matteobortone
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studente bestemmia a scuola viene escluso dalle attivita extrascolastiche

Un episodio accaduto in un istituto scolastico di Tagliacozzo, in Abruzzo, arrivato al Ministero dell’Istruzione e del Merito. Un ragazzo di 16 anni è stato escluso da gite, sport, teatro e da tutte le altre attività extrascolastiche, per aver pronunciato una bestemmia a scuola.

La madre, non ritenendo giusto il trattamento riservato al figlio, come riporta ‘Il Messaggero’, ha presentato un esposto al Ministero dell'Istruzione, denunciando una vera e propria "ghettizzazione". 

Indice

  1. La versione della madre: "Mio figlio è stato ghettizzato"
  2. La posizione della scuola 
  3. La bestemmia come reato

La versione della madre: "Mio figlio è stato ghettizzato"

La mamma del ragazzo ha raccontato di aver tentato invano di dialogare con i docenti e il dirigente scolastico per trovare una soluzione. "Mio figlio è stato ghettizzato per aver bestemmiato a scuola. È stato punito e, dal mese di gennaio, è stato sospeso dalle attività extrascolastiche", ha dichiarato la donna nell'esposto.

Inoltre ha sottolineato che il figlio, dopo l'accaduto, ha subito un "crollo psicologico" e ha dovuto ricorrere all'aiuto di uno psicologo. "Ho deciso di rendere pubblico questo esposto perché chiedo che mio figlio venga reintegrato nell'ambiente scolastico. La scuola deve essere un luogo di inclusione e non di esclusione per gli studenti. Purtroppo, questo istituto ha ghettizzato mio figlio".

La posizione della scuola 

La scuola, nonostante i tentativi di mediazione, e le scuse pronunciate dallo studente, ha confermato la sospensione dalle attività extrascolastiche fino alla fine dell'anno scolastico, applicando il regolamento disciplinare dell'istituto.

La madre del ragazzo però accusa la scuola di violare così gli articoli 3 e 34 della Costituzione, sottolineando che "La scuola è aperta a tutti". 

La bestemmia come reato

Va ricordato che la bestemmia, pur non essendo più un reato penale dal 1999, rimane un illecito amministrativo punibile con una sanzione pecuniaria, ovvero con il pagamento di una somma di denaro, legato per ragioni storiche soltanto alla religione cattolica.

Alcune scuole, tuttavia, hanno scelto di adottare misure alternative, come sanzioni amministrative con i proventi delle multe destinati alla beneficenza.

Data pubblicazione 17 Marzo 2025, Ore 11:01
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