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Concetti Chiave

  • I giovani spesso si trovano a dover navigare in un mare di incertezze, mantenendo comunque viva la speranza nonostante le difficoltà sociali e culturali.
  • La società ha spesso represso i valori giovanili, equivocando l'espressione della loro identità con comportamenti problematici come la violenza e l'uso di sostanze.
  • Il ruolo della famiglia è cruciale nel trasmettere sani principi e valori etici che potrebbero ridurre comportamenti negativi tra i giovani.
  • Il dialogo intergenerazionale è essenziale; tuttavia, gli anziani spesso vedono i giovani come privi di valori, non considerando le influenze del progresso tecnologico e culturale.
  • Il progresso tecnologico e l'abbandono delle tradizioni locali sono percepiti come fattori che hanno contribuito alla perdita di valori fondamentali nella società contemporanea.

Indice

  1. Riflessioni sulla gioventù e la società
  2. Analisi dei comportamenti giovanili
  3. Il ruolo della famiglia e della cultura
  4. Dialogo con gli anziani e valori
  5. Progresso e perdita dei valori

Riflessioni sulla gioventù e la società

Un grande scrittore russo del XIX secolo,Fedor Dostoevkij, in un passaggio facente riferimento alla cultura giovanile dell’epoca si esprimeva così: “Essere giovani vuol dire tenere aperto l’oblò della speranza,anche quando il mare è cattivo e il cielo si è stancato di essere azzurro”.

Ed è proprio così. Per molto tempo,purtroppo,la nostra società ha tentato (e sfortunatamente è riuscita nel suo intento) a reprimere e ottundere i valori dei giovani, partendo dal presupposto che il loro “essere uguali a se stessi” voglia per forza dire “far casino”. E invece non è così. Sicuramente la crescente disoccupazione giovanile ,promossa anche da un abbassamento del livello culturale,ha sponsorizzato e aiutato la nascita e la crescita di alcuni fenomeni sociali alquanto preoccupanti: è il caso,tanto per fare un esempio,della violenza gratuita negli stadi o del consumo di droghe e alcol.

Analisi dei comportamenti giovanili

Molte volte, ho tentato e non ci sono riuscito, di analizzare con lucida freddezza (quasi da scienziato), i comportamenti dei miei coetanei e il loro modo e le varie forme del loro stare insieme. La prima cosa che è emersa,non senza difficoltà,è che i giovani tutto sommato, non conoscono se stessi. Ora, si potrebbe aprire una discussione enorme facendo un panegirico assurdo su cosa si intenda veramente per percorso introspettivo,ma mi voglio limitare ad analizzare (e possibilmente capire) i fenomeni sociali che spingono quel giovane,e non un’altro, a compiere delle scelte più o meno azzeccate e più o meno condivisibili.

Il ruolo della famiglia e della cultura

E’ naturale che la famiglia influisca molto sul comportamento e sulle scelte del giovane. Infatti se alleva la propria prole con sani princìpi e con valori etici consolidati nel tempo, è meno probabile il diffondersi su scala non solo europea ma mondiale, delle varie brutalità che molto spesso i giovani compiono o subiscono,forse senza rendersene conto anche contro la propria persona con risultati alquanto preoccupanti.

Dialogo con gli anziani e valori

Molto spesso,andando sicuramente contro corrente e non senza scherni da parte di altri coetanei, mi ritrovo a parlare con delle “biblioteche a due gambe”: gli anziani del mio paese.

Questi figure per me mitiche, rimproverano i “ragazzi del 2000” di non aver valori alcuni a cui appellarsi. Io con estrema modestia e deferenza,provo a farli ragionare, ma dinanzi a me si alza un muro immaginario che affonda le sue radici nella sana cultura contadina. Provo a spiegargli,in un secondo momento che è falso se dicono che tutti i giovani di oggi non abbiano valori; ma che d’altro canto,sono troppo affezionati ai loro. La prima cosa tangibile è una sana risata liberatoria da uomini e donne montanare; subito dopo nel loro spirito scatta il dubbio.... quel dubbio che li porterà,in combriccola,a chiedersi se è proprio vero ciò che un giovane qualsiasi abbia detto loro poc’anzi. Qualche giorno dopo purtroppo,la loro cultura elementare non ha dato grandi risultati e mi debbo prodigare,non senza sforzi e in stretto dialetto,a spiegare al gruppo di anziani che la violenza,la cattiveria,la misantropia è figlia del progresso smodato e che i giovani sono solo “ostaggi” di questo fenomeno.

Progresso e perdita dei valori

Roccagorga,il mio bel paese arroccato sui monti Lepini,ad esempio,non ha conosciuto questi fenomeni se non negli ultimi decenni. Infatti il progresso delle tecnologie,la televisione per tutti,la scomparsa della radio e la comparsa del computer, hanno dato il via libera a quello che io chiamo “il testamento dei valori”, cioè l’abbandono dei sani principi. Ma è proprio vero? E’ vero che tutti i nuovi media hanno spinto i valori,che prima regolavano il vivere comune, a fare “la valigia di cartone ed andarsene”?

Forse si, anche se credo che l’abbandono del dialetto locale di ognuno di noi, il mettere al secondo posto il proprio “sè” e crearsene uno parallelo per sembrare migliori, la poca presenza dei giovani nel mondo del lavoro, l’abbandono scolastico sono,evidentemente, tutte cattive garanzie.

Ai posteri l’ardua sentenza.

Domande da interrogazione

  1. Qual è l'opinione dell'autore sulla cultura giovanile e i valori dei giovani?
  2. L'autore ritiene che la società abbia tentato di reprimere i valori dei giovani, associando erroneamente il loro comportamento a disordine. Sostiene che i giovani non conoscano se stessi e che la famiglia giochi un ruolo cruciale nel loro sviluppo etico.

  3. Quali fenomeni sociali preoccupano l'autore riguardo ai giovani?
  4. L'autore è preoccupato per fenomeni come la violenza gratuita negli stadi e il consumo di droghe e alcol, che attribuisce alla disoccupazione giovanile e all'abbassamento del livello culturale.

  5. Come l'autore interagisce con gli anziani del suo paese riguardo ai valori giovanili?
  6. L'autore discute con gli anziani, cercando di farli riflettere sul fatto che non tutti i giovani mancano di valori, ma che sono spesso legati ai loro. Tuttavia, incontra resistenza a causa delle radici culturali contadine degli anziani.

  7. Qual è l'impatto del progresso tecnologico sui valori secondo l'autore?
  8. L'autore crede che il progresso tecnologico, come la diffusione della televisione e del computer, abbia contribuito all'abbandono dei sani principi e valori che regolavano il vivere comune.

  9. Quali sono le conseguenze dell'abbandono dei valori tradizionali secondo l'autore?
  10. L'autore vede l'abbandono del dialetto locale, la creazione di un sé parallelo, la scarsa presenza dei giovani nel mondo del lavoro e l'abbandono scolastico come cattive garanzie per il futuro.

Domande e risposte