matteobortone
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viminale beni mafiosi trasformati in scuole

Una storica convenzione è stata firmata al Viminale, che potrebbe trasformare i beni sequestrati e confiscati alla mafia. Grazie a questo accordo, l'Agenzia nazionale per i beni sequestrati e confiscati (Anbsc) e l'Agenzia del Demanio hanno realizzato una strategia per restituire alla collettività quelle strutture che un tempo appartenevano alla criminalità organizzata.

L’obiettivo non è solo la riqualificazione urbana, ma anche la destinazione a fini sociali, pubblici e, soprattutto, universitari. In pratica, ciò che prima rappresentava illegalità e degrado potrebbe trasformarsi in luoghi di cultura e formazione.

Indice

  1. I beni confiscati alla mafia come scuole e università
  2. Una convenzione che dura tre anni

I beni confiscati alla mafia come scuole e università

Il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi ha presentato l'accordo, come riporta ‘Il sole 24 ore’: “Un passo concreto per restituire alla collettività i beni sottratti alla criminalità organizzata".

L'accordo stabilisce che gli immobili, simbolo di illegalità, vengano destinati a finalità pubbliche, sociali e universitarie. Tra le possibilità, si prevedono scuole, sedi istituzionali, e addirittura alloggi per studenti, creando un legame forte tra rigenerazione urbana e sociale

Una convenzione che dura tre anni

La convenzione, della durata di tre anni, semplifica le procedure per la verifica e l'assegnazione dei beni, garantendo un impiego più efficiente e trasparente.

Uno degli strumenti chiave sarà la Piattaforma unica delle destinazioni (Pud), un sistema sviluppato dall'Anbsc, che consentirà alle amministrazioni statali, tramite l’Agenzia del Demanio, di segnalare l'interesse verso un bene. 

Data pubblicazione 28 Febbraio 2025, Ore 9:37
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