
L’allarme è serio, ogni anno il capoluogo ospita oltre 20 milioni di turisti, 300.000 dei quali studenti. Il comune ammette di non riuscire a far fronte all’ondata di turismo e ha scritto una lettera al ministro dell’Istruzione Fioroni, chiedendo che le scuole concordino con loro i periodi in cui organizzare le gite.
In pratica il comune vorrebbe che gli studenti, invece di visitare piazza San Marco & co. in alta stagione, approfittassero dei mesi più tranquilli, come novembre, gennaio, o maggio.
A lanciare la proposta è l’assessore al turismo. Egli sostiene infatti che l’attenzione didattica degli studenti viene spesso stravolta dalle masse di turisti che affollano gli stessi luoghi, nelle stesse ore.
LA RISPOSTA - Non si e’ fatta attendere la risposta del ministero. In assenza di comunicazioni formali, comunque Fioroni ha fatto sapere che non è di loro competenza la questione e non possono impedire agli studenti di andare a visitare Venezia: sono le singole scuole a decidere infatti le modalità e tempistiche delle gite scolastiche. D’altro canto, dice il ministro, se le città sono sovraffollate, lo sono per tutti, bisogna trovare delle soluzioni senza penalizzare i giovani, che anzi dovrebbero essere tra i primi a trarre giovamento dal grandissimo patrimonio artistico e storico italiano.
IL PROBLEMA - La questione non è banale, le gite scolastiche oltre che un momento di vacanza e puro divertimento, sono anche l’occasione per vedere con i propri occhi molti dei luoghi studiati in classe: città, monumenti, luoghi famosi. In Italia poi, la concentrazione di opere d’arte è straordinaria, tanto da farne il primo paese al mondo per valore artistico. E’ giusto quindi cercare di salvaguardarlo come stanno facendo a Venezia, ma a nostro avviso questo non dovrebbe andare mai a scapito dei nostri studenti.
INCENTIVO - Si potrebbe magari offrire un forte incentivo economico a chi decide di visitare le nostre città d’arte nei periodi di bassa stagione, spingendo cosi il turismo a incidere di meno nei periodi più caldi. Senza contare che le strutture turistiche locali sarebbero ben liete di ospitare gli studenti, in questi momenti di scarsa affluenza (e quindi scarso guadagno).
GITA=PREMIO - D’altro canto, ci sembra un po’ esagerato pretendere che le scuole concordino con la città il periodo in cui effettuare le gite. Deve essere deprimente voler vedere una città, e sentirsi rispondere che per loro va bene a novembre, quando c’è più possibilità che il tempo sia pessimo. La gita poi, se effettuata nei primi periodi dell’anno, perde anche quel suo significato intrinseco di premio, destinato a chi aveva lavorato bene, e si era distinto per l’impegno e la costanza.
Voi cosa ne pensate? Dove andrete (o siete andati) in gita quest’anno? Commentate l'articolo e partecipate alla discussione "Gite" sul forum di Skuola.net!