
Il modello della scuola finlandese, senza cambi di ora tra una materia e l’altra e, soprattutto, niente compiti a casa sta per diventare realtà, per la prima volta, in una scuola statale italiana. Una vera scomessa, che vuole importare un modello scolastico, come quello adottato in Finlandia, considerato un faro nell'educazione mondiale.
L'obiettivo di questa iniziativa è ridurre lo stress e aumentare l'efficacia dell'apprendimento, puntando tutto sul benessere e l'empatia degli studenti.
La novità riguarda sia la scuola primaria che la scuola media e sarà operativa a partire dal prossimo settembre. In questi giorni, l'istituto - il "Simona Giorgi" di Milano - sta presentando il nuovo corso agli open days, suscitando molta curiosità per ciò che potrebbe segnare una svolta importante per la didattica pubblica del nostro Paese.
Indice
Empatia e benessere: i pilastri della sperimentazione Mof
La dirigente scolastica dell'istituto racconta di aver aderito a giugno alla rete della sperimentazione nazionale Mof (Modello Organizzativo Finlandese). Un'iniziativa basata sullo studio e l’applicazione della didattica finlandese “considerata tra le migliori avanguardie educative al mondo".
Secondo la preside, “lavorando sull’empatia quotidianamente si educano gli studenti all’acquisizione di tutte le competenze utili per la vita affettiva, lavorativa e sociale”.
Intanto, in vista della partenza di questo nuovo modello di scuola, già 50 insegnanti dell’istituto sono stati formati al nuovo metodo.
Addio al "salto" tra le materie
Il modello della scuola finlandese, ricordiamo, si basa su un principio fondamentale: la compattazione oraria. La preside chiarisce: “L’obiettivo è immergere lo studente per un tempo adeguato e con diverse attività in un modulo che appartiene a una sola area, che sia quella umanistica o quella logico-matematica”.
Ciò significa dire addio al classico orario che prevede tante materie una dopo l’altra, senza soluzione di continuità (prima ora geografia, seconda tecnologia, terza inglese, quarta scienze...). La didattica, quindi, non salterà più freneticamente da una disciplina all'altra.
Riduzione della didattica frontale
Un altro cambiamento cruciale è la riduzione importante della didattica frontale. I professori dovranno limitare le spiegazioni a pochi minuti, per lasciare spazio ad attività che rendono lo studente protagonista attivo.
La preside descrive ultreriormente questo passaggio: “Dieci minuti di lezione in questo modo, per poi passare a lavori di gruppo, cooperative learning, dibattito e altri metodi”.
Grande spazio sarà dato anche alla metodologia del Writing and Reading Workshop (laboratorio di scrittura e lettura), già usata dalla scuola, e che ha lo scopo di contrastare la disaffezione dei ragazzi per la scrittura e la lettura.
Inoltre, il Pnrr ha permesso l'acquisto di carrelli portatili con tablet e altri dispositivi da usare in classe, sotto il controllo dei docenti.
Stop ai compiti a casa
Infine, con il metodo finlandese, si dice addio (o quasi) ai compiti a casa. L'Istituto milanese, peraltro, offre già servizi che rendono la scuola un luogo di apprendimento a tutto tondo, come le 40 ore alla primaria, il tempo prolungato alle medie e i corsi pomeridiani post lezioni.
Motivo per cui: “Questo metodo pensa a una scuola che si fa molto a scuola”, spiega la dirigente, evidenziando che tale approccio “favorisce l’autonomia degli studenti e la collaborazione tra loro”. L'impegno, dunque, si concentra in aula per lasciare più tempo libero a casa.