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Habilis
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Concetti Chiave

  • Le strutture sociali complesse sono caratterizzate da disuguaglianze economiche e sociali, spesso definite come classi sociali, che si distinguono da sistemi tradizionali come le caste indù e i ceti feudali.
  • Karl Marx identifica due classi principali: la borghesia, che possiede i mezzi di produzione, e il proletariato, che vende la propria forza lavoro. Egli distingue tra "classe in sé" e "classe per sé" in base alla coscienza di classe.
  • Secondo Marx, la struttura economica determina una sovrastruttura politica e giuridica, influenzando la realtà sociale e promuovendo la coscienza di classe attraverso l'omogeneità e la concentrazione delle forze produttive.
  • Max Weber, invece, esplora il ruolo del mercato nella formazione delle classi e introduce il concetto di ceti, legati alla sfera culturale e caratterizzati da una ricerca di prestigio sociale.
  • Weber attribuisce al protestantesimo un ruolo chiave nello sviluppo del capitalismo moderno, sostenendo che l'etica protestante abbia favorito valori capitalistici come il guadagno come fine e il dovere professionale.

Indice

  1. Divisione sociale e classi
  2. Stratificazione e legittimazione
  3. Capitalismo e nuove ideologie
  4. Marx e la coscienza di classe
  5. Weber e la stratificazione sociale
  6. Religione e capitalismo secondo Weber

Divisione sociale e classi

Valori e credenze non variano casualmente, ma seguono linee di divisione sociale.

Classe e coscienza per Karl Marx

Nelle società complesse sono presenti strutture di diseguaglianze economiche e sociali. Queste disuguaglianze assumono caratteristiche riassunte con

il nome di classi.

Stratificazione e legittimazione

La stratificazione in classi è diversa rispetto per esempio a due sistemi tradizionali:

- il sistema indù delle caste (che divide l’insieme della società in gruppi ereditari distinti e gerarchicamente ordinati, con contrapposizione

tra puri e impuri)

- il sistema dei ceti degli stati feudali (con una struttura basata sul valore del sangue: si classificavano le persone in base al ceto a cui si

apparteneva per nascita, non in base alla ricchezza).

Le strutture tradizionali di disuguaglianza avevano, comunque, una caratteristica comune: ognuno non poteva cambiare il proprio status e allora si

erano sviluppati sofisticati sistemi di legittimazione religiosa dell’ordine sociale.

Capitalismo e nuove ideologie

Con la nascita del capitalismo, con le rivoluzioni inglese e francese i sistemi di giustificazione e legittimazione crollano ed emergono nuovi valori,

legati all’idea dell’uguaglianza.

Dal XVII secolo anche le dottrine filosofiche insistono sulla naturalità dell’uguaglianza, ovvero il contrario della credenza precedente (naturalità della

disuguaglianza).

Marx e la coscienza di classe

Karl Marx pone l’accento sulle classi sociali, al centro di tutta la sua opera.

Per lui esse hanno un fondamento prevalentemente economico ed esistono

due classi principali:

- la borghesia, proprietaria dei mezzi di produzione

- il proletariato, che possiede solo la propria forza lavoro e deve venderla per sopravvivere

Marx distingue tra «classe in sé» (ovvero la collocazione oggettiva delle persone) e «classe per sé» (che fa riferimento alla dimensione soggettiva, alla

presa di coscienza degli individui di appartenere a una comunità).

Egli afferma anche che c’è una struttura economica che determina una sovrastruttura politica e giuridica: tutta la realtà è cioè un riflesso dei rapporti

economici sottostanti.

Marx pone anche l’accento sulla nozione di pratica e sulla necessità di analizzare concretamente la vita materiale. La pratica di cui parla Marx è:

- quella lavorativa con cui si riproducono le condizioni dell’esistenza

- quella trasformatrice dei rapporti sociali di produzione

Marx sostiene inoltre che la coscienza di classe emerga con l’omogeneità interna ad una classe (riduzione differenza di lingua, religione ecc.) e

concentrazione delle forze produttive nello stesso luogo (i grandi stabilimenti facilitano la comunicazione tra i membri della stessa classe).

Weber e la stratificazione sociale

Classi e ceti secondo Weber

Mentre Marx voleva il crollo del capitalismo, Weber si poneva interrogativi sulle origini di esso. Nella sua formazione, Weber fu influenzato dal

marxismo. Weber era preoccupato che la sua opera fosse solo vista come un rovesciamento della tesi marxiana.

Mentre per Marx le classi si collocano all’interno dei rapporti di produzione, per Weber il luogo privilegiato entro cui si costituiscono è il mercato.

L’enfasi è posta sulla distribuzione più che sulla produzione.

Marx ha parlato di proprietari e non proprietari, Weber aggiunge due rapporti: il rapporto tra creditori e debitori e il rapporto tra venditori e

compratori.

Oltre alla classe, Weber analizza la stratificazione per ceti. Mentre le classi sono legate alla sfera economica, i ceti sono situati nella sfera della

cultura. Soggetti che fanno parte di classi diverse possono far parte dello stesso ceto, e viceversa. Il ceto tende alla chiusura sociale e la sua

caratteristica è la ricerca di prestigio sociale.

Religione e capitalismo secondo Weber

Weber utilizza il termine «affinità elettive» (di Goethe) per sottolineare il carattere non deterministico, ma reciproco e bilaterale tra la realtà

economico-sociale e la configurazione culturale, con valori morali e religiosi.

Presenta studi comparati nei quali mostra diversi orientamenti religiosi:

- un orientamento religioso mistico, in cui l’individuo diventa un tutt’uno con la divinità, e il singolo cerca la salvezza per sé (tipico delle

religioni orientali, dell’Asia e soprattutto dell’India). Questo orientamento prevede la presenza dominante di strati intellettuali elevati.

- quando si forma uno strato ierocratico, cioè un gruppo di individui dediti alla cura professionale del culto, esso tenderà a sottoporre la

salvezza a suo diretto controllo. La religiosità presenta dunque un carattere ritualistico.

- Gli strati guerrieri cavallereschi risultavano estranei ad atteggiamenti mistici, ma erano incapaci di avere una visuale razionalistica. La

loro forma di religiosità faceva perno sull’idea del destino.

- lo strato contadino, la cui esistenza era legata alla produzione della terra, manifestava un’affinità con una religiosità di tipo magico,

rivolta a procurarsi i favori degli spiriti.

- gli strati borghesi non vivono solo sulla terra come i contadini, ma hanno una condotta di vita orientata razionalmente. E’ a loro affine,

dunque, una religiosità che prospetti una regolamentazione etica. Questa religiosità si è storicamente manifestata nelle religioni profetiche

(come il cristianesimo) con cui i credenti si sentivano strumenti di Dio.

Weber vuole altresì dimostrare la tesi che il capitalismo moderno sia stato favorito dalla diffusione della religione protestante dopo lo scisma seguito

alla Riforma. Secondo lui la classe portatrice dello spirito del capitalismo non è la borghesia tradizionale, ma la media borghesia industriale. Egli

individua una configurazione di valori del capitalismo:

- la concezione del guadagno come fine in sé (non come mezzo per raggiungere qualche altro fine, per soddisfare bisogni materiali, ma per

investire in nuova ricchezza)

- l’idea del dovere professionale (il singolo sente un’obbligazione morale verso la sua attività professionale)

L’ethos capitalistico, per affermarsi, si dovette dunque scontrare con un modo di comportarsi tradizionalistico.

Domande da interrogazione

  1. Qual è la differenza principale tra la stratificazione in classi e i sistemi tradizionali di disuguaglianza come le caste e i ceti?
  2. La stratificazione in classi, secondo Marx, si basa su disuguaglianze economiche, mentre i sistemi tradizionali come le caste e i ceti si basano su eredità e status di nascita, senza possibilità di cambiare il proprio status.

  3. Come Karl Marx definisce le classi sociali e quali sono le due classi principali?
  4. Marx definisce le classi sociali principalmente su basi economiche, distinguendo tra la borghesia, proprietaria dei mezzi di produzione, e il proletariato, che possiede solo la propria forza lavoro.

  5. In che modo Max Weber differisce da Marx nella sua analisi delle classi sociali?
  6. Weber si concentra sul mercato come luogo di costituzione delle classi, enfatizzando la distribuzione piuttosto che la produzione, e introduce i rapporti tra creditori e debitori e tra venditori e compratori.

  7. Qual è il ruolo della religione nella teoria di Weber sul capitalismo moderno?
  8. Weber sostiene che la diffusione della religione protestante abbia favorito il capitalismo moderno, con la media borghesia industriale come portatrice dello spirito capitalistico, caratterizzato da un'etica del guadagno e del dovere professionale.

  9. Come si manifesta la coscienza di classe secondo Marx?
  10. La coscienza di classe emerge con l'omogeneità interna ad una classe e la concentrazione delle forze produttive nello stesso luogo, facilitando la comunicazione tra i membri della stessa classe.

Domande e risposte