Concetti Chiave
- La globalizzazione è un fenomeno complesso che emerge dagli anni '80, caratterizzato dall'interdipendenza e dalla connessione globale tra individui e società.
- Ulrich Beck definisce il globalismo come l'ideologia neoliberista che promuove il libero mercato mondiale, portando alla perdita di controllo degli Stati sull'economia.
- Le ideologie antiglobaliste, tra cui comunismo, ambientalismo e nazionalismo, criticano la globalizzazione per i suoi effetti negativi su società, ambiente e identità nazionali.
- La globalizzazione è un fenomeno multidimensionale, influenzato da aspetti economici, sociali, ambientali e politici, che evolve indipendentemente da un programma definito.
- Le radici della globalizzazione risiedono nella modernizzazione e nella diffusione dei modelli occidentali, che hanno trasformato società in tutto il mondo, continuando a evolversi dopo la fine della colonizzazione.
Indice
L'inizio della globalizzazione
Iniziamo a parlare di globalizzazione nel 1980→ quando si rendono conto che stavano avvenendo dei cambiamenti nella società.
Worseley nel 1984 dice che la società umana non era mai esistita prima di oggi, questo perché le forme associative globali al tempo erano mancate mentre oggi si vive in uno scenario di tutto il mondo.
Interdipendenza globale
• Ad oggi ciò che accade in qualunque parte del mondo tende a non restare in ambito locale, ma ad avere ripercussioni in altre parti del pianeta. Così la vita di ciascuno di noi è condizionata.
• Le persone si rendono conto dell’interdipendenza e tendono a pensarsi nello scenario del mondo intero. Se oggi le persone si pensano parte di una società globale, su di loro si fanno sentire gli effetti della società globale in cui pensano di essere inseriti. La società globale è un’interdipendenza e coscienza dell’interdipendenza. Non c’è un’organizzazione e anche se siamo abituati a pensare alla società come un qualcosa strutturato, questa è solo una faccia della società quella che si vede dall’alto. Quella che si vede dal basso è fatta di interazioni, relazioni, comunicazioni tra i partecipanti. Negli anni 70 John Burton aveva descritto la società riportando su un planisfero senza confini politici le conversazioni telefoniche, i viaggi e movimenti delle merci, di cui ne era risultata una mappa simile a una foto satellitare in cui spiccano le luci degli insediamenti.
Globalismo neoliberista
Globalismo neoliberista: Ulrich Beck chiama globalismo l’ideologia neoliberista.
secondo la quale ciò che è inevitabile il libero mercato mondiale prenda il sopravvento su tutto in particolare sulla politica. Ora che il mercato si estende a tutto il mondo gli Stati non riusciranno più a controllare l’economia, ma diventeranno imprenditori come gli altri. Per i neoliberisti la perdita di controllo da parte degli Stati è un bene perché così l’economia può decollare. Come conseguenza c’è un aumento della produttività e del benessere in tutto il mondo una maggior tutela dell’ambiente, perché ci sarà meno bisogno di sfruttare le risorse naturali.
Antiglobalismo comunista
Antiglobalismo comunista: Ritiene che il libero mercato mondiale vada combattuto perché prendendo il sopravvento indebolisce le fasce deboli della società. La classi lavoratrici che non posseggono mezzi di produzione improprio possono contare sempre meno sul sostegno degli Stati che sono succubi dell’economia globale. Alcuni chiedono che gli Stati si oppongano a libero mercato globale, creando dove sia possibile il Welfare State e che ci sia spazio per la tradizionale lotta di classe. Vedono nell’espansione dell’ipermercato la riprova della teoria per cui l’imperialismo economico rinvia il crollo del capitalismo previsto da Marx; infatti, Beck descrive quest’ideologia dicendo che la globalizzazione serve solo per dire che avevano ragione. Celebrano una festa marxista di resurrezione quindi si tratta di una pretesa di chi vuole avere sempre ragione.
Antiglobalismo ambientalista e nazionalista
Antiglobalismo ambientalista: Ritiene che il libero mercato mondiale minacci l’ambiente, solo ferme regolamentazioni statali possono impedire disastri ecologici prodotti per l’interesse economico. Perciò gli Stati vanno salvaguardati e difesi dalla globalizzazione che li sta minando.
Antiglobalismo nazionalista: Sono coloro che accusano la globalizzazione di distruggere le identità nazionali, disgregando i valori tradizionali dei popoli. Questi stessi politici hanno in genere una visione neoliberista del mercato: vogliono il libero mercato
mondiale ma allo stesso tempo vogliono che ognuno continui ad essere sé stesso a casa propria, come se non cogliessero la contraddizione.
Miti moderni e globalizzazione
Le ideologie pro e contro la globalizzazione contengono dei frammenti di verità: l’economia mondiale è più svincolata dal controllo statale e questo porta agli Stati di sottomettersi a esigenze economiche, Come è vero che l’indebolimento degli Stati trascina con sé anche quello delle fasce più deboli della società. La crisi del 2008 ha reso evidenti tutti questi processi. Le ideologie del globalismo e dell’antiglobalismo colgono degli aspetti dei cambiamenti mondiali che si stanno verificando. È più grande del globalismo e dell’antiglobalismo è dettato dal bisogno di semplificare: se la globalizzazione è pensata come la potenza che agisce sulla storia tutto diventa più semplice, innumerevoli cambiamenti che si verificano continuamente si possono spiegare riconducendoli a un’unica azione di un’unica identità. Il globalismo e l’antiglobalismo sono esempi di moderni miti laici ovvero forme tradizionali di pensiero che guadagnano spazio e si diffondono in un mondo dove si coltiva l’idea di una razionalità. La sociologia si fonda sul pensiero razionale scientifico, di conseguenza, non può accettare concezioni mitiche e semplificate della globalizzazione. Sistema migliore per prendere le distanze dalle concezioni mitiche e chiarire da subito che la globalizzazione per la sociologia è qualcosa di enormemente complesso.
La complessità della globalizzazione
La complessità della globalizzazione: Le ideologie antiglobaliste e anche globalista sono fondate sull’economia: partono dal presupposto che globalizzazione sia nient’altro che l’affermazione del libero mercato su scala mondiale. Ne vedono aspetti come la perdita dei poteri degli Stati, l’aumento o la riduzione delle disuguaglianze sociali o delle minacce nell’ambiente ma li considerano riducibile all’aspetto economico. Invece la globalizzazione è un fenomeno poli dimensionale ovvero che riguarda molti aspetti. Cambiamenti che avvengono nelle differenti dimensioni della globalizzazione sono relativamente indipendenti. Si influenzano reciprocamente, ma procedono per contro proprio. La globalizzazione è un processo aperto e indeterminato. Proprio perché non segue un programma e non possiamo dire con certezza ciò che succederà domani.
Origini e paradossi della globalizzazione
Origini della globalizzazione: la globalizzazione origina dalla modernizzazione e dalla diffusione del modello della moderna società occidentale, ha trasformato profondamente le società dei paesi occidentali. Queste trasformazioni non sono rimaste però in Occidente ma hanno interessato tutto il mondo. In parte i modelli occidentali sono stati esportati attraverso la colonizzazione. La globalizzazione è stata innescata dai processi della modernizzazione e della colonizzazione ma è un altro processo. La globalizzazione è la logica evoluzione di tipici fenomeni moderni. Al tempo stesso però la globalizzazione mette in crisi degli aspetti della società moderna, come la sovranità, i conflitti di lavoro, l’importanza della scienza. Un altro paradosso è che la globalizzazione parte dalle società occidentali ma finisce per trasformare tutte le società. La globalizzazione è un processo che si è sviluppato paradossalmente a queste trasformazioni ma ad oggi dopo che la modernizzazione e colonizzazione si sono concluse la globalizzazione prosegue per il proprio cammino da sola. Quando nell’89 cade il muro di Berlino questo processo sembra accelerarsi. Specie dopo l’era di Internet e delle nuove tecnologie di comunicazione.
Domande da interrogazione
- Quando è iniziato il dibattito sulla globalizzazione?
- Quali sono le ideologie antiglobaliste?
- Cosa sostiene l'ideologia globalista neoliberista?
- Quali sono le dimensioni della globalizzazione?
- Da cosa origina la globalizzazione?
Il dibattito sulla globalizzazione è iniziato nel 1980.
Le ideologie antiglobaliste includono il comunismo, l'ambientalismo e il nazionalismo.
L'ideologia globalista neoliberista sostiene che il libero mercato mondiale dovrebbe prevalere sulla politica.
Le dimensioni della globalizzazione includono l'aspetto economico, sociale, ambientale e politico.
La globalizzazione origina dalla modernizzazione e dalla diffusione del modello della società occidentale.