti ci ricordiamo ed invochiamo Dio, invece quando stiamo bene e siamo felici ce ne dimentichiamo. Perciò il Regno di Dio bisogna realizzarlo sulla Terra. Bisogna realizzare anche quello che Kant chiama il regno dei fini, cioè i valori che stanno non tanto dentro di noi ma davanti a noi: la cultura, l’onestà, la libertà sono valori che stanno davanti a noi nel senso che sono delle mete dei punti di arrivo. Solo chi fa un corretto uso della ragione può avvicinarsi a questi valori, perché il valore non è essere ma è dover essere : invece quando un valore si realizza non è più dover essere , ma diventa essere e quindi è qualcosa di passato.
Domande da interrogazione
- Qual è il ruolo della religione secondo il testo?
- Perché il fanatismo religioso è pericoloso?
- Chi è più incline a diventare fanatico secondo il testo?
- Qual è la differenza tra "Verità" e "verità" nel contesto del testo?
- Quali sono i valori che il testo suggerisce di perseguire?
La religione è vista come una forma di alienazione presente dentro di noi, spesso priva di confini e sovranità, e considerata una proiezione degli attributi positivi dell'uomo.
Il fanatismo è pericoloso perché si basa solo sui sentimenti e non sulla ragione, portando le persone a essere strumentalizzate e a diventare fanatiche.
Gli individui deboli e meno istruiti, che hanno bisogno di un capo e non usano la ragione, sono più inclini a diventare fanatici.
La "Verità" unica e assoluta è un atto di fede dei fanatici, mentre le "verità" sono mete da raggiungere attraverso il dialogo e il pensiero critico.
Il testo suggerisce di perseguire valori come la cultura, l'onestà e la libertà, che sono considerati mete da raggiungere attraverso un corretto uso della ragione.