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pulizia

Sospensione convertita nei lavori socialmente utili. A Novi Ligure, in provincia di Alessandria, il preside dell'istituto Amaldi, Giampaolo Bovone, ha stabilito che i ragazzi sospesi puliscano pavimenti, finestre e arredi della scuola. Dunque, anziché rispedirli a casa, il capo d’istituto ha pensato ad una punizione più pedagogica e produttiva, facendo loro assaggiare il sapore del lavoro.

Sospensione? Meglio lavorare

"Ho sempre pensato che note o altre punizioni in determinate circostanze fossero inutili", spiega a La Stampa, il preside dell'istituto, che ha proposto al suo istituto la possibilità di infliggere punizioni di classe dove al posto di giudizi negativi in condotta si deve intervenire con ore suppletive di pulizia dell'istituto scolastico.
L’ultima di queste misure ha coinvolto tutte le classi terze del liceo Amaldi senza risparmiare alcun indirizzo di studio.
"Durante una lezione obbligatoria di interazione scuola-lavoro molti ragazzi hanno assunto un atteggiamento sbagliato, svogliato – spiega Bovone – e così gli insegnanti hanno deciso di disporre due ore di pulizia delle aule".
Come l'hanno presa gli studenti? Bene, anzi qualcuno, con orgoglio, ha detto: "Qui ho pulito io", altri, invece, hanno ammesso che a casa non fanno mai i lavori di pulizia. Una scelta che ha trovato anche l'appoggio delle famiglie.

Non è la prima volta

Non è la prima volta che una sospensione viene convertita in lavori socialmente utili. Dal 2008 al 2016 sono stati circa 1.200 i ragazzi sottoposti a sanzione disciplinare che hanno seguito i percorsi alternativi proposti dal Forum del volontariato in tutto il Piemonte, mentre le scuole che hanno aderito al progetto sono più di ottanta, di cui una cinquantina solo a Torino. Si tratta specialmente di istituti tecnici-professionali, anche se non sono mancate richieste di interventi di recupero per gli studenti dei licei.
In base al progetto, i ragazzi possono possibile svolgere attività socialmente utili presso organizzazioni di volontariato che permetteranno non solo di risarcire il danno arrecato con il loro comportamento a scuola, ma di avviare un cammino di maturazione per reinserirsi pienamente nella società.

Data pubblicazione 21 Febbraio 2018, Ore 13:43
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