Lorena Loiacono
di Lorena Loiacono
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Scuole in pezzi, crolli e gelo in aula

Si torna prepotentemente a parlare di edilizia scolastica e di tutti i suoi guai. Gli studenti lo denunciano da anni e, da anni, la situazione va sempre peggio.

LAMIERE - Tutti a casa, la scuola cade in pezzi.

Non si tratta di un giorno di vacanza, quindi, quanto piuttosto di un giorno di chiusura per gravi motivi di sicurezza per i 140 ragazzi della scuola media Tommaso Grossi di Lecco, dove ieri è crollata parte del controsoffitto di un'aula di arte. Nessuno ferito, fortunatamente. Ci pensa la sorte, infatti, a salvare gli studenti italiani: il cedimento è avvenuto fuori dall’orario di lezione. Se ne sono accorti alcuni docenti, in riunione nella sala affianco, dopo aver sentito un tonfo dovuto alla caduta di alcune lamiere. Oggi arriveranno i Vigili del fuoco per un sopralluogo approfondito dopo i primi rilievi.

TUTTA COLPA DELLA PIOGGIA - Stessa storia a Siracusa. Con l’autunno arriva il maltempo, le piogge e le scuole si sgretolano. La Rete degli studenti medi di Sicilia denuncia infatti l’ennesimo crollo in un istituto superiore: questa volta si tratta di un controsoffitto in cartongesso dell’istituto superiore Rizza. La colpa? Le solite infiltrazioni dovute alla pioggia. Anche in questo caso, come per Lecco, non ci sono feriti. Sott’acqua anche il liceo Corbino dove interi corridoi questa mattina si sono allagati.

GLI STUDENTI AFFOGANO - ”Non possiamo più permetterci cedimenti strutturali all’interno delle nostre scuole – dice Marialaura Ambrogio, responsabile sindacale dell’associazione - Gli studenti sono stanchi di bagnarsi continuamente anche dentro la scuola e di rischiare di scivolare camminando sull’acqua piovana filtrata. Non vogliamo scuole belle, vogliamo scuole sicure. Studiare in queste condizioni è davvero difficile”.

SCUOLE INVIVIBILI - Gli studenti sono esasperati e temono per la loro incolumità. ”Il problema dell’edilizia scolastica è ormai da anni una delle principali piaghe delle scuole della nostra regione – dice Andrea Manerchia, coordinatore regionale della Rete degli Studenti Medi Sicilia - da troppo tempo denunciamo lo stato disastroso dei nostri edifici scolastici, la cui vivibilità è sotto gli standard umani. L’episodio di stamane è solo la punta di un mastodontico iceberg di problemi che gli studenti siciliani vivono nelle loro aule. Mancanza di riscaldamenti, classi pollaio e soprattutto locali non in sicurezza sono all’ordine del giorno nel panorama scolastico della nostra terra”.

STUDENTI AL GELO – Accade anche questo nelle scuole italiane, non basta la pioggia: ad aggravare la situazione c’è anche il freddo. A causa dei termosifoni spenti. Questa mattina infatti circa 300 studenti dell’ Istituto Callegari di Ravenna sono rimasti fuori dai cancelli della scuola. Si sono rifiutati di entrare: “Le aule sono troppo fredde – denunciano - i riscaldamenti sono ancora spenti e non è giusto dover seguire le lezioni con giaccone, cappuccio e sciarpa”.