
Una pratica cui molti studenti ricorrono in massa, spesso per rivendicare i propri diritti e istanze, ma che a molti non va giù. Così mentre gli studenti di uno dei licei più famosi della Capitale si organizzano per occupare il suolo scolastico, i genitori remano controcorrente con una petizione – diffusa su Change.org – che ha lo scopo di impedire una nuova iniziativa di protesta.
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I genitori navigano controcorrente: la petizione che fa discutere
Lo scorso 1° dicembre – presso il parco di Villa Borghese - si è tenuta un'assemblea del collettivo studentesco della scuola, con all'ordine del giorno la scelta tra quali forme di protesta organizzare. Nelle stesse ore, un papà ha lanciato la petizione sul portale Change.org che ha già raccolto oltre 115 adesioni. ”Non è un segreto, anche quest'anno rischia di ripetersi il rito dell'occupazione” recita l'introduzione della petizione. Anche perché, stando a quanto si apprende da 'RomaToday', la scelta dell'occupazione sarebbe sostenuta da una sparuta minoranza di studenti. Tutti gli altri, invece, sarebbero per l'autogestione: in modo tale da garantire una regolare attività didattica a tutti coloro che vogliano fare lezione.Ci sarebbe però un gruppo che starebbe forzando la mano per occupare. ”Auspico che ciò non avvenga ed evidenzio che, in passato, simili iniziative hanno gravato pesantemente sulla continuità didattica, sul rapporto di fiducia tra il complesso degli studenti e i docenti, sulle attività extra didattiche e, in particolare, hanno nuociuto agli studenti più fragili” ha commentato il papà promotore della petizione, che ha poi aggiunto: ”Al di là delle motivazioni che spingono alcuni studenti a manifestare con questa modalità, sottolineo come la dirigenza del Tasso abbia sempre proposto e, quest'anno, in particolare, già concordato con i rappresentanti democraticamente eletti dagli studenti, una settimana di autogestione durante la quale tutti potranno organizzare qualsiasi tipo di iniziativa, dibattito, sensibilizzazione politica e che, in ogni caso, esistono sistemi diversi, più democratici e propositivi di fare politica e far sentire la propria voce". A preoccupare il papà sono anche le possibili sanzioni. Spesso infatti le misure punitive vengono prese in modo generalizzate e non tengono conto ”degli studenti dissenzienti, già pesantemente danneggiati dall'essere privati dell'accesso alla loro scuola".