matteobortone
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saluto romano liceo roma
Fonte: Corriere della Sera

L'ultimo giorno di scuola, in un liceo romano, è stato segnato da atti gravi e ripetuti da parte di alcuni studenti. Non stiamo parlando di una bravata qualunque, ma di svastiche sui muri, saluti fascisti e slogan che inneggiano al duce.

Si tratta di un gruppo di studenti che, come denunciano alcuni genitori, "vandalizza regolarmente i locali scolastici, distruggendo le dotazioni dell’istituto e deturpando un edificio di valore storico e artistico con svastiche, croci celtiche, frasi inneggianti al duce e perfino slogan antisemiti", e che non vengono mai puniti seriamente.

Indice

  1. Una foto col “braccio teso”
  2. La preside: "Non potevamo sospendere né mettere note"
  3. I prof: "Un oltraggio ai valori umani e democratici"
  4. I genitori chiedono di più

Una foto col “braccio teso”

Il culmine è stato raggiunto il 6 giugno, poco prima della fine delle lezioni.

Nel cortile della scuola, una fotografia ha immortalato un folto gruppo di ragazzi che posavano con il braccio teso, di fronte a uno striscione di ispirazione fascista, mostrando di compiacersi per i danni arrecati all'istituto.

Un gesto inaccettabile per i genitori, che in un comunicato firmato da una quindicina di loro, hanno scritto: "Questo gesto, che richiama esplicitamente un’ideologia condannata dalla nostra Costituzione, è per noi inaccettabile".

I genitori si sono chiesti: "Non possiamo tollerare oltre che la scuola, luogo di formazione, democrazia e legalità, venga trasformata in palcoscenico di propaganda e impunità. Ci chiediamo: dove sono finite le responsabilità educative di chi dirige l’istituto e dei docenti? Perché non vi è stata alcuna presa di posizione pubblica o disciplinare? Che messaggio si sta dando ai ragazzi e alle ragazze, cittadini di questa Repubblica?".

La preside: "Non potevamo sospendere né mettere note"

La dirigente dell'istituto ha comunque assicurato di essere intervenuta immediatamente: "Noi ci siamo dissociati come corpo docente, a prescindere dai genitori, come comunità educante, da questi atteggiamenti estremisti e anticostituzionali, il nostro piano formativo di istituto ha sempre puntato all'inclusione e a scongiurare questi atteggiamenti, siamo tutti compatti".

Per quanto riguarda i provvedimenti disciplinari, dato che la foto è stata scattata all'interno di uno dei cortili della scuola, la preside ha spiegato: "Abbiamo abbassato tutti i voti di condotta e cambiato i crediti scolastici, anche agli studenti di quinta, nonostante fosse l'ultimo giorno di scuola: non potevamo sospendere né mettere note perché è finito l'anno scolastico, ma in sede di consiglio di classe abbiamo preso questa decisione, sollevando le proteste dei genitori dei ragazzi individuati. E ho inviato una relazione all'ufficio scolastico regionale, riassumendo quanto accaduto. Combattiamo da tempo per qualunque atteggiamento nocivo alla convivenza civile, e mi dispiace infangare il nome della scuola, spero non ne nasca una gogna mediatica, ma non possiamo infierire ulteriormente".

La preside, spiegando i provvedimenti presi, esprime anche la sua interpretazione di quanto successo: "Non voglio sminuire ma è stata una bravata dell'ultimo giorno".

I prof: "Un oltraggio ai valori umani e democratici"

Anche i docenti del liceo sono intervenuti, condannando l'accaduto con parole chiare: "Riteniamo che un simile gesto rappresenti un oltraggio ai valori umani e democratici sanciti dalla nostra Costituzione, e costituisca un segnale preoccupante rispetto all’efficacia del percorso educativo che la scuola quotidianamente si impegna a portare avanti".

I professori hanno sottolineato l'importanza del ruolo della scuola: "La nostra scuola, in quanto comunità educante, in rappresentanza dell'istituzione pubblica e dei valori democratici scritti nella nostra carta costituzionale, non può restare indifferente e non dare un segnale fermo e chiaro di fronte a tali atti. Il richiamo a simboli e comportamenti legati a ideologie che hanno calpestato la dignità umana e la libertà dei popoli è incompatibile con i principi della convivenza civile e con i valori che ispirano l’istituzione scolastica pubblica".

Per i docenti è un "dovere, come educatori e cittadini, ribadire con chiarezza che tali atti non possono essere giustificati come forme di 'goliardia' o di leggerezza perché esprimono un’inquietante sottovalutazione del loro significato storico e della loro portata simbolica. Pertanto, si invitano gli alunni e le alunne coinvolti a riflettere seriamente sulla responsabilità delle proprie azioni e sulla ricaduta grave che possono avere nella vita sociale e civile".

I genitori chiedono di più

Nonostante le misure adottate, i genitori ritengono che la sanzione sia stata troppo leggera rispetto alla gravità delle responsabilità, specialmente considerando che scritte e slogan inneggianti all'estrema destra sarebbero frequenti a scuola. La dirigente ha replicato che "ci sono varie correnti politiche, ci sono dibattiti, i ragazzi sono molto variegati, di scritte ne vediamo di tutti i colori, ogni volta le facciamo ripulire".

I genitori, però, non si accontentano e chiedono un intervento più incisivo, elencando tre richieste principali

1. Una presa di posizione chiara e pubblica da parte della Dirigente Scolastica; 

2. L’apertura di un procedimento disciplinare nei confronti degli studenti responsabili; 

3. L’attivazione di percorsi educativi sulla Costituzione, l’antifascismo e la cittadinanza democratica, rivolti all’intera comunità scolastica.

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