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viminale beni mafiosi trasformati in scuole

Una storica convenzione è stata firmata al Viminale, che potrebbe trasformare i beni sequestrati e confiscati alla mafia. Grazie a questo accordo, l'Agenzia nazionale per i beni sequestrati e confiscati (Anbsc) e l'Agenzia del Demanio hanno realizzato una strategia per restituire alla collettività quelle strutture che un tempo appartenevano alla criminalità organizzata.

L’obiettivo non è solo la riqualificazione urbana, ma anche la destinazione a fini sociali, pubblici e, soprattutto, universitari.

In pratica, ciò che prima rappresentava illegalità e degrado potrebbe trasformarsi in luoghi di cultura e formazione.

Indice

  1. I beni confiscati alla mafia come scuole e università
  2. Una convenzione che dura tre anni

I beni confiscati alla mafia come scuole e università

Il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi ha presentato l'accordo, come riporta ‘Il sole 24 ore’: “Un passo concreto per restituire alla collettività i beni sottratti alla criminalità organizzata".

L'accordo stabilisce che gli immobili, simbolo di illegalità, vengano destinati a finalità pubbliche, sociali e universitarie. Tra le possibilità, si prevedono scuole, sedi istituzionali, e addirittura alloggi per studenti, creando un legame forte tra rigenerazione urbana e sociale

Una convenzione che dura tre anni

La convenzione, della durata di tre anni, semplifica le procedure per la verifica e l'assegnazione dei beni, garantendo un impiego più efficiente e trasparente.

Uno degli strumenti chiave sarà la Piattaforma unica delle destinazioni (Pud), un sistema sviluppato dall'Anbsc, che consentirà alle amministrazioni statali, tramite l’Agenzia del Demanio, di segnalare l'interesse verso un bene.