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maestra rimprovera alunno

L’ennesima aggressione si è consumata in una scuola di Palermo. Due collaboratori scolastici e un'insegnante di italiano di terza elementare sono finiti al Pronto Soccorso, aggrediti dalla madre di un alunno.

Come riporta ‘Fanpage’, il figlio della donna era stato rimproverato per aver spinto un compagno con disabilità.

Per questo la mamma sarebbe poi andata a scuola per "vendicarsi", scalgiandosi contro i tre, che hanno ricevuto una prognosi tra i sei e i tre giorni.

Un episodio gravissimo, che ha spinto gli stessi insegnanti a denunciare l'accaduto con una lettera indirizzata, tra gli altri, all'ufficio scolastico regionale, al Sindaco e al ministro dell'Istruzione, Giuseppe Valditara. Il dirigente della scuola è intervenuto, martedì 20 maggio, presentando anche una denuncia formale ai Carabinieri.

Indice

  1. Cos’è successo?
  2. Le Dichiarazioni dalla Scuola: Un Grido d'Allarme

Cos’è successo?

Tutto è iniziato con un gioco finito male. Il bambino in questione, mentre giocava, avrebbe spinto e fatto cadere un suo compagno con disabilità. L'insegnante, vedendo la scena, ha giustamente rimproverato l'alunno, chiedendogli di avere maggiore rispetto per i compagni, soprattutto per quelli più in difficoltà.

Fin qui, la normale gestione di una situazione scolastica. Ma la reazione dei genitori è stata inaspettata. I due si sarebbero presentati a scuola: il padre dell'alunno è stato bloccato, ma la madre è riuscita a entrare e ha affrontato direttamente la maestra cercando di spingerla, con il rischio di farla cadere dalle scale.

Solo l'intervento di tre impiegati della scuola ha evitato il peggio. Ma nel tentativo di fermare la donna, due di loro si sono fatti male.

Le Dichiarazioni dalla Scuola: Un Grido d'Allarme

Dall'istituto, dopo l'accaduto, sono arrivate parole chiare e forti: "Situazioni del genere non devono capitare in nessuna scuola e gli alunni non devono essere esposti a un pericolo simile. Noi dobbiamo garantire l'incolumità dei bambini. Vogliamo che si accendano i riflettori su quanto accaduto". Anche perché, ormai, tra il personale scolastico c'è un senso di esasperazione crescente, visto che questo tipo di episodi continuano a ripetersi. 

"Negli ultimi anni siamo diventati ostaggi dei genitori, veniamo attaccati sia verbalmente che fisicamente. Quotidianamente non arriviamo a questi eccessi, ma è diventato estremamente problematico", aggiungono dalla scuola. E concludono con un pensiero che fa riflettere: "Non si può andare al lavoro e rischiare la vita". 

Riguardo all'incontro-scontro con la madre, la dirigenza scolastica ha precisato: "Il genitore in questione voleva avere un colloquio con l'insegnante e abbiamo risposto che non era possibile in quella giornata, ma che avremmo pianificato un appuntamento in un secondo momento, ma questa risposta non è stata accettata".