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di Cristina Montini
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Tetti di spesa per l'acquisto dei libri scolastici: rispetto al 2011 le scuole iniziano a rispettarli

Nonostante ci si lamenti del caro-libri, poco più di una classe su dieci non rispetta la norma sui tetti di spesa stabiliti dal Ministero dell’Istruzione. Le scuole forse stanno mettendo la testa a posto e nella scelta dei libri di testo fanno più attenzione ad attenersi ai limiti fissati.

Tuttavia se sono relativamente poche le classi che superano i tetti di spesa del 10%, il 30% delle classi esaminate supera comunque i tetti di spesa previsti dal Ministero. Insomma complessivamente il 40% delle classi esaminate fa spendere più del dovuto.

TETTI DI SPESA SFORATI - Ogni anno, il MIUR stabilisce dei tetti di spesa per ogni tipologia di scuola e anno di iscrizione. Tali limiti possono essere superati solo se il sovrappiù di spesa rimane entro il 10% della soglia stabilita. Skuola.net ha analizzato un campione di sessanta classi del primo anno presenti nelle dieci città italiane più popolose (Roma, Milano, Napoli, Torino, Palermo, Genova, Bologna, Firenze, Bari, Catania) per individuare l’importo della spesa iniziale che una famiglia deve sostenere per ciascun figlio all’inizio del suo percorso di studi. E dalla indagine è emerso che il 30% delle classi ha superato il tetto di spesa pur non eccedendo il limite di tolleranza del 10% fissato dal Ministero.

INVERSIONE DI TENDENZA RISPETTO AL 2011 - Nel 2011, il quotidiano “Il Messaggero” analizzò un campione di 60 classi in varie città italiane evidenziando che nel 50% dei casi non erano stati rispettati i tetti di spesa ministeriali. A un anno di distanza, Skuola.net ha realizzato una ricerca dello stesso tipo rilevando un’inversione di tendenza: poco più del 10% delle classi prese in esame non rispetta la legge riguardanti i limiti di spesa dei testi scolastici in adozione.

LE SCUOLE CHE SUPERANO I TETTI DI SPESA – Alcuni istituti superano il limite di pochi euro come, ad esempio, il Professionale “Medi” di Palermo a indirizzo manutenzione e assistenza tecnica che oltrepassa il massimo consentito di 2 euro. Altri, al contrario, obbligano le famiglie a una spesa decisamente più rilevante di quella che dovrebbe essere loro garantita: eccede di 49,52 euro lo stesso indirizzo di Istituto professionale, ma al “Fermi” di Catania. Sono, invece, venticinque le classi in cui, pur superando l’importo stabilito, si rimane comunque entro quel 10% di sovrappiù consentito. Insomma, tetto sforato, ma legge rispettata nel 42% dei casi.

CICALE E FORMICHE - Come già riportato l’anno scorso dal Messaggero, rispetto alle classi prese in esame, è la prima A del Liceo scientifico “Avogadro” di Roma a esigere la spesa maggiore per i libri di testo: 398,85 euro per uno studente che si sia iscritto nel liceo romano. Tra le scuole più economiche, invece, rileviamo l’Istituto professionale per l’enogastronomia e l’ospitalità alberghiera “Frisi” di Milano che fa spendere alle famiglie dei suoi studenti del primo anno appena 124,95 euro per i libri, e questo grazie al progetto Bookinprogress: sono gli stessi insegnanti che scrivono e confezionano i libri su cui gli studenti possono studiare. In questo modo, al Frisi, ben sei libri hanno un costo di zero euro.

La tua classe rispetta i tetti di spesa?

Cristina Montini