Serena Rosticci
di Serena Rosticci
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ecco cosa fanno gli studenti italiani per rimediare al malfunzionamento dei riscaldamenti nelle scuole

Dopo aver sollevato il problema del mancato funzionamento dei riscaldamenti nelle nostre scuole, che coinvolge uno studente su cinque, Skuola.net ritorna sul tema portandolo alla luce a livello nazionale.

Infatti, proprio grazie alle vostre segnalazioni, siamo riusciti a denunciare la questione delle scuole al freddo e a farne parlare il Tg1.

MEGLIO RESTARE CON LE MANI IN MANO - Ma come stanno vivendo la situazione i nostri "pinguini" da banco? Sembra che la rassegnazione vinca su tutti quegli studenti che lamentano problemi con il funzionamento dei riscaldamenti scolastici, come confessato proprio dai diretti interessati nel sondaggio: “Nella tua scuola senti freddo? Se si, cosa fai?”.

2 MAGLIE E CALZE DI LANA: PRONTI PER ANDARE A SCUOLA - Immediatamente dopo coloro che hanno deciso di aspettare la fine dell’inverno e l’arrivo della bella stagione per non pensare più ai loro problemi con i riscaldamenti a scuola, c’è chi prende provvedimenti più pratici. Vestirsi più pesante, abbondare con cappotti e maglioni e, qualche volta, persino portandosi delle coperte in classe, è la soluzione adottata da molti ragazzi che hanno deciso di non permettere al freddo di influire sulla loro salute. In fondo, è sempre meglio un paio di calze di lana in più, magari corredate da una bella maglia della salute, che una fastidiosa influenza. In alcuni casi estremi, c'è anche chi ha organizzato delle collette per comprare stufe o altri rimedi per innalzare la temperatura.

IO NON CI STO! - Non mancano coloro che, al contrario, non si rassegnano a rimanere con le mani in mano. Infatti, anche se non fa parte della maggioranza, una piccola parte di studenti ha deciso di protestare contro il cattivo funzionamento dei riscaldamenti che li vede costretti a patire il freddo tra i banchi di scuola. Purtroppo, non sempre le proteste hanno avuto un effetto positivo, come racconta uno studente commentando la nostra ricerca: “Un giorno tutta la mia scuola ha protestato per via del freddo e ci hanno mandato a casa. Ma dopo quell'episodio la scuola ha detto che se avessimo protestano ancora ci avrebbe continuato a far fare lezione e che se fossimo usciti dalla classe ci saremmo beccati una bella nota disciplinare”.

BUCHI NELLE FINESTRE - Non sempre, però, il freddo nelle scuole è causato dal cattivo funzionamento dei riscaldamenti. Spesso, anche i problemi con l’edilizia scolastica possono provocare problemi in questo senso e generare le proteste degli studenti. Succede, per esempio, alla scuola media Dante Alighieri di Torino, di cui una studentessa ha scritto alla nostra redazione: “Da noi c' è un buco tra le finestre ed il davanzale che lascia passare un sacco di aria freddo. Questo non ci permette di riscaldarci ed io mi sono persino presa un bel raffreddore!”.

RISCALDAMENTI SPENTI AL SUONO DELLA CAMPANELLA - Spesso a protestare, non sono solamente gli studenti, ma anche gli insegnanti ed i dirigenti scolastici come accaduto lo scorso mese al liceo Gioberti di Sora. In questa scuola, la breve durata di accensione dei termosifoni, dalle 7:40 alle 8:00 del mattino, ha portato molti ragazzi e professori a restare a casa con l’influenza. Fortunatamente, come ha dichiarato a Skuola.net la preside del liceo, Orietta Palombo, i problemi si stanno risolvendo, anche se “non possiamo certo dire di godere di 20° nella scuola”.

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