Concetti Chiave
- I flussi migratori generano esigenze di controllo e timori di perdita dei valori locali nelle società industriali.
- L'integrazione culturale è vista come un'interazione sistematica che coinvolge l'assimilazione degli individui nei gruppi sociali.
- Diverse regioni hanno adottato approcci distinti per l'integrazione, con alcuni territori che hanno promosso processi dal basso.
- La cittadinanza emerge come un tema cruciale nel contesto delle società multietniche.
- Il superamento dei sentimenti culturali è essenziale per sviluppare una relazionalità interculturale come reciproco completamento.
Il problema dell’integrazione
Il prodursi di forti flussi migratori produce effetti contrastanti all'interno delle società industriali: da un lato emergono infatti esigenze di controllo, dall'altro si manifesta il timore che una società più cosmopolita possa minare le fondamenta dei valori locali, tipici delle singole comunità.
Ma in cosa consiste il processo d'integrazione?
Da un punto di vista antropologico si può considerare l'integrazione culturale come un'interazione che si svulippa in modo sistematico.
Da un punto di vista psicologico l'integrazione implica così l'assimilazione di un individuo all'interno di un gruppo sociale o di una comunità.
Alcuni territori hanno espresso modalità diverse di risposta nei confronti di nuovi arrivati, avviando processi
d'integrazione dal basso, come è ad esempio avvenuto in alcune province del nostro mezzogiorno nei confronti degli sbarcati "clandestini".
Il tema della cittadinanza si propone quindi come un aspetto di primaria importanza.
La prospettiva di un'identità multietnica stimola un percorso di ricerca che interessa sia le istituzione politiche sia i singoli individui, ma è alle persone che spetta il passo più difficile, quello del superamento del sentimento culturale.
Il suo interesse è quello di creare una psicologia allargata, in cui la relazione interculturale può essere vissuta come un completamento reciproco.