
I provvedimenti adottati all’epoca dalla scuola erano stati severi. E, ad oggi, ancora non sono saltati fuori i responsabili.
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Niente più viaggi d’istruzione per tutti gli studenti
Lo “scherzo” aveva addirittura richiesto l’intervento dei vigili del fuoco, che avevano evacuato ventiquattro classi. Non solo: una ventina di persone aveva accusato sintomi quali vertigini e bruciore agli occhi richiedendo in alcuni casi l'ausilio dei sanitari, in ospedale.L’episodio era stato preso subito sul serio per la sua gravità, e le conseguenze non avevano tardato ad arrivare. Il preside aveva aperto un’indagine interna, invitando i colpevoli a farsi avanti assumendosi la responsabilità. Ma nessuno aveva aperto bocca, e i nomi dei colpevoli sono rimasti nell’ombra. Per questo si era arrivati, durante un collegio docenti e un incontro con i rappresentanti di istituto, alla decisione di sanzionare la collettività. Il preside aveva quindi annunciato l’annullamento dei viaggi d’istruzione per tutti i 500 studenti iscritti all'istituto, nessuno escluso. “In questi casi, la colpa non è soltanto di chi compie l’atto, ma anche di coloro che coprono”, aveva spiegato.
Il cambio di atteggiamento da parte degli studenti
Ora, nonostante siano passati tre mesi dai fatti, la situazione non è cambiata. La stretta sui viaggi non è servita a far uscire allo scoperto i responsabili. Eppure, il dirigente scolastico osserva una sorta di cambiamento per quanto riguarda l’atteggiamento degli studenti, i quali si mostrano più inclini a condividere la decisione dello stop ai viaggi. Inoltre, la scuola sta lavorando a un nuovo patto di intesa incentrato sul rispetto all’interno della comunità e sull’appropriatezza dell’abbigliamento tra le mura scolastiche.Non cambia quindi la sanzione: per quest’anno, agli studenti saranno concessi soltanto viaggi didattici della durata di un giorno. Per i viaggi di istruzione veri e propri, bisognerà invece attendere il prossimo anno, quando verrà rivalutata la situazione.