
Le scuole italiane non sono più solo il luogo del sapere e delle interrogazioni. Sempre più spesso, infatti, stanno diventano teatro di episodi di violenza. Dall’inizio dell’anno si contano già circa 40 aggressioni ai danni del personale scolastico.
Un dato che preoccupa il Ministero dell’Istruzione e che sta spingendo il ministro Giuseppe Valditara a prendere posizione.Durante un’intervista a 'Mattino Cinque News', Valditara ha perciò lanciato una serie di proposte per contrastare il clima di tensione che si respira in molti istituti. La linea è chiara: tolleranza zero. Si va dal rafforzamento del voto in condotta fino a una misura particolarmente forte: l’arresto in flagranza per chi aggredisce il personale scolastico.
Ma non è tutto, perché Valditara parla anche di sospensioni trasformate in cittadinanza attiva, multe salate per i genitori violenti e una netta, ulteriore, presa di posizione sullo schwa e sul cosiddetto linguaggio inclusivo. Vediamo nel dettaglio le novità annunciate.
Indice
Condotta scolastica: non è solo una pagella
La prima mossa del Ministero riguarda il voto in condotta, che assumerà un ruolo più centrale nella valutazione complessiva degli studenti.
Non sarà più una semplice “media da salvare” a fine anno: il comportamento degli studenti inciderà con più peso sul giudizio finale. Un segnale forte per riaffermare che rispetto e responsabilità sono parte integrante del percorso scolastico.
Dalle sospensioni alla cittadinanza solidale
Addio alle classiche sospensioni? Non proprio. Ma cambierà il loro significato. Gli studenti che si renderanno responsabili di comportamenti gravi non saranno semplicemente allontanati dalle lezioni, ma dovranno svolgere attività di cittadinanza solidale.
Un modo per trasformare la punizione in crescita, come ha spiegato Valditara. L’obiettivo è che i ragazzi imparino, attraverso l’impegno concreto, a capire le conseguenze delle proprie azioni e a rientrare nella comunità scolastica con uno spirito diverso.
Multe salate e arresto in flagranza per chi aggredisce
La novità più rilevante, però, è sicuramente quella dell’arresto immediato per chi commette violenze a scuola. “Intendiamo portare questa proposta nel prossimo Consiglio dei Ministri”, ha dichiarato Valditara, spiegando che il governo è pronto a introdurre la flagranza di reato per le aggressioni a docenti e personale scolastico.
Oltre alla possibilità dell’arresto, sono previste anche sanzioni economiche per i genitori che si rendano protagonisti di atti violenti: da 500 a 10.000 euro.
Schwa e simboli inclusivi: “Un atto di violenza contro la lingua”
Non solo disciplina e sicurezza. Il Ministro ha parlato anche di un altro tema molto dibattuto: il linguaggio inclusivo. Durante l’intervento a ‘Mattino Cinque’, ha ribadito il valore della lingua italiana come patrimonio culturale.
L’uso dello schwa (ə) e di simboli come l’asterisco per indicare il genere neutro, secondo Valditara, è in contrasto con la struttura grammaticale della nostra lingua: “Siamo d’accordo che la lingua di oggi non sia quella di Dante, è evidente. Magari tra cent’anni si dirà bambin*, ragazz* e student* ma oggi credo che nessuno di noi in società sente qualcuno dire ‘quest* bambin*’ o ‘quel* ragazz*’, è qualcosa di estraneo al linguaggio comune”.
L’Accademia della Crusca al fianco del Ministero
La posizione del Ministero trova l'appoggio anche dell’Accademia della Crusca, la più alta autorità linguistica italiana.
L’istituzione ha recentemente ribadito che la grammatica italiana non prevede un genere neutro, e che quindi l’uso di segni come schwa e asterischi non trova fondamento nella tradizione linguistica.
Secondo Valditara, forzare l’uso di questi simboli rappresenta addirittura “un atto di violenza” nei confronti della lingua. Per questo, ha concluso, il Ministero dell’Istruzione e del Merito ha il dovere di tutelare le regole grammaticali consolidate.