
Di fatto si tratta di un reato penale. Permettere al figlio di fare più di 50 giorni di assenza da scuola, senza un motivo valido, equivale a fargli perdere l’anno. E non può passare sotto silenzio. Soprattutto stando ai dati allarmanti sulla dispersione scolastica. Capita, quindi, che delle troppe assenze del figlio vengano incolpati i genitori che, praticamente, non hanno vigilato sul pargolo o, peggio, hanno firmato tutte le giustificazioni senza farsi troppi problemi. Altra cosa, ovviamente, se esistono cause famigliari o di salute. In quel caso sarà la scuola a valutare la promozione e comunque non viene addossata la colpa a mamma o papà.
MAMMA DIETRO LE SBARRE – Non finiranno direttamente in galera ma di certo passeranno prima per la caserma dei carabinieri e poi in tribunale. Il figlio minorenne, in età di obbligo scolastico, deve frequentare la scuola. Non c’è via d’uscita. Quindi la firma di mamma e di papà sul libretto per l’assenza a nulla vale se le assenze collezionate raggiungono il 25% dei giorni complessivi dell’anno scolastico. Dati alla mano, bastano 50 giorni su 200 per perdere l’anno e per far perdere il sonno a mamma.
IL CASO – Non si tratta solo di regole da applicare. Dalla teoria, infatti, si sta passando decisamente alla pratica. Una pioggia di denunce in questi giorni è caduta sulle famiglie di Locri e provincia. Sono ben 165 i genitori denunciati dai carabinieri del Gruppo di Locri perché avrebbero “mandato a scuola i loro figli o hanno permesso loro di assentarsi dalle lezioni per un periodo superiore al 25% delle giornate di assenza consentite, pari a 50 giorni su 200 di frequenza previsti”. Le indagini dei militari sono state svolte a tappeto in tutte le scuole dei 42 comuni del territorio e riguardano le famiglie con bambini e ragazzi di età compresa tra i 6 ed i 15 anni. In obbligo scolastico, quindi.
DUE ANNI DI INDAGINI – Il monitoraggio svolto dalle Compagnie di Roccella Jonica, Locri e Bianco, ha riguardato l’anno scolastico 2012/2013 e quello successivo 2013/2014, rispettivamente con 87 e 78 denunce. Perché tante assenze? Secondo i rilievi effettuati dai carabinieri, spesso si tratta di motivazioni aggravate da condizioni socio-economiche difficili. Vale a dire che i bambini, invece di studiare in un banco di scuola, vengono avviati al lavoro per sostenere come possono la famiglia in difficoltà. O per badare ai fratelli più piccoli quando i genitori sono fuori, a lavorare. Un’emergenza, quindi, nell’emergenza.