
Si stava preparando a rientrare a casa dopo una giornata di lavoro, quando ha sentito delle urla e si è accorto della tragedia. Un bambino di appena 18 mesi era scivolato dalle braccia della madre, che probabilmente a causa di un malore aveva allentato la presa.
Il bambino è precipitato dal quarto piano, ma fortunatamente a salvarlo c’era lui, un professore di storia dell’arte che ha applicato il massaggio cardiaco in attesa dei soccorsi.Indice
La caduta dal quarto piano e il salvataggio del professore
Un professore di storia dell’arte che insegna in un istituto di Bologna si è trasformato in un eroe dopo aver salvato un bambino di solo un anno e mezzo precipitato dal quarto piano di un palazzo. “Ho cominciato a sentire delle urla fortissime mentre ero in macchina, in cerca delle chiavi – ha raccontato al ‘Corriere di Bologna’ – e mi sono reso conto della situazione quando ho visto un signore, forse la persona con cui la mamma stava parlando dalla finestra, prenderlo su e iniziare a scuoterlo. Un gesto da non fare”.
Il massaggio cardiaco imparato grazie al corso di primo soccorso
A quel punto il docente, con prontezza e sangue freddo, si è avvicinato al bimbo deciso a ricordarsi tutte le procedure apprese durante il corso di primo intervento. “Ho cercato di essere freddo e sono intervenuto, per prima cosa facendo allontanare il signore. Il bimbo non era cosciente, non respirava, non aveva battito. Non c’era alcun segnale vitale e aveva gli occhi sbarrati. Ho detto a una signora di chiamare il 118 e ho allora iniziato a fare il massaggio cardiaco.” ha spiegato il docente. La rapidità con cui è intervenuto e le cure che ha prestato al bimbo si sono rivelate fondamentali per la sua salvezza: “A un certo punto il bimbo ha tossito e ha cominciato a muovere un braccino, una gamba”.
Il supporto dei medici
Il professore è rimasto con il bambino fino al momento dell’arrivo dei soccorsi. Mentre li attendeva ha continuato a prestare tutte le cure necessarie grazie al supporto del personale medico, che lo guidava in videochiamata. Il professore ha ribadito l’importanza di una formazione di primo soccorso, che in casi come questo si rivela determinante per la vita di un’altra persona. “Mi sono ripetuto, in quei momenti, nella mente, le indicazioni fornite durante il corso, che sono abbastanza meccaniche. E poi mi sono affidato al 118. È una formazione importante secondo me, mi sono proposto personalmente per seguire il corso: esco spesso con i ragazzi, sono sempre in classe con i giovani, non si può mai sapere. Tutto è possibile.” ha concluso l'insegnante.