
Si fanno sempre più preoccupanti le cronache scolastiche, con protagonisti giovani ragazzi che sembrano spingersi sempre più in là.
Un esempio lampante arriva dal comune lombardo di Treviglio, in provincia di Bergamo, dove due adolescenti hanno portato a scuola un taser, ovvero uno storditore elettrico.
Dopo il caso dei due adolescenti sorpresi con un coltello, sempre nella bergamasca, questo nuovo episodio riporta l’attenzione sul fenomeno delle armi leggere tra i giovani, e sulle dinamiche che portano a comportamenti pericolosi in contesti come la scuola.Ma cosa è successo davvero? Scopriamo insieme i dettagli.
La vicenda
Il taser, protagonista della vicenda, non era come quello in dotazione alle forze dell'ordine. Non sparava elettrodi, ma emetteva "solo" una scossa elettrica a contatto diretto.
Subito dopo aver sorpeso i due ragazzi in possesso dell'oggetto, la reazione della scuola è stata immediata. Quando i docenti si sono accorti di quanto stava accadendo, sono intervenuti prontamente, coinvolgendo le forze dell'ordine e facendo consegnare l'oggetti potenzialmente pericoloso. Come riportato dal 'Corriere della Sera', la dirigente della scuola dice: “Siamo stati noi a chiamare la polizia, consegnando lo storditore. A fronte di certi comportamenti avvisiamo sempre le forze dell’ordine”.
I ragazzi sono stati ascoltati, e successivamente denunciati per possesso di armi e oggetti atti a offendere.
Le cause e le conseguenze dietro l'episodio
La vicenda mette in evidenza come, dietro a un episodio che potrebbe sembrare solo una bravata, si celino fattori ben più complessi. Secondo la ricostruzione iniziale, i due ragazzi avrebbero ottenuto il taser da alcuni conoscenti più grandi, senza che le loro famiglie ne fossero al corrente. Il loro intento, a quanto pare, non era quello di usarlo, ma semplicemente di far vedere di avere un'arma. Nonostante ciò, il gesto rimane gravissimo, perché l'oggetto in questione può essere davvero pericoloso.
Il rischio, ora, è che i ragazzi subiscano dei provvedimenti disciplinari e che il loro gesto si trasformi da bravata a vero e proprio reato.