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Concetti Chiave

  • L'organizzazione scientifica del lavoro ha origine con Taylor, caratterizzata dalla meccanicizzazione e dalla riduzione delle competenze degli operai a mansioni ripetitive.
  • Il fordismo, introdotto da Ford, migliora le condizioni degli operai offrendo salari più alti e opportunità di avanzamento, incentivando così una maggiore produttività.
  • Il declino del modello fordista negli anni '50 ha portato alla delocalizzazione delle attività produttive, aumentando l'instabilità lavorativa.
  • La segmentazione della classe lavoratrice è stata accentuata da contrattazioni decentrate e trattamenti diseguali.
  • Le aziende moderne devono essere flessibili, modificando rapidamente la forza lavoro e promuovendo uno spirito competitivo tra i lavoratori.

Indice

  1. Origini del taylorismo
  2. Evoluzione con il fordismo
  3. Declino del modello fordista
  4. Problemi delle relazioni aziendali

Origini del taylorismo

L’organizzazione scientifica del lavoro vede le sue origini all’inizio del 1900 negli stati uniti con Taylor. Nel modello tayloristico appare evidente la ‘’macchinizzazione’’ dell’operaio, le cui competenze sono ridotte a mansioni ripetitive, che portano a sviluppare in lui una forte sofferenza che si ripercuoterà non solo a livello lavorativo, ma anche nella sua vita privata.

Evoluzione con il fordismo

Gli effetti negativi del modello taylorista portarono gli imprenditori seguenti a sviluppare nuove tecniche, come per esempio l’imprenditore americano Ford che notò che operai che lavorano in condizioni migliori producono meglio. Nel suo modello, il fordismo, Ford inserisce agli operai >. Questo porta ad avere un duplice vantaggio: più potere d’acquisto per l’operaio, che è incentivato quindi a lavorare di più e meglio, e la possibilità di comprare i prodotti fatti dall’azienda stessa come automobili, elettrodomestici, ecc. un altro aspetto che caratterizza il fordismo è la stabilità del lavoro>> con possibilità annessa di un avanzamento di carriera all’intero dell’azienda.

Declino del modello fordista

Le trasformazioni introdotte nel campo del lavoro dagli anni ’50 hanno segnato il declino del modello fordista incentrato sulla grande azienda. Gli studi di Touraine mettono in luce il cambiamento dell’organizzazione lavorativa. Si riferisce alla deverticalizzazione>> un processo in base al quale la crescita dell’attività produttiva non si concentra all’interno delle grandi aziende, ma viene collocata all’esterno, attraverso la realizzazione di filiere produttive legate all’indotto delle grandi aziende, ma gestito in maniera autonoma. L’esito di un simile processo è la perdita di stabilità del lavoro perché molti processi produttivi intermedi vengono esternalizzati. Da un punto di vista sociologico le maggiori ripercussioni si trovano nella segmentazione della classe lavoratrice. L’introduzione di contrattazioni decentrate ha favorito il ricorso a trattamenti diseguali.

Problemi delle relazioni aziendali

Un problema ulteriore riguarda le relazioni tra ‘’grandi aziende’’ e ‘’realtà decentrate’’

dato che la qualità migliore di un’azienda moderna è la snellezza un’impresa deve saper ridurre o aumentare la quantità di operai al suo interno, questo provoca un mutamento nei contratti di lavoro che si riflette nell’atteggiamento del lavoratori sollecitati a rispondere in maniera individuale con uno spirito competitivo perdendo quindi gli ideali tradizionali di cooperazione e solidarietà.

Domande da interrogazione

  1. Quali sono le origini dell'organizzazione scientifica del lavoro e quali effetti ha avuto sugli operai?
  2. L'organizzazione scientifica del lavoro ha origine con Taylor all'inizio del 1900 negli Stati Uniti, portando alla "macchinizzazione" dell'operaio e a una forte sofferenza a causa delle mansioni ripetitive.

  3. In che modo il modello fordista ha cercato di migliorare le condizioni lavorative rispetto al taylorismo?
  4. Il modello fordista, introdotto da Ford, ha migliorato le condizioni lavorative offrendo agli operai un maggiore potere d'acquisto e la possibilità di avanzamento di carriera, incentivandoli a lavorare meglio.

  5. Quali sono le conseguenze della transizione dal modello fordista all'organizzazione postfordista?
  6. La transizione ha portato alla perdita di stabilità del lavoro, alla segmentazione della classe lavoratrice e a relazioni più competitive tra lavoratori, con un aumento delle esternalizzazioni e contrattazioni decentrate.

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