
Troppi “disegnini e colla”, e poche attività di scrittura, analisi e comprensione. Su X (ex Twitter) i docenti hanno dato vita a un acceso dibattito che riguarda le competenze degli alunni licenziati dalla terza media.
Tutto è nato da un post di una docente che lamenta pessimi risultati ottenuti dai suoi studenti nei test d'ingresso di prima superiore. In particolare la prof parla di “comprensione sempre più scarsa e grammatica quasi inesistente”, soffermandosi sulle lacune del sistema scolastico e, in particolare, nel passaggio tra la scuola secondaria di primo e secondo grado. E a giudicare dai commenti, sembra proprio che l'insegnante non sia la sola a pensarla così.
Anche quest’anno i test d’ingresso hanno dato risultati disastrosi. Comprensione del testo sempre più scarsa e conoscenza della grammatica quasi inesistente. Dove s’inceppa il sistema? Alla primaria o alla secondaria di primo grado? Come si fa a consentire l’acquisizione di ciò >
— viviana (@vivisantoro77) September 18, 2024
Lo sfogo dell'insegnante sui test d'ingresso
La prof esterna tutta la sua amarezza per le attuali condizioni del sistema scolastico: “Anche quest’anno i test d’ingresso hanno dato risultati disastrosi. Comprensione del testo sempre più scarsa e conoscenza della grammatica quasi inesistente. Dove s’inceppa il sistema? Alla primaria o alla secondaria di primo grado? Come si fa a consentire l’acquisizione di ciò che dovrebbe essere acquisito da tempo? È sempre più difficile”. Il post ha generato un acceso dibattito che ha coinvolto diversi utenti, tra cui anche altri docenti.
I commenti
Le falle evidenziate dalla docente vengono confermate anche da altri suoi colleghi: “Stessa esperienza. Un test che 10 anni fa dava il 90 % di sufficienze e un 40 % di voti alti. Oggi 40 % di insufficienze, anche estreme. Ovviamente lo escludo dalla media. Sembra che alle medie non si faccia assolutamente nulla, in nessuna materia”.
Altri utenti, invece, provano a dare una risposta: “Il sistema si inceppa subito. Disegnini, colla, crocette, stampatello, schede. Niente più corsivo, niente letture ad alta voce, niente dettati, niente riassunti, no poesie a memoria, nessun pensierino proprio messo su carta. Il nulla, poi ci si lamenta dell’impreparazione” scrive qualcun'altro.
C'è poi chi fa una riflessione in prospettiva futura: “È un problema che comincia a farsi sentire anche nel mondo del lavoro. Non conoscono il significato dei termini, faticano a comprendere i concetti, non sono in grado di scrivere una mail che abbia un senso. Agghiacciante e, in certi casi, anche pericoloso”.